da Valerio L'Abbate
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INDAGINE CONOSCITIVA
XYLELLA: LA RICERCA A CONFRONTO A MONTECITORIO
In audizione presso la
Commissione Agricoltura della Camera, le diverse visioni del mondo scientifico
si sono confrontate. Il commento del relatore Giuseppe L’Abbate (M5S)
In Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, nell’ambito
delle audizioni dell’indagine conoscitiva legata alla diffusione della
Xylella fastidiosa in Puglia è stata la volta del mondo scientifico e della
ricerca. Il sesto appuntamento ha visto la partecipazione di Antonia Carlucci,
docente presso l’Università di Foggia, Cristos Xyloyannis (Università della
Basilicata), Franco Nigro (Uniba), Francesco Porcelli (Uniba), Marco Nuti
(Università di Padova e Pisa), Prof. Emilio Stefani, rappresentante per
l’Italia al Panel EPPO e della professoressa Margherita D’Amico, responsabile scientifica
del Progetto (Sistemi di lotta ecocompatibili contro il CoDiRO - SILLECC).
Non sono mancati i confronti tra i diversi approcci
all’emergenza Xylella. Da una parte una visione olistica di chi vede in un
uso massiccio nel tempo di fitofarmaci, nel continuo impoverimento del suolo e
di mancate pratiche agronomiche di cura degli alberi di olivo dovuti al basso
reddito che questa coltura garantisce e alle contemporanee politiche di
sostegno al comparto, le concause che hanno permesso alla malattia di
attecchire e su cui bisognerebbe agire per fronteggiare questo stato di crisi.
Dall’altra, un approccio maggiormente pragmatico di chi cerca di fornire
risposte “hic et nunc” ad un batterio la cui avanzata visibile progredisce di
30/35 km l’anno e che, per alcuni, sarebbe già altri 15 km più a nord senza
dare ancora evidenti sintomi.
“Dal punto di vista politico non entriamo nel merito delle
diverse visioni scientifiche che hanno necessariamente bisogno di tempo, forse
anni, per affermarsi e per essere corroborate da dati e prove – commenta
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, relatore M5S dell’Indagine Conoscitiva
in Commissione Agricoltura a Montecitorio – ma per prendere successive
decisioni che avranno, si spera, effetti concreti per la risoluzione di questo
dramma dell’agricoltura salentina e pugliese (per ora) ho posto alcune domande
chiare e dirette agli auditi. È emerso che la Xylella se inoculata su un albero
d’olivo sano e forte porta comunque alla morte della pianta, a maggior ragione
perché ha più nutrimento. Inoltre – prosegue L’Abbate (M5S) – è
stata ribadita l’incontrovertibile necessità di operare chirurgicamente sugli
olivi malati quali depositi e fonti del batterio di cui, ad oggi, non si
conosce soluzione scientifica per l’eradicazione ma solo prove di convivenza
con la scelta di cultivar resistenti. Infine, è stato sottolineato come gli
interventi agronomici (arature, potature, buone pratiche) e l’utilizzo di
fitofarmaci, anche compatibili con coltivazioni biologiche, si rendono inevitabili
per il controllo del vettore. Certo – prosegue il deputato 5 Stelle
– come ha affermato qualche professore oggi in Commissione, se avessimo la
bacchetta magica e fossimo in grado di far sparire d’emblée la cosiddetta
sputacchina, l’emergenza Xylella si spegnerebbe in pochi anni condannando a
morte gli alberi infetti e basta. Ma oggi, invece, ci troviamo dinanzi al dover
compiere delle scelte ben precise. E vista l’inazione che ha contraddistinto
l’operato politico amministrativo soprattutto a livello regionale, abbiamo
anche poco tempo per evitare che questa emergenza dilaghi oltre il tacco
d’Italia. La Giunta Emiliano ha creato l’ennesima agenzia per fronteggiare la
questione – dichiara il parlamentare – si tratta dell’ennesimo
contenitore su cui far scagliare critiche pur di non lambire la propria figura
ma che sinora porta il fardello delle maggiori, se non esclusive,
responsabilità dell’avanzata del batterio. Le uniche azioni concrete portate
avanti erano i monitoraggi che, ad oggi, non vengono neppure più fatti da mesi
– conclude il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – Per fare un esempio
comprensibile: è come se, coscienti di avere il cancro, non ci si ponga neppure
il problema di effettuare analisi e controlli. Come si può mai pensare di
guarire in questo modo? La follia politica divenuta realtà..”.