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A Taranto il problema è il particolato ultrasottile, non il TG1 della Rai ...
martedì 8 dicembre 2015

da Alessandro Marescotti
Presidente di Peacelink







Ciò che deve preoccupare in una città dove si muore di inquinamento è l'inquinamento. Invece il Sindaco di Taranto si è lamentato del Tg1 della RAI che ha realizzato un servizio sui picchi di inquinamento nella città jonica e sulle precauzioni suggerite dalla ASL.



Il Sindaco ha reagito così nervosamente proprio ora che la Procura della Repubblica ha avviato una nuova indagine e vuole vederci chiaro. Il Sindaco dovrebbe dimostrare di aver tutelato in modo effettivo ed efficace la salute della popolazione in questi anni.



PeaceLink da tempo segnalava picchi di inquinamento in corrispondenza dei "wind days", ossia quando il vento proviene dall'area industriale e porta sulla città una maggiore quantità di sostanze cancerogene e genotossiche. Per questo motivo abbiamo chiesto che, oltre ad essere avvisata l'ILVA (per ridurre la produzione di carbon coke), fossero avvisati anche i cittadini con una serie di precauzioni per ridurre l'esposizione all'inquinamento. Non solo. Di fronte a periodi prolungati di esposizione (facilmente prevedibili consultando il meteo) chiedevamo che il Sindaco dovesse agire con provvedimenti più drastici (abbiamo richiesto il fermo delle cokerie, fonte, secondo ARPA, del 98% degli IPA cancerogeni; tali IPA si poggiano sul PM10).



PeaceLink ha invitato i cittadini a scrivere al Sindaco perché affrontasse il problema dei picchi. Il Primo Cittadino ha ricevuto molte email, come pure i carabinieri del NOE.

 

Il Sindaco è stato quindi ampiamente avvisato dell'esistenza del problema. Ha chiesto alla ARPA e alla ASL un parere tecnico. La ASL ha inviato il parere tecnico sulla base dei dati dell'ARPA e ha formulato una serie di precauzioni per la popolazione esposta ai picchi. Non ci risulta che il Sindaco abbia ad oggi diffuso fra la popolazione specifiche comunicazioni per proteggere la salute: nel sito web del Comune non se ne trova traccia.



Ma evidentemente al Sindaco il problema non è ancora chiaro se - nella sua piccata risposta al TG1 della RAI - afferma: 



“In proposito è sufficiente consultare il portale regionale della salute di ASL Taranto – news, per verificare la bontà dei valori registrati, che proprio nel corso della scorsa settimana hanno fatto rilevare percentuali di molto al di sotto dei limiti previsti dalla legge".



Del resto il Sindaco non è nuovo a questo tipo di affermazioni tranquillizzanti. Nel 2011 dichiarava:  

 

"Mi complimento per gli sforzi e i risultati ottenuti da Ilva. Attraverso i recenti dati clinici che ci giungono dalle Asl territoriali, emergono dati confortanti in relazione alle malattie più gravi, patologie che non risultano in aumento, anche grazie al miglioramento dell'ambiente e della qualità dell'aria".  (Fonte: Il Ponte, ottobre 2011, p. 19)



Al Sindaco non è forse chiaro che si possono verificare effetti avversi sulla salute anche se non si superano i limiti di legge. E' risaputo che i limiti di legge per gli inquinanti non sono sufficienti a tutelare la salute. Al Sindaco spetta l'obbligo di intervenire quando quei valori vengono superati, ma a lui spetta comunque il compito di verificare situazioni particolari che possano determinare effetti avversi sulla salute. Gli attuali limiti sono frutto di compromesso politico ma è bene sapere che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda limiti per le polveri sottili ridotti della metà di quelli attualmente in vigore (il rapporto della ASL di Taranto questo lo specifica).

 

Il Sindaco farebbe bene a rileggere l'inizio della relazione ASL che premette:



"- esiste associazione tra le variazioni di breve periodo dell’inquinamento urbano e la mortalità anticipata (prematura) della popolazione ad esso esposta; le dimensioni del fenomeno non sono enormi, ma rivestono notevole interesse in termini di salute pubblica, a causa del numero di soggetti esposti (popolazione);

- anche a basse dosi (inferiori pure a quelle considerate come limite minimo dagli standard di qualità dell’aria normati in Europa) sono possibili degli effetti sulla salute umana;

- i soggetti anziani (età > 65 anni), quelli affetti da patologie croniche, defedati e immunodepressi, bambini sono i più colpiti".

 

Il Sindaco è un pediatra e dovrebbe essere a conoscenza di queste informazioni.

 

A tutto questo vanno aggiunte cinque considerazioni:



1) i filtri dell'Ilva non riescono a trattenere efficacemente il particolato ultrasottile

2) questo particolato ultrasottile, che oltrepassa tutti i filtri industriali, oltrepassa anche gli alveoli polmonari ed entra nel flusso sanguigno causando conseguenze di notevole portata;

3) questo particolato ultrasottile è indirettamente monitorato con l'analizzatore Ecochem PAS 2000 che è in grado di quantificare gli IPA cancerogeni proprio sul PM1, sul PM0,1 e sul PM0,01 (ossia le polveri del particolato ultrasottile);

4) sia Arpa (nella sua versione fissa) sia PeaceLink (nella sua versione portatile) dispongono di tale analizzatore, che continua a fornire valori preoccupanti;

5) il particolato ultrasottile come il PM0,1 e PM0,01 tende a sfuggire ai controlli di laboratorio ufficiali previsti dalla legge.

 

Questo spiega come mai PeaceLink con quella strumentazione rileva picchi elevati di IPA cancerogeni a cui sono evidentemente associate quelle polveri ultrasottili che a nostro avviso sfuggono sia ai sistemi di depolverazione dell'ILVA sia ad alcune forme di monitoraggio ambientale. E' un inquinamento che rischia di sfuggire ai controlli e all'attenzione politico-amministrativa, così come sfuggiva ai controlli la diossina prima che PeaceLink ponesse il problema.

 

La nostra opinione è che una parte significativa del particolato ultrasottile continui a fuoriuscire dall'ILVA senza incontrare efficaci barriere. A nostro parere ciò costituisce un problema da porre sotto osservazione in quanto neanche applicando l'AIA al 100% il problema sarà risolto. Tra l'altro i filtri a manica nel grande camino E312 non sono stati installati. Tali filtri tuttavia possono attutire, ma non eliminare, il problema del particolato ultrasottile. La "ecocompatibilità dell'ILVA" non può essere pertanto raggiunta dato che nessun sistema di depolverazione previsto dall'AIA è in grado di fermare questo tipo di particolato ultrasottile che sfugge ai controlli ufficiali di cui il Sindaco si accontenta.  

Ed è tuttavia proprio questo pericoloso particolato che i cittadini rischiano di fare entrare in casa quando aprono le finestre fra le 7 e le 8 di mattina, ossia nel momento di massima concentrazione degli IPA cancerogeni e genotossici, allorché il vento proviene dall'area industriale.

 

 

Alessandro Marescotti

Presidente di PeaceLink


http://www.peacelink.it

 




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