Si
trasmette il comunicato stampa per conto del consigliere comunale, Vincenzo
Fornaro, cell. 349/8768732, che ci legge in copia.
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Ass. Verdi città di Taranto
e-mail: verdicittataranto@gmail.com
blog: www.verditaranto.wordpress.com
cell.: 340.8043845
"ENI
TARANTO - Pensavamo fosse un incidente, invece era solo andata via la
corrente"
Oggi ad inquinare più del solito la città
di Taranto ed i suoi abitanti ci ha pensato l’ENI. Un semplice temporale, che
ha comportato l’interruzione di energia elettrica in Raffineria, ha comportato
l’evacuazione del personale e messo in allarme un’intera comunità. I sistemi di
sicurezza della raffineria, in caso di black out, avviano automaticamente
l’accensione di torce che depressurizzano le condotte dai gas
bruciandoli. Le fiamme sono state visibili anche a lunga distanza, così come le
nubi dense di fumi neri sprigionati. Un’altra porzione di inquinanti servita ai
cittadini senza che nessuno paghi mai per alcuna ingiustizia. Siamo costretti
ad accettare questi effetti collaterali per evitare problemi ben più gravi come
possibili esplosioni che, nel caso della nostra città, per via di un effetto
domino che investirebbe l’intera area industriale, rischierebbero di cancellare
tutto il territorio.
Qui non c’è
pace. Ogni giorno ci si trova a dover affrontare emergenze senza fine che
riguardano la salute, l’ambiente ed il lavoro. Sono giunte moltissime
segnalazioni ai centralini di Arpa, Vigili del fuoco e forze dell’ordine.
Alcune mamme si sono recate a prelevare i propri figli dalle scuole a mezza
mattinata. Viviamo un vero e proprio assedio, circondati da ogni parte da ILVA,
ENI ed i suoi enormi silos di carburanti, Cementir, discariche di rifiuti anche
molto pericolosi ed installazioni di cui poco si conosce appartenenti alla
Marina Militare.
Questa città pare essere di tutti fuorché dei
suoi abitanti. La nostra comunità è costretta a vivere di continui allarmi,
apprensioni, ansie. Siamo privati della minima tranquillità, tutto si trasforma
in paura ed incertezza. Dall’attesa dei risultati di analisi sanitarie, a
quella di accordi tra governi e sindacati per il futuro dei lavoratori. Dal
domani che stiamo riservando ai nostri figli, agli sforzi quotidiani di vivere
una vita normale minata da continue interferenze esterne da parte delle
industrie. Non è ancora ben chiaro cosa potrebbe accadere nella malaugurata
ipotesi di un incidente più consistente di quelli avvenuti sinora. Solo 5 anni
fa, ad esempio, una tromba d’aria ha lambito l’area industriale, ci è andata
bene… ma per quanto ancora potremo contare sulla fortuna? A che punto è la
nostra città con il P.E.E. (Piano di Emergenza Esterno) e con l’analisi sui
rischi di incidente rilevante? La popolazione è ancora all’oscuro sui
comportamenti da adottare nel caso in cui dovesse accadere qualcosa di più
grave. Queste risposte e queste garanzie le deve fornire lo Stato, non il fato.