4 maggio 2016
Oggetto: PeaceLink
e Spazi Popolari considerano parziale lo studio sulla Xylella dell'EFSA
(Autorità Europea Sicurezza Alimentare)
Antonia Battaglia di Peacelink, con Nicola Grasso (Professore di Diritto
Costituzionale, Università del Salento) e Ivano Gioffreda (Presidente di Spazi
Popolari), ha inviato stamane una lettera al Commissario Europeo per la Salute
e la Sicurezza Alimentare Andriukaitis in merito alla questione Xylella
fastidiosa.
Nella lettera Battaglia, Grasso e Gioffreda ringraziano la
Commissione per la risposta ricevuta in merito al quesito presentato da
Peacelink due mesi fa: ovvero se fosse utile e possible modificare la
definizione europea della Xylella trasformandolo da “organismo nocivo di cui
non sia nota la presenza in alcuna parte del territorio comunitario“
a “organismo nocivo di cui sia nota la presenza sul territorio
comunitario”.
La Commissione aveva risposto ad Antonia Battaglia che, anche
se si fosse cambiato lo “status" della Xylella, le misure di
quarantena applicabili alla Xylella non avrebbero subito modificazioni e
lo Stato Membro in questione, l’Italia, non sarebbe comunque stato esentato
dall’obbligo di mettere in atto tutte le misure necessarie per arrestare
l’infezione e la sua diffusione nel resto dell’Unione.
Nella lettera inviata stamane, la Commissione Europea -
scrive Peacelink - ha basato la propria Decisione sugli studi scientifici più
recenti ma rimangono diversi dubbi su quali siano questi studi considerato che
l’ultimo rapporto EFSA sulla Xylella, pubblicato poche settimane
fa, non si basa su alcuna evidenza scientifica inoppugnabile.
EFSA afferma, infatti, nel rapporto "Treatment solutions to
cure Xylella fastidiosa diseased plants” del 20 aprile 2016 ed in altri studi
precedenti, che le ricerche e le investigazioni sul CoDiRo sono quelle
realizzate in Puglia negli ultimi due anni da scienziati del CNR.
Quindi, nulla di nuovo e nessuna nuova evidenza scientifica in grado di
sostenere l’utilità della Decisione della Commissione Europea.
Il Dottor Stancanelli, a capo dell’Unità Salute Animale e
Vegetale dell'EFSA, ha dichiarato che "tali risultati
confermano che il ceppo CoDiRO di X. fastidiosa provoca
il deperimento dell’olivo. Si tratta di un importante passo avanti, in quanto
potremo valutare con precisione il rischio che un'epidemia si diffonda dalla
Puglia solo se colmeremo le lacune nelle conoscenze sulla gamma di piante
ospiti e sull'epidemiologia del ceppo pugliese".
Il rapporto EFSA del 20 marzo
2016, ed il seguente, non si basano quindi su nuovi dati scientifici. Ma
allora, scrive Peacelink, come si può affermare che gli studi a disposizione
riducono significativamente le incertezze in merito ai rischi connessi alla
Xylella fastidiosa ceppo CoDiRo, se non ci sono nuove evidenze inoppugnabili?
Su quale decisione scientifica si basano quindi la Decisione della
Commissione e la relativa decisione di implementazione?
Peacelink sottolinea infatti di essere sorpresa dal fatto che le
perizie richieste dal Tribunale di Lecce per far luce sulla questione
Xylella non siano state consultate da EFSA e che le
ricerche scientifiche sulle quali si basa l’impianto decisionale della
Commissione siano sempre quelle realizzate da esponenti del CNR di Bari, che
sono tutt’oggi indagati nella questione Xylella dalla Procura di
Lecce.
L’imparzialità dello studio sul
quale EFSA e Commissione hanno costruito la Decisione comunitaria non è
assolutamente garantita al momento attuale.
Antonia Battaglia, Rappresentante EU di Peacelink
Nicola Grasso, Professore, Università del Salento
Ivano Gioffreda, Presidente Spazi
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