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MOTTOLA (TA) Donatori d'organi e medici a raccolta a 'Villa Petruscio' per l'8° incontro nazionale ATO
giovedì 15 dicembre 2016

da maria.florenzio@inwind.it

MOTTOLA (TA) – “Se la donazione è una scelta di cuore, volontaria ed incondizionata, è anche vero che, affinchè il numero dei donatori cresca, necessita abbattere il muro dell'indifferenza”. E’ questo il messaggio fatto veicolare durante l’8° Incontro Nazionale dell’Associazione Trapiantati Organi, organizzato dall’Ato Puglia, presieduto da Giovanni Santoro.
“E’ l’occasione annuale – ha detto – per riunire chi ha ricevuto un organo, chi lo ha donato o relative famiglie e i medici, che effettuano i trapianti. Un organo donato è il più bel regalo chi si possa dare e ricevere”.
Il raduno si è tenuto nella giornata di domenica, presso "Villa Petruscio". Diversi i rappresentanti istituzionali intervenuti. A fare gli onori di casa, il sindaco di Mottola Luigi Pinto. Al congresso hanno preso parte importanti medici per analizzare la chirurgia robotica, le nuove scoperte applicate ai trapianti di organi e tessuti, il post intervento e la somministrazione prolungata di farmaci antirigetto. Tra gli altri, presenti anche Salvatore Ricca Rosellini, presidente Federazione Nazionale Liver - Pool e Giuseppe Canu, presidente nazionale Forum.
Un’occasione per fare il punto della situazione sulla trapiantologia pugliese col prof. Loreto Gesualdo, coordinatore regionale del Centro Trapianti Regione Puglia e con il prof. Michele Battaglia, Direttore dell’Unità Operativa di Urologia 1 e Trapianto di Rene al Policlinico di Bari.
In Puglia, nel 2014, ci sono stati 36 donatori; nel 2015, 42; quest’anno, in proiezione, dovrebbero essere 48. Si eseguono trapianti di rene, fegato e cuore. L’auspicio è che si parti al più presto con quello del pancreas e di quello contestuale di fegato e rene.
Quanto alle opposizioni a donare gli organi, nel 2014 in Puglia si attestavano sul 40%; una percentuale elevatissima rispetto a quella nazionale, che viaggia intorno al 33%. Nel 2015 e 2016 c’è stata una riduzione: attualmente siamo al 36%. Si oppongono soprattutto le famiglie dei donatori giovani.
Quanto alle liste d’attese, la media, in Puglia, per un rene è di circa tre anni e ci sono 600 pazienti in attesa. Per il trapianto del fegato, i pazienti in attesa sono circa 50; per il cuore, circa 30. Dal 2000, su Bari, sono stati eseguiti più di 1.300 trapianti di rene e più di 350 trapianti di fegato. Si sta potenziando il trapianto da vivente. Fino ad oggi, dall’inizio dell’anno, ne sono stati fatti otto. Per il 2017, pronte più di 15 coppie.
Di quelli che, invece, sono i traguardi raggiunti per i trapianti di polmone, se n’è parlato con il prof. Franco Stella, responsabile della fase trapianto di polmone presso il “S. Orsola” di Bologna. “Quello del polmone – ha spiegato – è un trapianto salvavita, dal momento che l’immissione in lista d’attesa è legata all’aspettativa di vita, solitamente non superiore all’anno e mezzo di vita”.
Uno sguardo, invece, ai risultati raggiunti in materia di trapianti di fegato, con la dottoressa Maria Cristina Morelli, responsabile del Dipartimento delle Insufficienze d’organo e trapianti presso il “S. Orsola” di Bologna. “Le prospettive per il futuro per pazienti affetti da cirrosi epatica o malattie di fegato correlate all’epatite C sono positive. I nuovi trattamenti antivirali sono efficaci e sicuri. Stiamo vedendo un trend in riduzione della necessità di trapianto del fegato per queste patologie. Sta, invece, aumentando la necessità di trapianto di fegato per malattie correlate a sindrome metaboliche ovvero a malattie di fegato associate a condizioni di obesità, diabete e ipertensione”.







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Addetto Stampa Maria Florenzio, 328.8749314










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