L'Ilva ha spezzato l'ennesima, giovanissima, vita. Questa
volta è toccato a Giacomo, di 25 anni, travolto da un nastro trasportatore.
Lo fa ad un ritmo tanto impressionante e da così tanto tempo che rischiamo
pericolosamente di abituarci. Basta! Nessuna morte può mai essere
considerata necessaria sull'altare degli interessi di qualcuno!
Al di là degli accertamenti che le autorità preposte faranno, questo ennesimo
omicidio in fabbrica conferma come siano continuamente a rischio tutte le
regole in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro.
In quattro anni di sequestro preventivo della magistratura, vanificato dalla
gestione commissariale governativa con dieci decreti autoritari, quella di
Giacomo è la settima morte dentro lo stabilimento siderurgico.
Non possiamo più tollerare la continua violazione dello stato di
diritto nella nostra città, dentro e fuori la fabbrica!
Per questo, martedì 20 Settembre convochiamoci in un'assemblea
straordinaria e trasversale sotto la Prefettura, l'istituzione che quel Governo
rappresenta.
l'Ilva va fermata e bonificata, l'economia della città
riconvertita, garantendo il salario a chi ci lavora. SUBITO! Va costruito
immediatamente un Piano B da imporre alle istituzioni, che sia della città
tutta. Non si può morire di lavoro, nè a Taranto nè altrove!
GIUSTIZIA PER GIACOMO! GIUSTIZIA PER TARANTO!
Appuntamento a martedì 20, alle19 in via Anfiteatro, angolo via
Cavour.
#Tuttamialacittà