Ritrovamento carcassa di una Lontra europea (Lutra lutra)sul Mar Piccolo
giovedì 8 dicembre 2016
da dott. Fabio Millarte WWF TARANTO ONLUS
ritrovamento
Lontra sul Mar Piccolo
Ancora una volta Taranto si rileva una fonte preziosa di
biodiversità, l’ultimo ritrovamento del progetto SOS ANIMALI del WWF Taranto in
collaborazione con Balto&Togo, Arpec Puglia, Dany’s Ranch di lido Azzurro,
ci ha particolarmente colpito. Su segnalazione del sig. Natale Santagata,
abbiamo recuperato la carcassa di una Lontra europea (Lutra lutra). Il
ritrovamento è importante, anche se morta, ed in se ha un prezioso contenuto
scientifico. La carcassa della Lontra è stata ritrovata nei pressi del Mar
Piccolo nell’area del nascente Ecomuseo del Mar Piccolo (eco.Pa.Mar) e rappresenta una novità per il territorio. La Lontra è un
animale errante che percorre molti chilometri per trovare nuovi luoghi trofici
e soddisfare le proprie esigenze alimentari. La Lontra è un mustelide che si
ciba prevalentemente di pesce, è un'ottima nuotatrice, ha una pelliccia di
colore marrone intenso nella parte superiore e più chiaro sulla gola. Il
corpo è allungato con coda lunga e affusolata, con orecchie molto piccole. Il
muso è coperto di baffi robusti, le zampe corte e con piedi palmati la rendono una ottima
nuotatrice. Può addentrarsi fino alle zone costiere, come in questo caso,
spinto dalla necessità di cibo, mangia anche gamberetti e altri invertebrati
e a volte uccelli acquatici. Sulla terra preda arvicole, conigli e
altri piccoli mammiferi. Generalmente è notturna. Passa molto tempo in acqua.
Questa è la prima segnalazione della presenza della lontra
nell’area del Mar Piccolo, di solito è stata segnalata nelle zone delle
litoranea che scende verso la Basilicata, sul fiume Lemma e sul fiume Lato, allo
stato attuale la Lontra nel nostro paese sopravvive soltanto in Italia
meridionale (M. Spagnesi in Spagnesi & Toso 1999), anche se recenti
ritrovamenti indicano una progressiva reinvasione di fiiumi trentini e friulani
dai bacini limitrofi di Austria e Slovenia. Sebbene la lontra sia diffusa in
tre continenti (Europa, Asia e Africa) la popolazione italiana meridionale è
isolata dal resto delle popolazioni europee (Loy et al., 2004). Popolazione
stimata in 230-660 individui (Prigioni 2006). Alcuni indici raccolti in aree
campione e la lenta rioccupazione di parte dell'areale storico suggeriscono che
la popolazione sia in crescita (Fusillo et al. 2003).L animale ritrovato era
già morto, e presentava all’esame radiografico diverse fratture a carico del
cranio e agli arti anteriori. Cucciolo di femmina lungo 97 cm. e del peso di
4.5 kg. La carcassa è stata consegnata alle IZS di Taranto per le analisi di
routine sulla fauna in pericolo di estinzione. La notizia è stata segnalata
alla ISPRA per la mappature delle zone d’avvistamento.
Secondo
le direttive del IUCN, come riportato sotto, la Lontra in Italia è stata
classificata come specie a rischio:
“Le principali minacce per la specie sono l'inquinamento delle acque da
composti polifenolici, il depauperamento della fauna (biomassa) ittica, la
cementificazione degli argini, le collisioni con gli autoveicoli e le uccisioni
illegali dovute anche al conflitto con la pesca e l'allevamento ittico”.
La
Lontra è: “Elencata nell'appendice II della Convenzione di Berna (1979) e in
appendice II, IV della direttiva Habitat (92/43/CEE). Inclusa nell'appendice I
della CITES e indicata come Quasi Minacciata (NT) dalla Red List of Threatened
Species della IUCN (Temple & Terry 2007). Legalmente protetta in Italia dal
1977, tuttavia buona parte del territorio che occupa non gode di nessuna forma
di tutela (C. Prigioni & L. Boitani in Boitani et al. 2003). Il piano d'azione
nazionale è stato pubblicato di recente (Panzacchi et al. 2011). Per assicurare
una concreta protezione delle residue popolazioni occorre mantenere e
migliorare la qualità dell' ambiente attraverso la conservazione della
vegetazione riparia o il suo ripristino, il controllo delle opere di arginatura
artificiale dei tratti fluviali, la regolamentazione dell' attività estrattiva
di inerti dal greto e dalle rive dei fiumi, il controllo dell' inquinamento
industriale delle acque, il ripristino qualitativo e quantitativo dei
popolamenti ittici per mantenere una soddisfacente disponibilità alimentare per
la specie, la tutela delle vie di dispersione degli individui tra bacini
idrografici”. (fonte IUCN). lontra foto Marco D'Errico
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