da Valerio L'Abbate
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XYLELLA:
L’OLIO PUGLIESE MANTIENE LA QUALITÀ E NON DIFFONDE IL BATTERIO
Alle
bugie della “guerra commerciale” messa in atto dai partner stranieri sull’olio
d’oliva pugliese, rispose l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio di
Spoleto a giugno 2015 interpellata dal deputato L’Abbate (M5S)
Mentre
le associazioni di categoria dipingono previsioni alquanto preoccupanti
sulla prossima stagione olearia a causa sia della siccità che ha
imperversato negli ultimi mesi sia della Xylella fastidiosa che non accenna a
bloccare la propria diffusione sul territorio pugliese con una progressione di
40 km l’anno, crescono i timori che venga messa in atto una vera e propria “guerra
commerciale” ai danni dell’olio della Puglia. A denunciarlo è il
presidente di Confagricoltura Puglia e produttore olivicolo e oleario di Canosa
Donato Rossi che ha dichiarato che “sostenere una correlazione tra la
Xylella e la qualità dell’olio equivale a una totale inesattezza in quanto le
qualità organolettiche dell’olio restano inalterate nel caso in cui l’ulivo si
ammali”. Una vicenda su cui si erano accesi i riflettori in Parlamento
già nel giugno 2015 ma chiarita solo successivamente dalla Accademia
Nazionale dell’Olivo e dell’Olio di Spoleto.
“Proprio
perché non si deve dare adito a chi vuol alimentare delle potenziali guerre
commerciali senza alcuna base scientifica presentai subito una interpellanza
urgente a seguito di alcune denunce anche da parte di Gennaro Sicolo,
Presidente del CNO (Consorzio nazionale degli olivicoltori) – dichiara
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione
Agricoltura alla Camera – Questi episodi, che a quanto pare continuano
purtroppo a ripetersi, rischiano di creare turbative, di provocare la
contrazione dei flussi di esportazione dei migliori prodotti ortofrutticolo e
olivicoli italiani a vantaggio dei concorrenti e, se non adeguatamente
affrontati, potrebbero innescare dei comportamenti opportunistici e speculativi”.
La
risposta dell’Esecutivo renziano all’interrogazione del deputato pugliese
L’Abbate (M5S) fu, però, molto evasiva e invitava produttori e imprenditori
italiani a fronteggiare la “guerra commerciale” ingaggiata dai
partner stranieri attraverso il parere dell’EFSA (Autorità europea per la
sicurezza alimentare), un testo scientifico di 262 pagine in lingua
inglese. In pratica, nulla di utilizzabile chiaramente dagli esportatori
pugliesi.
“Vista
la mancata presa di posizione da parte del Governo – prosegue Giuseppe
L’Abbate (M5S) – interpellai direttamente e in maniera formale
l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio che mi inviò una nota ufficiale
dove veniva evidenziato come l’infezione da Xylella fastidiosa non pregiudica
le qualità chimiche ed organolettiche degli oli estratti da alberi infetti e,
questi stessi oli, non sono veicolo della infezione”.
Queste le
risposte fornite ai quesiti posti dal deputato L’Abbate (M5S), sentiti i
proff. Serviti (Univ. Perugia) e Martelli (Univ. Bari) nonché il Consiglio
accademico: “Vi è l’assoluta impossibilità di crescita e diffusione
dell’eventuale batterio Xylella fastidiosa nel prodotto finito, olio
extravergine, in grado di contaminare la pianta. Di conseguenza oli provenienti
da aree considerate infette non potranno essere considerati fonti di
contaminazione batterica per altre piante di olivo e tanto meno per il
consumatore. In definitiva, non vi è alcun rischio che l’olio estratto da olive
prodotte da alberi infetti possa diventare veicolo di Xylella fastidiosa”.
Inoltre, “tutte le tipologie commerciali di oli estratti dalle olive
provenienti da materie prime prodotte in Italia sono da ritenersi sicure dal
punto di vista di eventuali contaminazioni biologiche comprese quelle di fatto
impossibili da Xylella fastidiosa e quindi idonee al consumo umano e non vi
sono evidenze di modifiche qualitative nel profilo dell’olio causate dal
batterio”.