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Pulsano: REGOL. COMUN. TUTELA E VALORIZZAZIONE ATTIVITÀ AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI.
mercoledì 16 gennaio 2019

il voto contrario del consigliere Di Lena

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ AGRO ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI. I RILIEVI DEL CONSIGLIERE Angelo Di Lena DURANTE IL DIBATTITO CONSILIARE DI MARTEDÌ 15 GENNAIO CHE SPIEGA IN MANIERA CAPILLARE IL SUO VOTO CONTRARIO.





Il regolamento per l’istituzione della De.Co. (denominazione comunale ) è di fatto una valida iniziativa e parte da presupposti certamente lodevoli. Entrando tuttavia nello specifico del documento si evidenziano a mio avviso diverse criticità che meritano di essere sottolineate.

Parto proprio dall’art. 2 in cui si parla di indagine conoscitiva. Bene ma bisognerebbe specificare i criteri attraverso i quali svolgere l’indagine e capire più precisamente le finalità perché da un corretto studio del territorio si capiscono meglio le peculiarità specie riguardo le produzioni agroalimentari in cui si può meglio strutturare la De.Co.

Sempre all’art 2 comma e si parla di contributo alla creazione di opportunità economiche e commerciali… in maniera troppo generica senza specificare come possa svilupparsi il supporto del comune alla nascita di nuove opportunità.

Art. 3 – Prodotto tipico locale: ci si spieghi meglio perché come impostato questo punto del regolamento fa intendere che il prodotto tipico locale può essere quello derivante da attività agricola o zootecnica e quindi viste le principali coltivazioni praticate nel territorio di Pulsano ci riferiamo a uva (da vino e da tavola), olive (da olio in prevalenza), ortaggi, frutta, oltre a carne e latte nell’ambito zootecnico. Se poi guardiamo ai prodotti derivanti dalla lavorazione e trasformazione di prodotti derivanti da attività agricola e zootecnica l’attenzione si sposta su vino, olio, formaggi e altri prodotti del settore lattiero-caseario, carne. Mi chiedo tuttavia dove sta la tipicità che a mio parere potrebbe essere individuata solo in alcuni prodotti agroalimentari che veramente caratterizzano il territorio, altrimenti sembra tutto molto vago tanto da far immaginare un grande contenitore in cui può esserci qualsiasi prodotto che però non si distingue per tipicità, qualità e originalità.

Art. 4 – Bisognerebbe capire meglio l’equiparazione al marchio made in Italy della De.Co. che tuttavia non è un marchio di qualità ma serve secondo quanto specificato per attestare l’origine geografica

Art. 5 – In questo articolo si citano numerosi argomenti attinenti al settore agroalimentare in maniera frettolosa e non coordinata: denominazione comunale, disciplinare tipo, scheda descrittiva del prodotto.

L’autorizzazione ad iscriversi nel registro sarebbe poi rilasciata ad un numero notevole di prodotti indicati in maniera generica. Per moli di essi non si invidua una vera e propria tipicità e caratterizzazione del territorio. Cerco di spiegarmi meglio con un esempio: paste fresche, prodotti della panetteria ecc. Mi chiedo: da dove proviene il grano per produrre la farina visto che nel territorio di Pulsano non ci sono grandi produzioni di frumento? E poi la stessa farina visto che non abbiamo nella zona un’azienda di produzione dei prodotti ottenuti dalla lavorazione e trasformazione del grano. Lo stesso discorso si potrebbe fare per le salse ed i condimenti ed i prodotti vegetali e pure i formaggi anche se nella zona vi sono allevamenti ovi-caprini bisogna precisare meglio che l’attività principale per la tipizzazione di un formaggio deve essere svolta dai caseifici.

Il settore della trasformazione dei prodotti provenienti dall’attività agricola e zootecnica è alquanto delicato e comprende diverse materie che non possono essere ignorate, prima fra tutte quella sanitaria attraverso la quale si vanno a regolamentare numerosi aspetti che tutelano la salute dei cittadini e garantiscono le aziende produttrici che riescono ad essere riconosciute sui mercati e non confuse con pseudo aziende che non osservano i disciplinari di produzione. Non dimentichiamo che anche nell’agroalimentare esistono truffe e contraffazioni.

Art. 8 - Le obiezioni sinora fatte soprattutto riguardo alla tipicità ed all’origine del produzioni sembra voglia essere chiarito alla fine di questo articolo quando si precisa: per i prodotti trasformati e le preparazioni gastronomiche…sarà specificato se uno o più degli ingredienti devono essere in tutto o in parte originari del territorio comunale o eventualmente provinciale.


Quindi viene a cadere il principio della territorialità secondo questa precisazione?

Preciso che l’Italia ha adottato un regolamento in cui si dichiara territorio Ogm free che significa il divieto di utilizzo di organismi geneticamente modificati nell’agricoltura italiana.

Art. 9 – Assolutamente da strutturare in maniera più dettagliata le indicazioni per i produttori che vorranno richiedere l’attribuzione della De.Co. In questo modo sarà più semplice per gli imprenditori formulare la domanda.

Art.10 - Una commissione comunale per la De.co non può essere votata in aula consiliare . Si sarebbe dovuto fare prima un bando pubblico per dare incarico ai 4 tecnici e poi si sarebbe dovuto redigere un regolamento tecnico .

In sintesi anche se le osservazioni sarebbero ancora tante mi sento di dire che vi sono molte lacune nel regolamento. Si denota una estrema genericità che non rende chiari gli obiettivi della De.Co. e rischia di vanificare i buoni propositi di valorizzazione delle produzioni tipiche del territorio. Bisogna principalmente avere chiara la situazione del territorio in materia di produzioni agroalimentari così come degli altri settori e organizzare in maniera organica tutta la filiera magari di pochi prodotti che realmente caratterizzano l’ara di Pulsano altrimenti si resta nel vago e non si promuove in maniera efficace quanto c’è di positivo e tipico specie nel settore agroalimentare.

Occorre poi uno studio più approfondito dell’agricoltura locale per capire come valorizzare le sue produzioni altrimenti un logo o un marchio restano solo delle buone intenzioni che però non si traducono in risultati concreti e visibili ben al di fuori del territorio provinciale in modo da suscitare l’interesse di turisti o imprenditori provenienti dall’Italia e dall’estero.



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