“Xylella,
necessario un cambio di direzione”
“La
Procura di Lecce ha confermato con la sua inchiesta che le eradicazioni degli
ulivi non sono, né sono mai state, risolutive. Piuttosto si è trattato di una
violenza gratuita perpetrata al territorio e agli olivicoltori salentini e
brindisini, messa in atto più per compiacere una Unione Europea parzialmente
informata ma pienamente responsabile della mancata prevenzione dal punto di
vista scientifico, che per contrastare efficacemente la diffusione del
Co.di.ro., che è avanzata invece che rallentare.
L’investimento
in ricerca e soprattutto la diversificazione degli istituti di ricerca per il
contrasto efficace del batterio e per portare alla luce efficaci strategie di
convivenza con il Co.di.ro. è l’unica strada e sia l’Unione europea che il
Ministero vanno stimolati ad agire più incisivamente su questo livello. Basta
eradicare gli ulivi, e con essi la storia di questo territorio, spostando
inutilmente i cordoni di sicurezza sempre più a Nord.
Occorre
oggi un passaggio da una gestione straordinaria affidata a pochi soggetti, che
finora hanno agito senza rendere conto, a quanto si apprende, neanche ai
comitati ministeriali, ad una gestione ordinaria sotto l’egida della Regione,
ad un livello cioè più prossimo al territorio e più sensibile alle ricadute
economiche, sociali e culturali delle azioni di
contrasto.
Accanto
a ciò occorre mettere in sicurezza il territorio da ogni appetito speculativo
che l’emergenza Xylella può solleticare, sancendo, con l’approvazione del
divieto di cambio di destinazione d’uso degli oliveti colpiti da Xylella, che
laddove c’è un uliveto oggi dovrà esserci un uliveto anche domani. Perché il
patrimonio agricolo e paesaggistico della Puglia è intoccabile e questo deve
essere chiaro a tutti”.
Lecce,
19 dicembre 2015
Sergio Blasi