Una ordinaria giornata di guerra
climatica è in corso oggi nella nostra città.
Da un lato da prima mattina Arpa Puglia
informava la popolazione dell'ennesima giornata di "wind days": forte
vento da nord ovest con pioggia di inquinanti provenienti dalla zona
industriale e pronti a riversarsi sulla popolazione, con limitazioni sulla libertà
di movimento, sulla apertura delle finestre, con chiusura anticipata delle
scuole e invito ad utilizzare mezzi pubblici per spostarsi (!).
Dall'altro
lato le fortissime raffiche di vento hanno provocato numerosi crolli di alberi
per le strade, cassonetti ribaltati e cartellonistica divelta.
Questa giornata non è stata la prima e
immaginiamo non sarà l'ultima di momenti di "stress climatico" a cui
i nostri territori e le nostre città devono prepararsi.
È il cambiamento climatico in corso, che è
uscito dai documentari e dai convegni ed è venuto direttamente a bussarci a
casa in ogni angolo del pianeta.
L'ultimo rapporto IPCC ha detto che le
emissioni di CO2 vanno ridotte subito se non vogliamo superare la soglia
rischio di 1.5 gradi centigradi rispetto l'era preindustriale al 2040.
Per questo e tanti altri motivi serve un
cambiamento radicale delle politiche energetiche, del modello produttivo, del
modo in cui ci muoviamo, del modo in cui ci alimentiamo e del fine per cui
lavoriamo.
Un cambiamento che difficilmente arriverà
dall'alto visti i fallimenti dei vertici sul clima e le politiche di tantissimi
governi.
Un tema che riguarda tutte e tutti noi, che
riguarda la giustizia ambientale e sociale, e per il quale si manifesterà il
prossimo 23 Marzo a Roma alla "Grande marcia per il clima, contro le
grandi opere inutili".
Momento al quale la città di Taranto, con le
sue tante contraddizioni ambientali e sociali, non può assolutamente mancare.
#SystemChangeNotClimateChange
#ClimateJustice