All'interno un interessante articolo di Alessandro Marescotti

Ragioniamo. Mister Riva si sente attaccato, accerchiato, minacciato, e reagisce in questo modo scomposto. Puntando sulla paura della gente. Ma i fatti sono fatti, mister Riva, non può più  nasconderli parlando di piani strategici.  I fatti sono fatti.  L'Organizzazione Mondiale della Sanità ce li sta raccontando molto chiaramente. La gente a Taranto muore di cancro, e l'Ilva è il cancro annidato nel corpo di Taranto. I fatti sono fatti. Non li si cancella facendo l'offeso. Non li si cancella trasformando in benefattore un imprenditore che basa le sue fortune su un "lavoro" che provoca danni incalcolabili all'ambiente e alla salute di lavoratori e di gente innocente. Giriamo la frittata come vogliamo ma alla fine sempre questi sono i fatti. E tutti conoscono questi fatti.  Anche i tribunali adesso lo dicono. Così non si può andare avanti.  Riva farebbe bene a ragionare invece di fare "la vittima". Sono altre le vere vittime!  Alla fine di un anno mister siderurgìa porta a casa utili netti da capogiro, e non ha vissuto ai Tamburi, non ha trascorso l'estate chiuso in una casa lager, non ha respirato polvere, polvere, polvere,  alla fine di un anno i tarantini portano a casa un numero impressionante di malati, di infortunati, di morti. Tanti morti. Tanto dolore. A fronte del posto di lavoro, un posto di lavoro che nel migliore dei casi concede la sopravvivenza. E se non si è fortunati quel posto di lavoro diventa un calvario. Così non si può andare avanti. Questo non è progresso, questo è l'annullamento di ogni concetto di umanità e di giustizia. Come si può accettare tutto questo? Come si può? Ma dobbiamo ragionare. Altrimenti la gente dice "fate la lotta a Riva, ma senza Riva a noi il pane chi ce lo da?". Bene. Anche a Bagnoli, anche a Cornigliano c'erano ciminiere che sparavano fumo, polvere e veleno nell'aria, anche lì i danni erano gravi e le conseguenze insopportabili, anche lì i tribunali sono intervenuti, e sono intervenuti istituzioni e uomini politici, e i lavoratori, e i cittadini, le vere vittime, hanno urlato a tutti la loro sventura, chiedendo, pretendendo aiuto, e lo Stato è stato costretto a intervenire, e la gente è ancora lì, non è morta di fame, quelle ciminiere hanno smesso di avvelenare, è arrivato il lavoro buono, il lavoro pulito, il lavoro che dà soddisfazione e non fa morire. Basta informarsi. E' successo perchè la gente l'ha voluto. Perchè a Taranto no? Sono i tarantini che non hanno il coraggio di dire basta, di reclamare una vita più giusta? Sono i politici inetti, incapaci di una vera azione innovativa e illuminata o troppo compromessi? Sono i sindacati  opportunisti e  affezionati, aggrappati alla classe e alla visuale "operaia"? Perchè a Taranto no? Perchè a Taranto Riva dovrebbe farla franca? Non si rispetta la Legge a Taranto? Non si rispettano i sentimenti e i bisogni della gente a Taranto? I tarantini sono solo carne da macello buona per i voti o per far arricchire i "benefattori" come Riva? Io credo di no. Io credo che il lento, graduale svuotarsi dell'Ilva può benissimo trovare alternative. Lo hanno fatto altrove. Perchè a Taranto no? Non si fa dall'oggi al domani ma si fa, si può fare. Bisogna però decidere di sceglierla la strada. Decidere. Dovrebbero essere altri a trovare soluzioni, li hanno eletti per questo, ma intanto proviamoci noi, hai visto mai. Che se no la gente dice che contestiamo e basta. Come hanno fatto altrove?  Lo Stato interviene nel medio-breve con gli ammortizzatori sociali, Regione, Provincia e Comune attirano imprenditori e gente di iniziativa (invece di studecarje e aspiranti veline ... o procurandoci solo acceleratori lineari) facilitandone l'ingresso con le agevolazioni fiscali del caso, e se usciamo dalle grotte ci sono finanziamenti europei che dobbiamo imparare a conquistarci usando la testa. E noi ci mettiamo la voglia di cambiare. La voglia di cambiare! Industria del mare e quanto ad esso collegato,  turismo leggero e culturale, nuovi servizi e infrastrutture, recupero agricolo e commerciale.  Si lo so, qualcuno dirà "la solita solfa", sono sogni, solde no ne stonne! Siamo sicuri? E com'è che al posto della Sem ci mettono una banca? E quali soldi entrano in quella banca? E ammesso pure che siano pochi questi benedetti soldi, appunto, facciamoli venire da fuori. Come hanno fatto a Cornigliano? Come stanno facendo nel Salento? Basta informarsi, basta svegliarsi, basta aprire gli occhi. Dopo essersi asciugata l'ultima lacrima.