COMUNICATI
Vi inviamo i dati ARPA di tutti i superamenti del mese di dicembre
relativi al PM10.
Questo per rispondere al Sindaco di Taranto, che ha chiamato a
raccolta ARPA, ASL, consiglieri comunali e giornalisti per dire che "attualmente
la città non è a rischio".
Cliccate su
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1Bl6fr7EskPoCsxfhfRaeqv5ldvdgXHMDN6_sfhfeLYM/edit?usp=sharing
Questa è la situazione che PeaceLink sta monitorando usando gli
stessi dati ARPA, a conferma che ufficialmente vi sono continui
superamenti del livello precauzionale di 25 microgrammi a metro
cubo fissato per il PM10 (le polveri sottili) dalla ASL di
Taranto (in giallo evidenziatore trovate tutti i superamenti).
Anche ieri il PM10 nel quartiere
Tamburi (centralina ARPA via Machiavelli) superava il livello di attenzione,
registrando 29 microgrammi a metro cubo (la soglia fissata dalla ASL per la
protezione della popolazione sensibile è di 25). Ma il Sindaco di Taranto,
invece di informare la popolazione sul rischio che corrono i cittadini a
rischio (asmatici, cardiopatici, bambini, anziani, defedati, ecc.), dichiara
che "la città non è a rischio" e non applica il Principio di
Precauzione nei giorni in cui è previsto vento proveniente dall'area
industriale (i cosiddetti "wind days").
Vogliamo capire come si protegge la popolazione se non la si informa
preventivamente dei Wind Days.
L'ILVA viene informata preventivamente dei Wind Days, i cittadini
no!
In serata PeaceLink invierà un comunicato ancora più
dettagliato.
Nel frattempo segnaliamo questa informazione scientifica che il
Sindaco di Taranto farebbe bene a leggere: basta una sola ora di
esposizione all'inquinamento per creare pericoli per la salute. Esistono
effetti a breve termine dell'inquinamento e ad
ogni aumento del particolato è connesso un rischio per la salute. E'
scientificamente scorretto dire che "attualmente la città non è a
rischio" se - come possiamo dimostrare con dati ARPA - si sono registrati
degli innalzamenti nel mese di dicembre delle concentrazioni di PM10, come
dimostrano le informazioni giornaliere delle centraline ARPA. Dire che la situazione
dell'aria a Taranto è migliorata mentre in queste settimane è oggettivamente
peggiorata rispetto ai mesi estivi (lo abbiamo segnalato assieme alle
previsioni meteo e alle misurazioni che hanno confermato un peggioramento dei
livelli di inquinamento) è cattiva informazione
perché così la popolazione non viene sensibilizzata sull'incremento del
rischio.
Nella sua veste di ufficiale sanitario, il Sindaco ha importanti
poteri nel prevenire effetti sanitari avversi che potrebbero essere evitati con
una corretta informazione preventiva alla popolazione e
con un intervento sulle fonti inquinanti quando il vento soffia dall'area
industriale sulla città.
Quando si farà il conteggio dei decessi di questo periodo
vogliamo vedere cosa dirà chi oggi ha tranquillizzato la popolazione negando
il rischio.
Abbiamo chiesto un registro comunale di mortalità
aggiornato mensilmente ma non è ancora partito. Se si morisse
di meno, il Sindaco dovrebbe essere il primo a farlo funzionare.
DITELO
AL SINDACO
-- Rischio infarto con
un'ora di esposizione allo smog anche se nei limiti --
Roma, 30 ago. (AdnKronos) -
Danni da smog alla salute dopo una sola ora di esposizione e anche se i livelli
di inquinamento, ufficialmente, rientrano nei limiti tollerati. E' quanto ha
rilevato uno degli studi presentati oggi a Londra al congresso della European
Society of Cardiology (Esc), nel corso di una sessione dedicata interamente a
questo tema.
Il
primo lavoro su particolato e inquinamento atmosferico da No2 (ossido nitrico)
ha messo in evidenza un'associazione con un aumento del rischio di attacchi
cardiaci gravi, pur essendo lo smog rilevato entro i livelli europei
raccomandati. A firmarlo Jean-Francois Argacha, cardiologo dell'Uz
Brussel-Vrije Universiteit di Bruxelles.
"La nostra ricerca -
ha detto - ha esaminato l'effetto dell'esposizione a breve termine
dell'inquinamento atmosferico sul rischio di infarto miocardico, quello con la
prognosi peggiore, causata da un'occlusione trombotica delle coronarie".
Tra il 2009 e il 2013 stati
analizzati 11.428 ricoveri per infarto del miocardio: ebbene, gli scienziati
hanno scoperto che un aumento di 10g/m3 nelle concentrazioni di Pm2.5 è
associato a una crescita del 2,8% del rischio di attacco cardiaco grave, mentre
con un aumento di 10 mg/m3 nel No2, il pericolo lievita del 5,1%. Queste
associazioni - dicono gli autori - sono state osservate solo negli uomini,
forse a causa di un campione di studio a prevalenza maschile (85%), o forse per
motivi che andranno approfonditi.
Sta di fatto che "il legame
tra infarto e smog è stato osservato entro un giorno di esposizione - conclude
Argacha - e nonostante il fatto che le concentrazioni di inquinanti atmosferici
rientrassero negli standard di qualità dell'aria accettati a livello europeo.
Crediamo che questi limiti vadano adeguati". (30/8/2015)
--
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it