IN
PUGLIA CI SONO UNDICI DISCARICHE ABUSIVE DA BONIFICARE. LO DICE LA UE CHE HA
INFLITTO ALL'ITALIA UNA SANZIONE DI 80 MILIONI DI EURO PER LE 185 PRESENTI SU
TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
Il
2 dicembre del 2014 la Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia a
pagare alla Ue 40 milioni di euro di multa per le 198 discariche di rifiuti
abusive presenti nel nostro Paese. In più, secondo la sentenza di condanna, si
sarebbe dovuto versare una penalità semestrale per i ritardi nelle mancate
bonifiche, a partire da un importo iniziale di 42 milioni e ottocentomila euro.
Il
2 giugno scorso sono scaduti i sei mesi e le discariche bonificate dalle
autorità italiane sono state soltanto 13, di conseguenza quelle rimaste ancora
abusive sono ben 185. Ciò significa che l'Italia verserà alla Ue altri 40
milioni circa di multa, considerato che per ogni discarica messa a norma è
stata detratta una cifra oscillante tra i 400 e i 200 mila euro.
In
Puglia, le discariche abusive da bonificare sono undici: ad Ascoli Satriano in
località Mezzana la Terra, a Lesina in località Pontone-Coppa Faccio Olive, a
Peschici in località Madonna di Loreto, a Binetto in località Pezze di Campo, a
Sannicandro di Bari in località Pesco Rosso, a San Pietro Vernotico in località
Manciandare, a Lecce in località Bosco Buio, a Presicce in località Casina dei
Cari, a Scorrano in località Masseria Calò, a Supersano in località Masseria
Macrì, a Santeramo in Colle in località Monte Freddo.
Le
informazioni sono state rese note, su richiesta del M5s, dalla direzione
generale Ambiente della Commissione europea.
"Tutto
questo è uno scandalo gravissimo - commenta Piernicola Pedicini, coordinatore
del M5s nella commissione ambiente del Parlamento europeo - che mette in luce
l'inefficienza del governo Renzi e il successivo danno economico che l'Italia
subisce per l'incapacità delle nostre istituzioni. Purtroppo, anche in questo
caso a pagare saranno i cittadini e non i responsabili degli abusi commessi. I
cittadini pagheranno per i danni provocati dalle discariche alla salute
pubblica e all'ambiente e per i circa 80 milioni di euro che verranno versati
come multa alla Ue.
Oltre
a ciò, - afferma Pedicini - dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi
forniti il 2 dicembre 2014 dal ministro all'Ambiente Galletti. In
quell'occasione, giorno in cui la Corte europea emise la sentenza di condanna
contro l'Italia, il ministro diffuse un pomposo comunicato stampa ufficiale in
cui disse che le discariche non bonificate erano solo 45. Com'è chiaro, era una
palese menzogna, tenuto conto che la Commissione europea, due mesi dopo,
comunicò che le discariche abusive italiane erano 198 a dicembre 2014 e 185 a
giugno scorso.
E'
inaccettabile questo modo di governare di Renzi e dei suoi ministri. Chi copre
un ruolo pubblico dovrebbe essere un esempio di trasparenza e affidabilità.
Invece, sono l'esempio delle falsità, dell'approssimazione, delle promesse e
della propaganda. Il ministro Galletti, invece di fare falsi annunci, acceleri
al massimo le procedure per mettere a norma le discariche abusive e faccia
tutto quello che gli compete per evitare altre sanzioni da parte della Ue.
Bene
ha fatto - conclude Pedicini - il gruppo del M5s alla Camera dei deputati a
denunciare come responsabili del danno erariale i presidenti del Consiglio ed i
ministri dell'Ambiente facenti funzione all'epoca dei fatti ed i sindaci e
presidenti delle regioni pro tempore che hanno amministrato i territori dove
sono ubicate le discariche oggetto della sentenza europea e che dal 2007 al
2014 nulla hanno fatto per evitarla".
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PIERNICOLA PEDICINI
Portavoce eurodeputato del M5s al
Parlamento europeo