COMUNICATO STAMPA DI PEACELINK
PeaceLink ha scritto oggi alla Commissione Europea per aggiornarla
in merito a evidenze di gravità estrema che sono emerse a Taranto
recentemente e che confermano una situazione sanitaria inaccettabile legata
alle emissioni industriali.
NAFTALENE NELLE URINE DELLE DONNE
La Commissione Europea da oggi sa che a Taranto le donne urinano
naftalene.
Nella lettera si legge: "Il naftalene, fra gli IPA
cancerogeni, è la principale emissione in massa della cokeria. Esso è classificato
dallo IARC, l’Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro, fra le sostanze
appartenenti al gruppo 2B, ossia fra i cancerogeni possibili. I bambini esposti
al naftalene hanno mostrato segni di danno cromosomico, come riportato dalla
letteratura scientifica".
WIND DAYS, IMMUNODEPRESSI A RISCHIO
PeaceLink continua a rimarcare non accettabilità del rischio
sanitario collegato ai Wind Days.
"La situazione a Taranto, - si legge nella lettera alla
Commissione Europea - nonostante la minore produzione dell’Ilva, continua a non
essere accettabile dal punto di vista sanitario. Prova ne sono i “wind days”,
ossia i giorni di vento dall'area industriale in cui la salute delle fasce
della popolazione più fragile è in pericolo (bambini, anziani, cardiopatici,
immunodepressi, etc.), come si evince dalle indicazioni precauzionali della ASL
che invita ad aprire le finestre nelle ore di minore inquinamento, ovvero tra
le ore 12 e le ore 18.
STUDIO FORASTIERE 2016, ECCESSO DI INFARTI
Ma la prova schiacciante che il rischio sanitario sia
inaccettabile a Taranto viene dall'aggiornamento dello Studio Forastiere 2016,
uno studio epidemiologico che PeaceLink segnala alla Commissione Europea in
questi termini:
"L’esposizione alle polveri industriali è responsabile
di un +4% di mortalità e di un incremento specifico della mortalità
per tumore polmonare del +5%.
Inoltre, alle polveri industriali è associato un incremento del +10%
per infarto del miocardio, il che significa che
tali polveri producono non solo un impatto a lungo termine (tumore polmonare)
ma anche un impatto immediato in quanto gli infarti avvengono, come dimostra
lo studio in oggetto, negli stessi giorni in cui si verificano incrementi di
polveri sottili provenienti dall’area industriale".
Alla luce di questi dati -
concludono Antonia Battaglia, Fulvia Gravame, Luciano Manna e Alessandro
Marescotti - "Peacelink chiede quali altre violazioni al
diritto comunitario debbano verificarsi affinché la Commissione
Europea intervenga a protezione dei cittadini di Taranto e
degli operai dell’Ilva".
lettera inviata alla Commissione Europea