Team Ulisse Cultura e Spettacoli

Sfogliando il calendario dei Delfini Erranti, nel mese di Giugno c’è una toccante citazione di Orazio. Ebbene si tratta di Quinto Orazio Flacco, poeta latino nato a Venosa. Delicatissimo poeta  perennemente innamorato (nel vero senso della parola) di Taranto. Nell’ode sesta del II libro scrisse al suo amico Settimio che Taranto, dopo Tivoli, era la terra dove avrebbe preferito morire, descrivendo con sublimi parole il paesaggio qui ammirato e goduto. Vi riporto un passo della lettera in questione, una vera e propria dichiarazione d’amore per la città:

“Se le Parche maligne mi allontanano da Tivoli, io andrò al fiume Galeso, caro alle pecore fasciate di pelli e alle campagne su cui regnò Falanto. Più di tutte le terre a me ride quel caro angolo, dove il miele non cede a quello dell’Imetto e l’oliva gareggia con quella del verdeggiante Venafro. Qui Giove manda una lunga primavera e gli inverni tiepidi e Alone, amico di Bacco, non invidia le uve falerne (…) E te quel luogo e quelle colline ridenti chiamano con me: ivi tu spargerai di una pietosa lacrima il cenere ancor caldo del vate amico”.