L'azienda ed il governo invece vorrebbero proseguire con la produzione nonostante tutto, in attesa che cali l'attenzione sul problema, per poter lasciare le cose allo stato attuale come se nulla fosse, trincerandosi dietro la scusa dell'occupazione.

Non riesco ad essere tenero nei confronti dei lavoratori ILVA, molti dei quali amici ed ex compagni di studi, in quanto avrebbero dovuto protestare già molti anni prima per le loro condizioni di lavoro.

Migliorare le condizioni di lavoro all'interno della fabbrica, significava rifletterne in parte i benefici anche sulla città. Se il sindacato non si smuoveva, si aveva il diritto di farlo autonomamente. Mai invece una manifestazione davanti a Montecitorio, mai una contestazione dei proprietari Riva a casa loro.

Si aveva il coltello dalla parte del manico vista l'importanza della siderurgia e non si è fatto nulla per pretendere qualcosa usando le stesse armi dell'azienda e del governo: il ricatto.

Probabilmente oggi avremmo qualche delfino errante in meno. Molti infatti sono quelli che, come il sottoscritto, hanno lasciato Taranto non per aver vinto il concorso del posto fisso al Nord, ma solo per far crescere i propri figli in un posto lontano dai veleni.

Patrizia, resisti!