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Xylella: PeaceLink e Spazi popolari allarmati per la presa di posizione del Commissario Andriukatis
venerdì 24 giugno 2016

da Alessandro Marescotti


 

 

Bruxelles, 23 giugno 2016

 

 

 

COMUNICATO STAMPA DI PEACELINK

 

Antonia Battaglia, rappresentante Eu di Peacelink, Nicola Grasso, Professore di Diritto Costituzionale, e Ivano Gioffreda, rappresentante di Spazi Popolari, hanno ricevuto una lettera dal Commissario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis in risposta alla lettera inviata dagli stessi il 4 maggio scorso, nella quale si sottolineava che le decisioni europee, prese sulla base dei soli studi scientifici del CNR di Bari, adottati dall’EFSA, non garantivano l’imparzialità necessaria per assicurare decisioni di grandissima portata e impatto sull’ecosistema e sul futuro della Regione Puglia.

 

Il Commissario Andriukaitis conferma, in quest’ultima missiva, che la Commissione ha adottato e rinforzato le misure di contrasto alla Xylella fastidiosa grazie al fatto che informazioni scientifiche e tecniche rilevanti si siano rese disponibili. Si tratta, infatti, dei più recenti emendamenti alla Decisione EU 789/2015, adottati in due date successive: il 17 dicembre 2015 (EU 2015/764) e più di recente il 12 maggio 2016 (EU 2016/764).

 

“Sono certo che siate a conoscenza delle dettagliate opinioni scientifiche rese disponibili dal Panel sulla Salute della Piante di EFSA, sin dalle prime avvisaglie dell’epidemia nell’ottobre 2013”, scrive Andriukaitis.

 

Le misure di eradicazione e di contenimento del batterio, così come specificate nella Decisione EU 789/2015, sono basate sullo studio della letteratura scientifica più aggiornata, studio messo a disposizione da EFSA a gennaio 2015 e confermato, su richiesta della Commissione stessa, dall’ancora più recente Opinione Scientifica del 31 marzo 2016.

 

“A tale riguardo -scrive il Commissario- posso confermare che la trasparenza è parte della procedura di appalto per affidare a terzi il progetto pilota dell'EFSA sulla gamma di piante ospiti del ceppo pugliese di Xylella fastidiosa, cui si fa riferimento nella vostra lettera.”

 

La Commissione, conclude la lettera, è al corrente dei procedimenti giudiziari in corso in Italia e ne acquisirà le date conclusioni quanto prima. “E’ mio compito, infatti”- scrive il Commissario- “assicurare il rispetto della legislazione europea in materia e di salvaguardare il territorio dell’Unione Europea da un’ulteriore diffusione di questa pericolosa peste, garantendo allo stesso tempo l’agricoltura e l’ambiente.”

 

Battaglia, Grasso e Gioffreda si dicono allarmati da questa ennesima presa di posizione netta del Commissario Andriukatis, che difende i risultati degli studi sui quali si basano i diversi pareri EFSA e di conseguenza le decisioni comunitarie, studi realizzati da un solo centro di ricerca. Tali risultati sono contenuti nello Studio EFSA del 29 marzo 2016, basati su un “External Scientific Report” realizzato dal CNR di Bari, di cui alcuni membri sono indagati dalla Procura di Lecce nell’ambito dell’affaire Xylella.

 

In merito, è utile ricordare la Sentenza della Corte di Giustizia EU del 9 giugno scorso, resa su richiesta del TAR del Lazio:

 

“La Commissione può obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate dal batterio Xylella fastidiosa, ancorché́ non presentanti sintomi d’infezione, qualora esse si trovino in prossimità delle piante già infettate”,

 

La Corte, pero’, specifica anche che:

 

“La Corte sottolinea, inoltre, che, sebbene i pareri scientifici non abbiano dimostrato l’esistenza di un sicuro nesso causale tra il batterio Xylella e il disseccamento rapido degli ulivi, risulta però da questi stessi pareri che esiste una correlazione significativa tra tale batterio e la patologia di cui soffrono gli olivi. Il principio di precauzione può dunque giustificare l’adozione di misure di protezione, come la rimozione delle piante infette, e ciò quand’anche sussistano incertezze scientifiche al riguardo.”

 

E, al punto 82 della Sentenza, che:

 

“Tuttavia, occorre ricordare che,…, se la situazione dovesse evolvere nel senso che l’eradicazione del batterio Xylella non impone più, sulla scorta di nuovi dati scientifici pertinenti, di procedere alla rimozione immediata di tutte le piante ospiti in un raggio di 100 metri attorno alle piante infette, spetterebbe alla Commissione… modificare la decisione di esecuzione 2015/789 ovvero adottare una nuova decisione, al fine di tener conto, nel rispetto dei principi di precauzione e di proporzionalità, dell’evoluzione sopraindicata.”

 

Si chiede pertanto alla Commissione e al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di allargare la ricerca sulla Xylella a 360 gradi, uscendo dalla logica di chiusura che ha prevalso fino ad ora e che, grazie anche a decisioni europee e delibere ministeriali, ha identificato in un solo istituto scientifico la chiave di volta della soluzione e ha garantito l’appannaggio della ricerca a pochi scienziati.

 

E’ grave constatare, inoltre, che al momento non si conosca neanche il numero di piante effettivamente colpite dal batterio.

 

Che la Commissione Europea ed il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con la Regione Puglia, aprano alla ricerca e a ricercatori di tutto il mondo, in modo da arrivare a certezze scientifiche al momento inesistenti su una questione che tocca il futuro della Regione Puglia.





Lettera originale della Commissione Europea su Xylella

 

 

 

Antonia Battaglia

Nicola Grasso

Ivano Gioffreda

 





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