Le tradizioni sono tradizioni. Le statistiche dicevano che a Benevento non abbiamo mai vinto, e questo continueranno a dire anche dopo la partita di oggi. Certo che a volte c'è da pensare al sortilegio. Ma come? Ti danno un rigore dopo 6 minuti ... e lo sbagli, ti capitano occasioni da gol in quantità industriale ... e le butti al vento, se poi ci si mette pure una traversa a vietare l'ingresso alla sfera rossoblu, allora si capisce tutto. Le tradizioni sono sacre. Amen.

Tutto ruota intorno a quel rigore fallito che avrebbe potuto cambiare la storia di questa gara. Pompei, bravo figlio, in partita ci mette l'anima e non è giusto dargli addosso, è uagnone angore, e figuriamoci, già si starà avvelenando da solo per la carciofata, ma dico io, chi l'ha deciso che doveva tirarlo lui il rigore? Un Venturin, un Petrachi, non erano da preferire? Un rigore, si sa, è questione di nervi saldi e di esperienza. Non si devono sciupare così le opportunità. Noi quest'anno, e come ti sbagli?, dovremo inseguire. Destino infame. E allora punti non ne possiamo più sprecare. Tra l'altro il Crotone non sbaglia un colpo.

Comunque quel primo tempo fa ben sperare. Dove invece siamo ancora ai verbi difettivi è in società. Mosse, contromosse, protocolli d'intesa, summit, mediazioni. E ce cose! Manco fossero in ballo i destini del mondo. Signori (o presunti tali) del Taranto calcio, lo volete capire una buona volta ca no ne putime chiù?!?  Basta, per favore. Basta. Mettetevi d'accordo e fatela finita con questo carnevale fuori stagione. La squadra ha dovuto accusare, grazie a voi, l'ennesima partenza falsa, i tifosi sono nervosi, confusi, e tuttavia continuano a seguire la squadra con grande passione. Voi, cari signori (o presunti tali), certi tifosi non ve li meritate proprio! E loro, questi impagabili, impareggiabili tifosi, ben altra dirigenza si meriterebbero. Altro che voi, cari signori (o presunti tali)