TARANTO. 300mila euro dalla Regione Puglia per le aziende agricole delle isole amministrative di Taranto, tagliate fuori dal Psr.
Coldiretti Taranto: “Non è quanto avevamo richiesto, ma è un primo passo per far ripartire Taranto e la sua agricoltura”
TARANTO. Con l’approvazione del disegno di legge
"Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2018 e bilancio
pluriennale 2018-2020”, alle sei isole amministrative di Taranto, rimaste ai
margini o, comunque, fuori dal Piano di Sviluppo Rurale, la Regione Puglia ha
destinato 300mila euro.
Una boccata di ossigeno, così come richiesto da Coldiretti Taranto, arriva
in via definitiva dall’aula del Consiglio regionale per tutte quelle realtà
produttive a forte vocazione agricola, che ricadono nel territorio urbanizzato
di Taranto e dintorni. Si tratta di 4.599 ettari su cui si svolgono attività
agricole di rilievo, anche a carattere intensivo, inserite all'interno del
perimetro di comuni come Martina Franca, Grottaglie, San Marzano, Lizzano,
Fragagnano e Pulsano. Sono
aziende che, a causa di una superficiale classificazione amministrativa,
rientrano nel polo urbano di Taranto pur essendo situate a distanza di diversi
chilometri dal capoluogo ionico e, di fatto, inglobate nel territorio rurale di
altri comuni.
“Ci eravamo battuti – commenta Alfonso Cavallo, presidente Coldiretti
Taranto – perché fosse riconosciuta per quelle aree, penalizzate da una
perimetrazione grossolana ed errata del nuovo Psr, la somma di almeno un
milione di euro. 300mila euro certamente non soddisfano le nostre richieste, né
le esigenze di quelle aziende tagliate fuori dalla possibilità di accedere ai
fondi europei previsti dal Piano di Sviluppo Rurale. Ma è un primo passo verso
la giusta direzione. Si è intrapreso un cammino, che può far ben sperare per il
futuro”.
“E’, comunque, un primo segnale di considerazione per la città di
Taranto, un primo tentativo di farla ripartire – spiega Aldo Raffaele De Sario
direttore Coldiretti Taranto -. Anche le aziende agricole dell’hinterland tarantino
potranno così avere un minimo di risorse che potranno essere utilizzate per
investimenti, ristrutturazione degli impianti, nuovi acquisti di attrezzature”.
In più occasione Coldiretti Taranto è scesa in prima linea affinchè
Taranto non fosse dichiarata area urbana e, quindi, non ammissibile ai finanziamenti
previsti dal Psr. Ora, un primo segnale arriva dalla Regione Puglia, merito anche
dell’impegno dei consiglieri regionali Gianni Liviano, Giuseppe Turco e Donato Pentassuglia.
“Con loro – continua Cavallo - continueremo a batterci perché le aziende
agricole di Taranto non vengano considerate realtà produttive di serie B, ma
vengano riconosciute come altrettanto meritevoli di usufruire di fondi necessari
al loro sviluppo, al loro ampliamento o, in alcuni casi, semplicemente alla
loro sopravvivenza”.