da Valerio L'Abbate
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XYLELLA: ECCO LE POSSIBILI
ALTERNATIVE PER I VIVAI ORTICOLI DELLA ZONA DELIMITATA
Il deputato pugliese L’Abbate (M5S), dopo un incontro con il Servizio
Fitosanitario Centrale, rende note le disposizioni comunitarie relative
all’attività vivaistica all’interno della zona delimitata per il contrasto alla
Xylella in Puglia
Pubblicata lo scorso 9 agosto, la decisione dell’Osservatorio
Fitosanitario della Regione Puglia di aggiornare la delimitazione della “zona
cuscinetto”, della “zona di contenimento” e della “zona infetta” in relazione
alla Xylella fastidiosa ha trovato non poche contestazioni. Soprattutto per
quanto concerne i vivaisti produttori di orticole del sudest barese che si
sono visti bloccati nella loro attività in piena campagna di brassicaceae.
L’intervento regionale, però, ha matrici comunitarie imprescindibili e affonda
le proprie motivazioni nella mancata attuazione delle norme finora previste per
il contenimento del batterio da quarantena da parte della Giunta guidata dal
Governatore Emiliano (PD). Eppure un modo per far sì che cavoli, pomodori e
melanzane “nati e cresciuti” nella Terra di Bari non diventino un lontano
ricordo c’è. A seguito di un confronto con il direttore del Servizio
Fitosanitario Centrale, Bruno Caio Faraglia, sono emerse alcune
disposizioni che darebbe dei margini di azione ai diversi vivai presenti sul
territorio pugliese.
“A regolare la questione è la Decisione di esecuzione 2016/789
dove all’articolo 9 stabilisce i requisiti per la movimentazione all’interno
dell’Unione delle piante specificate, ad eccezione di quelle coltivate in vitro
e delle varietà non incluse nell’elenco comunitario – spiega il deputato
pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura che nei
giorni scorsi, assieme all’agronomo Paolo Leoci, rappresentante dei vivaisti
orticoli, ha incontrato il direttore Faraglia al Ministero delle Politiche
Agricole – In particolare, la decisione comunitaria dispone il divieto
di spostare all’esterno delle zone delimitate, dalle zone infette verso le
rispettive zone cuscinetto, le piante specificate che sono state coltivate per
almeno parte del loro ciclo vitale in una zona delimitata. Pertanto, ne
consegue che le piante specificate coltivate all’interno della zona cuscinetto
possono essere liberamente spostate in tutta la zona delimitata – prosegue
Giuseppe L’Abbate (M5S) – mentre quelle coltivate nella zona infetta
possono essere spostate esclusivamente al suo interno. è possibile, inoltre, la
commercializzazione all’esterno della zona delimitata previo rispetto di una
serie di stringenti requisiti da rispettare per la produzione e movimentazione
dei vegetali, al fine di evitare ogni rischio di contaminazione delle
produzioni. Solo in quest’ultimo caso, i vegetali prodotti saranno accompagnati
dal relativo passaporto che, ovviamente, ne attesterà la produzione in un sito
riconosciuto indenne per Xylella fastidiosa. Qualche spiraglio, dunque, per non
condannare un intero settore lo abbiamo – conclude il deputato 5 Stelle
– Personalmente rimango a disposizione delle imprese del territorio per
ulteriori approfondimenti e chiarimenti nonché per qualsiasi tipo di sostegno.
Purtroppo ci ritroviamo a raccogliere i cocci di una gestione fallimentare del
fenomeno che perdura da anni ed a cui stiamo iniziando a metter riparo. La
Regione Puglia potrebbe ancora far qualcosa di utile per i vivaisti, venendo
incontro loro attraverso dei bandi PSR dedicati a quegli operatori che
opteranno gli adeguamenti strutturali necessari per essere dichiarati indenni”.
Da sn agronomo Leoci, il direttore Faraglia, il deputato L'Abbate