Si
chiude una settimana che passerà nella storia delle lotte popolari nonviolente
italiane. Taranto ha scritto, con i suoi bambini e con il suo dolore, una delle
pagine più luminose della resistenza nonviolenta alle ingiustizie. La presenza
dei bambini ha dato un'impostazione gandhiana alla lotta e ha garantito
che la contrapposizione Popolo/Palazzo assumesse una forte valenza simbolica
senza degenerare nella contrapposizione fisica. La folla doveva proteggere i
bambini da ogni pericolo e per questo ha messo al centro il loro girotondo
e la loro voglia di vivere. Questo ha garantito il successo. La forza della
mobilitazione è stata centrata sulla fragilità del bene da proteggere: i
bambini e la loro salute. E così ai simboli del potere si è contrapposto il
potere dei simboli. Don Tonino Bello avrebbe espresso la sua
ammirazione.
Inoltre
è fallito miseramente il tentativo di delegittimare PeaceLink come
soggetto credibile e serio di informazione. I dati diffusi da PeaceLink, dopo
una settimana di polemiche pretestuose, si sono dimostrati veri. E chi credeva
che l'inquinamento stesse diminuendo si è dovuto ricredere. Ci ha molto ferito
il fatto che fossimo accusati di procurato allarme, quando ciò che procura
allarme non siamo noi, ma l'inquinamento. La narrazione di comodo di un
inquinamento che fosse ormai ridotto e sconfitto, oggi appare come una narrazione
ingannevole del potere. Una narrazione che è stata sconfitta non solo con
la solidità dei dati diffusi da PeaceLink, ma anche dalla forza delle mamme
e dei bambini, dei genitori indomiti e coraggiosi, che hanno portato i
cartelli e i bambini con una scritta chiara e inequivocabile: "Vogliamo
vivere". Una scritta che sintetizza la condatta della Corte Europea dei
Diritti Umani, con sede a Straburgo, che ha condannato lo Stato Italiano per
non aver protetto la popolazione e per aver violato i diritti umani.
Questa colpa di aver violato i diritti umani è pesante come un macigno e tocca
anche questo governo, oltre ai precedenti.
Adesso
occorre individuare la strada per uscire da questo dramma. Il riesame
dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (con l'inserimento di prescrizioni
di grande severità) appare come il primo passo e bene ha fatto la Regione
Puglia a intraprendere tale strada.
PeaceLink
chiederà nei prossimi giorni al Sindaco i dati della mortalità 2018 per
verificare se sussiste un eccesso di mortalità e in quali quartieri. Nell'Osservatorio
Salute, concordato fra i cittadini e il Sindaco, va subito incluso
l'Osservatorio Mortalità perché può subito fornire la panoramica
istantanea dello stato di salute, andando a individuare la speranza di vita
dei tarantini, quantificando, disaggregando e comparando i dati.
Siamo
di fronte ad una rinascita della consapevolezza, a una forte presa di coscienza
della popolazione, a cui va fatta seguire un'informazione tempestiva.
Questa
settimana di iniziative è bene che prosegua nelle scuole con ore di educazione
ambientale in cui vi sia un'alfabetizzazione ecologica e una formazione
alla cittadinanza attiva. Questi bambini che sono scesi in piazza
ricorderanno per sempre questa settimana. Sono loro la nostra speranza. Sono
loro il nostro fine. Spezzare le ali a questi bambini e reprimere la voglia di
cambiamento dei loro genitori sarebbe gravissimo, straccerebbe il principio di
fondo della carta costituzionale: "la sovranità appartiene al
popolo". Noi abbiamo visto un sogno negli occhi di tante persone. Occorre
rispettare questo sogno, coltivarlo, prenderne cura. Ogni azione utile va
tentata, con la consapevolezza che l'unità dei cittadini è stata e sarà
- insieme alla noviolenza - la vera forza del movimento civile che è nato a
Taranto.
Alessandro
Marescotti
Presidente
di PeaceLink