da Valerio L'Abbate
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AGRICOLTURA: SUBITO VIA LIBERA A USO
ERBORISTICO CANAPA INDUSTRIALE
Eliminare l’attuale “corto circuito”
basandosi sui pareri dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della
Salute per il rilancio della canapa industriale nel comparto erboristico. Lo
chiede il M5S con una risoluzione a Montecitorio
Dopo aver ottenuto, nel dicembre 2016,
l’importantissima approvazione della prima legge per il rilancio della
canapa industriale, comparto che può divenire cruciale per l’agricoltura
italiana e per l’indotto, continuano le pressioni parlamentari del Movimento 5
Stelle affinché si dia slancio a tutta la filiera agroindustriale. Con una risoluzione
presentata nelle Commissioni congiunte Affari Sociali e Agricoltura di
Montecitorio, infatti, si chiede al Governo di attivarsi per consentire
l’uso floreale ed erboristico delle infiorescenze della canapa industriale,
creando una regolamentazione ad hoc in grado di colmare l’attuale vuoto
legislativo ed escludendole dalla normativa sui medicinali, anche alla luce
della Convenzione unica sugli stupefacenti adottata a New York il 30 marzo
1961 che stabilisce una chiara e netta distinzione tra piante da droga e
non da droga.
“Alla luce della fissazione allo 0,6%
del limite massimo di THC ammesso nella coltivazione, come previsto nella legge
del MoVimento 5 Stelle per il rilancio della canapa industriale approvato
l’anno scorso – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – le infiorescenze
della canapa industriale potrebbero restare escluse dall’applicazione delle
norme sui medicinali alle quale sono, invece, attualmente soggette in
considerazione delle sostanze farmacologiche ritenute attive presenti nelle
infiorescenze della cannabis. Infatti – prosegue Giuseppe L’Abbate (M5S)
– benché contenenti tracce di THC, il quantitativo di principio attivo
presente non è di misura tale da provocare effetti stupefacenti o psicotropi,
come peraltro già affermato da anni dagli stessi Istituto Superiore di Sanità e
Ministero della Salute, consentendo, di conseguenza, l’immissione sul mercato
di prodotti derivanti da canapa industriale certificata e tracciata diversi
dalla fibra o dal seme. Si tratta, quindi, solo di eliminare l’attuale ‘corto
circuito’ dando seguito al parere stesso di Governo e ISS – conclude il
deputato 5 Stelle – in modo da liberare un altro segmento della filiera
produttiva della canapa industriale da cui possono nascere nuove opportunità
professionali e imprenditoriali”.