Egregio direttore,
sono rimasto sconcertato dopo aver letto l’articolo, a firma del giornalista Gian Marco Chiocci, pubblicato sul quotidiano “il Giornale“ a pag. 13 dell’edizione di sabato 9 settembre u.s., riportante la notizia che Vincenzo de Luca, rieletto sindaco di Salerno, ha distribuito ai Vigili Urbani manganelli contro gli immigrati.
“Falce e manganello”. Simbolicamente parlando è questo il nuovo credo e logo politico di un vecchio comunista…”
Con queste parole il giornalista inizia il suo articolo e, nel proseguo, paragona il sindaco ds di Salerno ad un Rudolph Giuliani in salsa campana ed a un Cofferati con abiti da meridionale che, mentre ieri criticava la legge Bossi-Fini, oggi ha deciso di usare il pugno di ferro ed il manganello per ripulire la sua città dagli immigrati irregolari, dagli zingari, dagli accattoni, dai posteggiatori abusivi, ecc., mettendo in atto iniziative che vanno dalla firma di ordinanze di sgombero di carovane di gitani parcheggiate in zone periferiche della città, alla istituzione di ronde armate per spazzare via indesiderati e clandestini extracomunitari, all’abbattimento di capanne abusive, ecc.
Scrive ancora il Chiocci, “Ci troviamo dinanzi ad un < podestà > in camicia rossa che venerdì mattina ha passato in rassegna le truppe motorizzate della Polizia Municipale, per consegnare loro le < mazzette di segnalazione>…(leggi: manganelli). Ebbene, lo sconcerto che mi ha assalito non deriva dal fatto che un sindaco abbia deciso di porre in atto azioni legittime tali da dare decoro ad una città e sicurezza ai cittadini, ma dal fatto che questa notizia non ha suscitato lo stesso effetto dirompente di quella, simile per i contenuti, ma con un scenario e personaggio diversi, che anni fa fece riempire le pagine dei giornali locali, nazionali ed internazionali suscitando lo sdegno della sinistra e dei personaggi politici locali di sinistra.
Mi riferisco alle vicende che portarono la città di Taranto e del sindaco dell’epoca, Giancarlo Cito, agli “ onori “ della cronaca.
Lo sconcerto, lo ripeto, mi assale quando ad una azione, di qualsiasi natura ed effetto, viene data una interpretazione diversa ed una giustificazione appropriata a seconda del colore politico del personaggio che la causa.
Un esempio: mentre per il sindaco di sinistra di Salerno i manganelli si chiamano “mazzette di segnalazione”, per l’ex sindaco di destra di Taranto si chiamarono “manganelli” con accostamenti al ventennio fascista.
Lei, egregio direttore, ricorderà certamente gli avvenimenti di quel tempo in quanto anche le cronache del Suo quotidiano ne parlarono, pertanto chiedo a Lei un parere su questa notizia ma un parere lo chiedo principalmente a personaggi noti della sinistra tarantina quali De Vico, Voccoli, Battafarano, ecc.
Sapranno essi spiegare il perché quando la sinistra è all’opposizione è “garantista” ma quando è al governo diventa autoritaria?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
Franco Madaro
Massafra

THE BELLISSIM' STORY OF CAPPUCCETT RED

One mattin her mamma dissed:
"Dear Cappuccett, take this cest to the nonn, but attention to the lup that is very ma very kattiv! And torn prest! Good luck! And in bocc at the lup!".
Cappuccett didn't cap very well this ultim thing but went away, da sol, with the cest.
Cammining cammining, in the cuor of the forest, at acert punt she incontered the lup, who dissed: "Hi! Piccula piezz'e girl! 'Ndove do you go?".
"To the nonn with this little cest, which is little but it is full of a sacc of chocolate and biscots and panettons and more and mirtills", she dissed.
"Ah, mannagg 'a Maruschella (maybe an _expression com: what a cul that had) dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc. And so the lup dissed:
"Beh, now I dev andar because the telephoninis squilling, sorry." And the lup went away, but not very away, but to the nonn's House.
Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued for her sentier in the forest.
The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and after saluting the nonn, magned her in a boccon. Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night berret and fikked himself in the let. When cappuccett Red came to the fint nonn's house, suoned and entered.
But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn, but the lup, ricord?) dissed: "But nonn, why do you stay in let?".
And the nonn-lup: "Oh, I've stort my cavigl doing aerobics!".
"Oh, poor nonn!", said Cappuccett (she was more than stupid, I think, wasn't she?).
Then she dissed: "But...what big okks you have! Do you bisogn some collir?".
"Oh, no! It's for see you better, my dear (stupid) little girl", dissed the nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm: "But what big oreks you have! Do you have the Orekkions?".
And the nonn-lup: "Oh, no! It is to ascolt you better".
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said: "But what big dents you have!".
And the lup, at this point dissed: "It is to magn you better!".
And magned really tutt quant the poor little girl.
But (tadah!) out of the house a simpatic, curious and innocent cacciator of frod sented all and dissed: "Accident! A lup! Its pellicc vals a sac of solds".
And so, spinted only for the compassion for the little girl, butted a terr many kils of volps, fringuells and conigls that he had ammazzed till that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the lup. Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and tired fora the nonn (still viv)and Cappuccett (still rincoglionited).
And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and guadagned honestly a sacc of solds.
The nonn magned tutt the leccornies that were in the cest. And so, everybody lived felix and content (maybe not the lup!).