Oggi
il centro di Taranto è blindato. I ministri sono arrivati a Taranto protetti da
un cordone imponente di forze dell'ordine, tenendo lontani i cittadini che
protestano e con cui noi invece solidarizziamo.
Solidarizziamo
con i cittadini che protestano perché il governo non ha mantenuto le
promesse. Taranto continua a registrare eccessi di mortalità nei quartieri più
vicini alle emissioni industriali. In questo comunicato riportiamo i dati di
tale sofferenza sanitaria.
I
ministri nel contratto di governo si erano impegnati a chiudere le fonti
inquinanti. Una pomessa disattesa. Ma il colmo si è avuto quando il ministro Di
Maio ha dichiarato in un proprio videomessaggio dell'8 settembre
scorso: "Abbiamo installato tecnologie a Taranto che riducono del 20%
le emissioni nocive".
Con questo comunicato vogliamo far sapere a tutti che le
emissioni nocive a Taranto NON sono state ridotte del 20%. Anzi: sono
aumentate.
I delle centraline ISPRA e ARPA delle parlano chiaro e sono
questi.
Le emissioni della cokeria dello stabilimento siderurgico dal 1°
novembre 2018 al 31 marzo 2019 sono aumentate rispetto al corrispondente
periodo di 12 mesi prima:
+ 23% PM10 (polveri sottili,
cancerogene)
+ 32% PM2,5 (polveri molto sottili ,
cancerogene)
+ 92% IPA (idrocarburi policiclici
aromatici, cancerogeni)
Nel
quartiere vicino, il quartiere Tamburi, nello stesso periodo, l'inquinamento è
aumentato con questi numeri
+
6% PM10
+
14% PM2,5
+
26% IPA
Al
ministro Costa evidenzieremo che, da quando si è insediato questo governo, la
diossina è ricaduta su Taranto non è diminuita ma è aumentata. Ed è aumentata
soprattutto quella che è ricaduta sulla masseria Carmine dove era stata
piantata la canapa per bonificare i terreni. Nella relazione Arpa dell'11
aprine 2019 si legge a pagina 14 sulle diossine dei deposimetri nello
stabilimento diserurgico che "nelle postazioni dell’area a caldo sono
stati registrati in autocontrollo nel periodo in questione (aprile 2017–
dicembre 2018) n. 2 valori maggiori di 100 pgTE/m 2 die e n. 14 valori
superiori a 30 pgTE/m2 die (...) confermando la significatività delle
emissioni diffuse dello stabilimento Arcelor Mittal ancora alla data odierna".
Quindi
ad oggi la situazione è caratterizzata dalla "significatività delle
emissioni diffuse dello stabilimento Arcelor Mittal". E non vi è
alcuna copertura dei parchi minerali - pur necessaria - che può fronteggiare
uno stabilimento che continua ad avere significative emissioni diffuse.
Chiederemo
alla ministra Grillo se può verificare tali dati. E se intende - con un
apposito decreto - procedere immediatamente ad una valutazione preventiva
del danno sanitario per lo stabilimento siderurgico.
Con
i dati di mortalità recentemente pubblicati dal sindaco sul sito del Comune di
Taranto si evince un eccesso di mortalità nei quartieri più vicini alle fonti
inquinanti industriali. Il calcolo effeuuato, con normalizzazione per classi di
età, è di 34 morti in più nel quartiere Tamburi rispetto al dato cittadino
durante il 2018: un eccesso di mortalità di 24 uomini e 10 donne nel solo anno
scorso. Chiederemo alla ministra Grillo di verificare questi calcoli. Sono
calcoli eseguiti con la stessa metodologia con cui richiediamo un osservatorio
di mortalità e che attestano dal 2010 al 2017 un eccesso medio di 78 morti/anno
nelle aree più vicine al polo industriale (si veda https://www.peacelink.it/citizenscience/docs/5250.pdf).
Chiederemo
ai ministri quanti morti in più intendono accettare a Taranto e per quanto
tempo.
Chiederemo
al ministro Grillo se ha fatto calcolare il picco dei tumori di Taranto.
Infatti
nessuno sa quando si arriverà al picco e in che data questo evento si verificherà.
Oggi non sappiamo quando si raggiungerà il culmine di questa tragedia che è
stata riservata a Taranto come città da sacrificare. Ogni anno più di mille
persone a Taranto scoprono di avere il cancro: è una drammatica lotteria da cui
i giovani, se possono, fuggono. E ovviamente non sappiamo quanti nuovi casi
verranno incubati quest'anno per l'esposizione alle fonti cancerogene.
Nessuno
studio sul picco dei tumori a Taranto è stato previsto, eppure sarebbe
indispensabile per programmare i soccorsi alla popolazione.
La
nostra impressione è che questi ministri stiano procedendo senza alcuna
capacità previsionale senza sapere quale danno sarà arrecato alla popolazione.
Non
è un caso che questi ministri non abbiano cancellato l'immunità penale lo
scorso anno quando lo abbiamo chiesto e si apprestino a un nuovo vago
provvedimento di cui non si conosce il testo. E' un'iniziativa tardiva e
pensata sotto le elezioni, per di più adesso che la Corte Costituzionale è
chiamata da un giudice a valutare la legittimità di questa norma giuridica
terribile su cui Di Maio ha sorvolato lo scorso anno.
Ecco
perché oggi i cittadini protestano, ecco perché oggi la città è blindata. Una
popolazione provata non sopporta una nuova passerella elettorale dopo tante
delusioni, amarezze e promesse tradite da chi avrebbe dovuto chiudere le fonti
inquinanti, alle quali si accompagna anche un imponente effetto serra che
contribuisce al drammatico cambiamento climatico in corso.
Alessandro
Marescotti
Presidente
di PeaceLink
APPENDICE CON I DATI CERTIFICATI CON IL SOFTWARE OMNISCOPE
ILVA: report dei cinque mesi di ArcelorMittal a Taranto
I cinque mesi di gestione
ArcelorMittal
Con le
gestione ArcelorMittal c’è meno inquinamento a Taranto?
Proviamo a
rispondere a questa domanda con un report specifico. Abbiamo finalmente un
quadro completo dei primi cinque mesi di gestione ArcelorMittal a Taranto.
Quelli che
pubblichiamo sono i dati Arpa-Ispra della cokeria per il periodo che va dal
giorno 1 novembre 2018 al 31 marzo 2019. Essi sono raffrontati con i
corrispondenti dati che vanno dal giorno 1 novembre 2017 fino al 31 marzo 2018.
Sono state calcolate le medie. Il raffronto, per il medesimo periodo di tempo,
è stato effettuato anche per il quartiere Tamburi utilizzando i dati della
centralina Arpa di Via Machiavelli. Ecco i risultati.
Centralina
|
Inquinante
|
Media Nov2017-Mar2018 ILVA
|
Media Nov2018-Mar2019 ArcelorMittal
|
Incremento
|
Cokeria
|
BLACK CARB
|
934,2667
|
1005,696
|
7,65%
|
Cokeria
|
C6H6
|
20,88467
|
20,11367
|
-3,69%
|
Cokeria
|
H2S
|
7,47651
|
12,62069
|
68,80%
|
Cokeria
|
IPA TOT
|
23,88542
|
45,88514
|
92,11%
|
Cokeria
|
PM10 ENV
|
62,48667
|
82,86111
|
32,61%
|
Cokeria
|
PM10 SWAM
|
70,22603
|
87
|
23,89%
|
Cokeria
|
PM2.5 SWAM
|
41,16901
|
54,37313
|
32,07%
|
|
|
|
|
|
Taranto - Machiavelli
|
C6H6
|
0,9095238
|
1,066906
|
17,30%
|
Taranto - Machiavelli
|
CO
|
0,6953642
|
0,7244755
|
4,19%
|
Taranto - Machiavelli
|
IPA TOT
|
15,68874
|
19,83448
|
26,42%
|
Taranto - Machiavelli
|
NO2
|
46,16667
|
45,46528
|
-1,52%
|
Taranto - Machiavelli
|
PM10
|
21,76159
|
23,13907
|
6,33%
|
Taranto - Machiavelli
|
PM2.5
|
10,71523
|
12,22517
|
14,09%
|
Taranto - Machiavelli
|
SO2
|
4,352414
|
5,109028
|
17,38%
|
Cokeria
Si può
notare che in cokeria l’unica emissione che è calata è quella del C6H6 (ossia
del benzene) che si misura in microgrammi a metro cubo. Il calo è stato del 3%.
Gli altri
inquinanti in cokeria sono invece tutti saliti, e non di poco. L’incremento più
vistoso è quello degli IPA totali: +92%. Segue l’idrogeno solforato (H2S) con
un +68%. Si notano anche gli incrementi per il PM10 (+32% o + 23% a seconda
delle tecnologia utilizzata) e il PM2,5 (+32%). Segue il black carbon con un
+7%. Una parte di queste emissioni sono classificate dall’agenzia IARC nel
gruppo 1 come cancerogeni certi per l’uomo; è il caso del PM10 e PM2,5, ma
anche degli IPA che contengono il pericoloso benzo(a)pirene.
Gli
inquinanti citati si misurano in microgrammi a metro cubo, tranne gli IPA
totali e il black carbon la cui unità di misura della concentrazione è il
nanogrammo a metro cubo.
Tutte quelle
che abbiamo esaminato sono emissioni diffuse e fuggitive (dette anche non
convogliate) e riguardano l’impianto probabilmente più complesso da mettere a
norma: la cokeria. Tale impianto è attualmente sotto sequestro penale. Tuttavia
ha ricevuto la facoltà d’uso (con i decreti salva-ILVA). La cokeria disponeva
di tale facoltà d’uso a condizione che gli interventi di messa a norma fossero terminati
entro il 2014. Questa era la condizione che la Corte Costituzionale considerava
indispensabile ai fini di un “bilanciamento” fra diritto alla salute e diritto
al lavoro. Ma il termine del 2014 (contenuto nell’AIA riesaminata nel 2012) è
stato prorogato più volte, fino ad essere spostato al 2023. Anche il termine
ultimo per dotare la cokeria del certificato di prevenzione incendi è stato
spostato al 2023. La Regione Puglia ha chiesto un riesame dell’AIA (anche per
accorciare i tempi) ma il Ministero dell’Ambiente non ha acconsentito.
Quartiere Tamburi
Per quanto
riguarda la qualità dell’aria del quartiere Tamburi misurata dalla centralina
Arpa di via Machiavelli, l’unico dato in diminuzione è quello del biossido di
azoto (NO2) che è calato dell’1% ma tutti gli altri inquinanti sono aumentati
nel periodo che va da quando ArcelorMittal ha preso possesso dello stabilimento
siderurgico, ossia dal giorno 1 novembre 2018, al 31 marzo 2018 (lo stesso per
i quale abbiamo monitorato le emissioni della cokeria mediante i dati della
centralina relativa).
Gli
inquinanti in maggiore aumento sono gli IPA totali (+26%), il benzene (+17%),
l’anidride solforosa (+17%) e il PM2,5 (+14%). Il PM10 ha avuto un incremento
del 6%. Anche il monossido di carbonio (CO) è aumentato (+4%). In nessun caso
vi è stato un superamento dei limiti di legge. Diversi di questi parametri
associati a effetti cancerogeni e a effetti cardiovascolari. L’esposizione dei
lavoratori e della popolazione a tali sostanze non è tuttavia priva di effetti
avversi sulla salute anche a concentrazioni sotto i limiti di legge, come ha
più volte precisato l’Arpa. Non vanno infine dimenticati gli effetti
neurotossici di diverse sostanze di origine siderurgica, le cui conseguenze
sono documentate nella letteratura scientifica sia in età pediatrica che in età
avanzata.
Sezione
tecnica
Confronto
fra gestione commissari ILVA (1° novembre 2017 - 31 marzo 2018) e gestione
ArcelorMittal (1° novembre 2018 - 31 marzo 2019)
Il raffronto è stato effettuato con il software Omniscope.
Centraline
selezionate:
-
cokeria (monitoraggio emissioni diffuse e fuggitive) gestione Ispra-Arpa
-
via Machiavelli (monitoraggio quartiere Tamburi di Taranto) gestione Arpa
In
allegato il file con i dati sul foglio elettronico.