Pasquetta bagnata pasquetta … fortunata. Prendiamola così, và, onde evitare jastémə a ruota libera. Per cui, giacchè ci troviamo, a proposito di ruota, verifichiamo con grande letizia che quella della fortuna (nel senso di “nocelline” avariate che di più non si può) continua a girare per il verso giusto poichè, ad una secca e meritata vittoria del Taranto ha aggiunto, come ciliegina, anzi come graditissima sorpresa  nell’uovo pasquale, l’ennesima sconfitta interna dei campani, materializzando così un sorpasso a lungo sognato ed ora diventato realtà. Dopo mesi e mesi di inenarrabili problemi, in un’annata calcistica che risulterà comunque indimenticabile, alleluja, brava gente, non siamo più ultimi, e già questo è un quaccheccosə.

Certo, lo so, non è il massimo della vita esultare per un penultimo posto in C2, ma tant’è, se lo intendiamo come il primo squillo di una rinascita rossoblu effettiva, cioè anche sul campo ed in classifica, sia il benvenuto. 

E’ persino arrivato prima del previsto. Personalmente, infatti,  pensavo potesse realizzarsi nelle prossime due partite. Invece ci siamo già: abbiamo, con sommo gaudio, lasciato  la stecca ai compagni di sventura rossoneri (molto più neri che rossi di questi tempi) e d’ora in poi non possiamo che augurar loro l’eterno riposo. Se lo meritano, senza dubbio alcuno, dopo aver fatto “tanto”, e con incommensurabile altruismo, per  consegnarla a noi la speranza di vita.

Ma mò il punto è proprio questo: uagnù, abbiamo arraffato la speranza, non di più. Sabato santissimo, all’uscita, sentivo clacson suonare e tifosi cantare inni alla gioia, manco quella con la simpatica Rosetana fosse stata vittoria da promozione o da salvezza acquisita. I soliti eccessi: finammò morti e sepolti, sabato qualche buontempone già ululava “siamo salvi!”

E no, le cose non stanno precisamente così!

Quella di poter almeno disputare i play-out era ed è méta importante, considerando appunto l’annata, ma non è certamente atto finale. Anzi. Se solo ripenso all’anno scorso, non so a voi, ma a me i brividi mi ripercorrono tutta la schiena.

Per cui calma e gesso! Intanto ci sono ancora sei partite di campionato durante le quali conservare, ovviamente, il vantaggio sulle arachidi ingloriosamente marcite, e mancando in questo periodo altri obiettivi pratici da raggiungere (in ogni caso, infatti, il play-out d’andata non potrà che essere disputato allo Iacovone – della serie: e mò vulìmə assaijə), utilizzare proficuamente questi due mesi per far crescere fiducia e compattezza nel gruppo, amalgama, condizione atletica, qualità di gioco, e (si spera) … un po’ più di pubblico con annesso rinnovato entusiasmo.

E tutto ciò, giusto per riscoprire nuovamente l’acqua calda, può venire e svilupparsi solo con i risultati positivi. Ergo, altre belle vittorie e qualche risultato esterno (sarebbe ora) non guasterebbero proprio!

Tra l’altro, se di questo gruppo qualcuno vorrà guadagnarsi la riconferma (i contratti infatti scadranno a giugno) sarà bene che si dia da fare. Un conto è giocare per navigare nei bassifondi della C2 solo per salvarsi (sperando, e ardentemente, di farcela!) altro avere testa, tenuta e qualità per un diverso e più difficile tipo di campionato.

Sabato scorso ci sono stati, infatti, insieme a belle conferme e confortanti novità anche ed ancora momenti ed errori imperdonabili, o meglio perdonati solo perché c’era già fortunatamente un risultato in mano, e gli abruzzesi non preoccupavano più di tanto. Ma sarà bene non illudersi: non incontreremo sempre squadre scarsamente motivate. Anzi ai play-out sappiamo bene che aria tiri, per cui sarà meglio, molto meglio, darsi una regolata e decidersi a rinunciare al “piacere” di certe allegre distrazioni o fatali esitazioni. Inoltre, se l’impegno è stato ammirevole, un po’ meno la lingua ancora troppo lunga. Evitiamo cartellini fessi, please.

Perché, ormai si sa, nù n’ama salvà! Rima banale ma efficace.

Buona settimana a tutti.