Peacelink e Cova Contro hanno inviato oggi alla Commissione
Europea una lettera riguardante i diffusi problemi ambientali della Regione
Basilicata. Sottolineando che su un’area di neanche 10mila kmq si
concentrano impianti per il trattamento del nucleare in via di dismissione
( l’Itrec di Trisaia ), insieme a centinaia di pozzi petroliferi perforati
fino ai 37 pozzi produttivi, due centri oli in funzione e il prossimo
centro di estrazione e lavorazione di Tempa Rossa, Peacelink ha chiesto al
Commissario all’Ambiente Vella che la Commissione possa indagare
sulla reale situazione ambientale della Regione Basilicata.
Menzionando anche le numerose discariche ed i centri
di trattamento degli oli reflui,gli inceneritori come Fenice e
dei cementifici di Matera e di Barile, i due siti SIN di Tito e della
Val Basento, con i circa 390 a siti di interesse regionale affetti
da contaminazioni, Cova Contro e Peacelink hanno chiesto che la
Commissione verifichi il rispetto del diritto europeo
in materia ambientale. Le conseguenze della forte
concentrazione di impianti industriali e soprattutto dell’attività di
ricerca petrolifera potrebbero aver avuto ricadute molto importanti
sulla salute umana e sulla catena alimentare. La Basilicata, inoltre,
rappresenta un immenso serbatoio strategico per l’acqua potabile di tutto il
Sud d’Italia e quindi per l’agricoltura.
La Convenzione di Aarhus stabilisce che è un preciso diritto
dei cittadini essere informati e prendere parte ai processi decisionali
quando è in gioco anche il proprio futuro, i propri diritti ad un ambiente
sano e alla salute. I cittadini lucani, si augurano le due Associazioni,
dovranno essere messi a conoscenza dei dati sull’inquinamento attuale e
futuro.
Alessandro
Marescotti, Presidente
Antonia
Battaglia, Rappresentante presso EU
per Cova
Contro,
Giorgio
Santoriello, Presidente
Pier Giorgio Farina, Vice Presidente
in allegato la lettera originale