PUNTARE SU PREVENZIONE COME IL WWF HA CHIESTO SIN
DALL’INIZIO
Si allarga sempre di più il fronte delle Regioni che oggi
hanno espresso a stragrande maggioranza la propria contrarietà al Piano
che consentirebbe la possibilità di abbattimenti legali dei lupi. Il
WWF a questo punto chiede la rapida approvazione del Piano di
Conservazione e Gestione del Lupo stralciando il capitolo relativo alle
deroghe alle norme di tutela, senza ulteriori rinvii, rispondendo
così alle richieste di oltre un milione di cittadini, mobilitati dal
WWF, che sono state fatte proprie dalle Regioni.
Il WWF chiede che il Piano di gestione del lupo dia
priorità agli interventi per la prevenzione ed
un equo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, per la lotta al
bracconaggio, per il contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione
cane-lupo ed alla ricerca scientifica per determinare lo stato di
conservazione della specie nel nostro paese e la reale incidenza dei
danni alla zootecnia.
È necessario che nel Piano in discussione alla Conferenza
Stato-Regioni vengano indicate anche le fonti per il finanziamento,
per evitare che le azioni previste restino prive di copertura e,
quindi, sostanzialmente inapplicate: i costi non possono essere
totalmente a carico delle sole Regioni.
Il Piano, secondo il WWF, deve riconoscere il valore del
lupo come componente del capitale naturale della Nazione, senza
trascurare il valore che le attività del settore zootecnico hanno per
l’economia rurale del nostro Paese. Cambiare è possibile: ora sta al ministero
dell’Ambiente convincersi che si debba fare un passo avanti per un
piano più ‘amico’ del lupo.
Roma, 23 febbraio 2017
Ufficio
Stampa WWF Italia
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