Luglio 2018. Il ministro Centinaio (Lega), fresco di nomina e
carico di entusiasmo, arriva nel Salento per osservare da vicino la Xylella. A
parte l’atteggiamento da sceriffo venuto da terre lontane e quello sguardo
risoluto di chi è pronto a risolvere la situazione in quello stesso momento,
cominciando proprio dal guardare risolutamente male la secchezza di quei rami,
il ministro annuncia a microfoni spianati che al massimo entro settembre -
“burocrazia permettendo” - sarebbe stato pronto un piano di intervento contro
la batteriosi.
Siamo a novembre e il piano promesso dal ministro Centinaio non
solo non è pronto ma, per quel che è dato sapere, cioè molto poco, non sembra
nemmeno in dirittura d’arrivo.
Il ministro è semplicemente sparito dai radar. Ha rivolto il suo
sguardo risoluto altrove, in compagnia di tutti i suoi colleghi ministri che di
cognome non facciano Di Maio o Salvini, quelli che, fatta salva qualche rara
eccezione, sono poco più che un insipido contorno alla portata principale.
Spero di sbagliarmi, ma nutro il sospetto che a parte guardarla con fare
minaccioso il ministro Centinaio non abbia idea di come fronteggiare la
Xylella.
Vedremo se e cosa risponderà alla lettera a lui inviata dal presidente
Emiliano, con cui si chiede conto di quel piano e si richiede una misura
nazionale dal valore complessivo di 300 milioni per la lotta alla Xylella e per
il rilancio complessivo del comparto agricolo pugliese.
In attesa di risposta, suggerisco però a Emiliano di portarsi
avanti con il lavoro e di cominciare a fare pulizie in casa propria, ad esempio
dando seguito alla mozione votata in Consiglio regionale sul superamento della
task force regionale - da lui voluta e difesa - contro la Xylella. Superamento
che per me equivale a soppressione. Poche chiacchiere: non è serio chiedere
serietà agli altri - in questo caso a un ministro - se poi si portano avanti
simili fesserie, qual è appunto la task force, frutto amarissimo del vizietto
di tenere un piede in due scarpe: da un lato Emiliano sa bene che solo la
scienza potrà farci fare passi in avanti contro la Xylella e che servono
risorse, dall’altro strizza l’occhio al mondo della stregoneria agricola e
della scienza da facebook che non hai avuto il coraggio politico di
disconoscere, come l’esistenza stessa della task force dimostra. Sollecito
inoltre Emiliano e la Regione a dare forza con i fatti a un comparto messo in
ginocchio dall’emergenza Xylella, qual è quello vivaistico. Nel concreto si
tratta di permettere - attraverso un’apposita legge regionale - di concedere ai
vivaisti l’autorizzazione da parte del servizio fitosanitario regionale a
produrre e commercializzare, anche all’interno delle aree delimitate, le piante
- non solo ulivi - da loro stessi prodotte (naturalmente a esclusione delle
piante ospiti).
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Sergio
Blasi
Consigliere
regionale Pd in Puglia
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