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ILVA – BONELLI (Verdi): MA CALENDA, GALLETTI E POLETTI FAREBBERO VIVERE I LORO FIGLI A TARANTO?
lunedì 4 dicembre 2017
da Verdi Taranto verdicittataranto@gmail.com
“Vorrei domandare a tutti i ministri che in queste ore stanno intervento sulla vicenda Ilva, da Poletti a Calenda fino a Galletti: ma voi fareste vivere i vostri figli nel quartiere Tamburi di Taranto?
In una situazione in cui i bambini non possono andare a scuola a causa dell’inquinamento ambientale che ha causato un aumento della mortalità +21% e di +54% di aumento malattie tumorali (secondo i dati dell'istituto superiore sanità)?.” Scrive in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che prosegue: “Perché allora continuare a tacere sui danni che il regime di sostanziale prorogatio e sospensione delle leggi di tutela ambientale e sanitaria concesso da anni all'Ilva ha causato per la salute delle cittadine e dei cittadini tarantini?. Senza contare poi che per decreto si è garantita l'immunità penale agli acquirenti dell'Ilva in caso di violazione della legislazione ambientale e sanitaria.”
“In realtà – conclude Bonelli – tutti sono consapevoli che la cosa più giusta per i lavoratori dell’Ilva e le famiglie di Taranto è che cessi questa sgradevole campagna contro il diritto alla salute. Prima erano gli ambientalisti e i comitati dei cittadini, oggi è il Governatore Emiliano, tutti colpevoli di chiedere il rispetto della Costituzione Italiana quando sancisce nell’articolo 32 che ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’. Un diritto che non può essere disatteso.”
GIANFRANCO MASCIA FEDERAZIONE DEI VERDI CAPO UFFICIO STAMPA CELL. 337 1095035
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ILVA - BONELLI: SGRADEVOLE CAMPAGNA CONTRO IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI
"Come si può sostenere, come fa il ministro Calenda spalleggiato da chi oggi gli da man forte, che la vicenda dell'Ilva sia il simbolo dell'Italia dei no? L'Ilva invece, al contrario, oggi dimostra che il nostro è un Paese che ha fame e sete di giustizia. Una giustizia completamente disattesa grazie a ben 12 decreti (salva Ilva) che hanno sospeso la legislazione ambientale e sanitaria sottraendo di fatto i diritti costituzionali ai cittadini di Taranto." Scrive in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che spiega: "Senza questi interventi governativi la fabbrica di Taranto sarebbe stata chiusa da anni. Mentre ci sarebbe stato tutto il tempo di avviare un processo di conversione industriale sul modello Bilbao o Pittsburgh, come noi Verdi proponiamo da tempo."
"Invece - prosegue l'ecologista - per decenni quella fabbrica, nel silenzio degli stessi politici e sindacalisti che oggi pontificano con dichiarazioni inesatte, ha inquinato senza che nessuno prendesse i provvedimenti necessari. Mentre i cittadini di Taranto erano e sono costretti a vivere una vergognosa emergenza ambientale che impedisce perfino ai bambini di uscire di casa per andare a scuola."
"E' incredibile - continua Bonelli - che l'art. 3 della nostra Costituzione, quando sancisce che la legge è uguale per tutti, sia stato disatteso con un decreto all'art. 1 com. 6 della Legge 151/2016 dove si è garantita l'immunità penale agli acquirenti dell'Ilva in caso di violazione della legislazione ambientale e sanitaria. Tutto questo cosa c'entra con l'Italia dei no? Piuttosto ha a che fare con il fallimento della politica e dei sindacati che hanno taciuto per anni e che oggi pretenderebbero un'ulteriore proroga ai diritti della salute delle cittadine e dei cittadini tarantini."
"In realtà - conclude Bonelli - dal 2012 nulla è stato fatto ma non certo per colpa degli ambientalisti, che hanno avuto il merito da sempre di denunciare la vicenda. Oggi spaventa un ricorso che chiede di verificare se il Piano ambientale presentato da Arcelor Mittal risponde ai criteri di legge, come può un ricorso al tribunale. garantito dalla Costituzione italiana, essere utilizzato come strumento per una campagna contro chi difende il diritto alla salute dei cittadini?"
GIANFRANCO MASCIA FEDERAZIONE DEI VERDI CAPO UFFICIO STAMPA CELL. 337 1095035
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