"L'aspettativa di vita nel comune jonico risulta
sempre al di sotto di quella di province limitrofe di Bari, Brindisi e
Lecce".
Questa affermazione è contenuta
nell'ultimo studio sulla mortalità a Taranto:
Autori: Stefano Cervellera, Carlo Cusatelli, Umberto
Salinas
Titolo: "COSTRUZIONE E ANALISI DELLE TAVOLE DI MORTALITÀ A TARANTO DAL
2003 AL 2013 E COMPARAZIONE TRA FONTI DI DATI"
Lo studio aggiorna le tavole di mortalità con gli ultimi dati disponibili.
Questa ricerca è stata pubblicata in ambito scientifico ma non è stata
presentata in conferenze stampa, forse perché contiene dati che non offrono
sponda all'ottimismo.
I giornalisti non la conoscono,
men che meno l'opinione pubblica.
Diffondiamo questo studio perché il potere politico sappia.
E' allegato al comunicato stampa.
E facciamo una precisa richiesta al Sindaco di Taranto e al Presidente della
Regione: vogliamo la pubblicazione mese per mese dei dati di mortalità
complessiva per Taranto, disaggregati per sesso e per quartiere. La cosa è
possibile, ne abbiamo parlato con esperti del settore. E' solo una questione di
volontà politica.
Se si vuole continuare a fare
conferenze stampa in cui si dice che a Taranto l'inquinamento è ritornato nella
norma, si abbia almeno il coraggio di pubblicare contemporaneamente il dato
della mortalità aggiornato per vedere se siamo veramente ritornati alla
normalità.
Se la situazione è migliorata e se non abbiamo più nulla da
temere, allora si pubblichino mese per mese i dati di mortalità di
Taranto. Così vedremo se Taranto è diventata una città normale.
Taranto, lo sanno bene
gli studiosi di demografia, era una delle prime città in Italia nella
graduatoria nazionale per aspettativa di vita. Adesso è scesa al 96° posto per
le femmine e al 97° per i maschi ed è ultima in entrambi i casi tra le
province pugliesi, ha scritto recentemente Gian Carlo Blangiardo, docente di
Statistica a Milano. (1)
Oggi è tecnicamente
possibile avere i dati aggiornati al 31 luglio 2015: perché non vengono
pubblicati? Perché non sono pubblicati quelli di giugno, maggio, aprile, marzo?
Chiediamo che venga
istituito a Taranto un Osservatorio della Mortalità che fornisca dati
aggiornati mese per mese e disaggregati territorialmente in modo da verificare
in "tempo reale" se la mortalità è più alta nei quartieri vicini
all'area industriale.
Sulla fattibilità tecnica
abbiamo ottenuto garanzie da esperti della materia e sappiamo anche che questo si
può realizzare a costo zero. Oggi la georeferenziazione dei dati di
mortalità è fattibile in tempi molto rapidi se si considera il dato di
mortalità complessivo. Uno studio costantemente aggiornato e georeferenziato
sarebbe molto utile per tutti i ricercatori che seguono Taranto come caso di
studio e che si scontrano con dati non aggiornati o aggiornati con grande
lentezza per ragioni burocratiche.
Un osservatorio indipendente potrebbe nascere da un accordo
fra l'Università, il Comune di Taranto e la Regione in quanto, questi ultimi
due, sono gli enti amministrativi attraverso i quali passano in tempo reale i
dati di mortalità.
Attualmente i modelli D4
(sui decessi) fanno il seguente percorso: vengono compilati dal medico che
constata la morte, passano poi alla ASL (che ne mantiene copia), passano poi
all'Anagrafe, giungono all'Ufficio di Statistica del Comune di Taranto e infine
vengono acquisiti dall'ISTAT.
Costituendo un apposito
Osservatorio sulla Mortalità a Taranto, questo passaggio verrebbe reso più
celere e soprattutto verrebbe controllato evitando errori.
Già in passato il mondo della
ricerca scientifica ha fatto al Sindaco di Taranto la proposta di istituire un
osservatorio di questo tipo.
Le proposta già avanzata da chi ha condotto studi di statistica e demografia a
Taranto evidenziava quanto segue:
- è il medico dell’ASL che compila il
modello, il quale poi viene trasmesso ai Comuni, che elaborano i modelli
derivati D7A e D7B, per poi inviare, tramite le Prefetture, il cartaceo
all’ISTAT per l’elaborazione. L’ISTAT carica i dati, aggiunge la
classificazione delle cause di morte, secondo i criteri dell’
Organizzazione Mondiale della sanita, con il metodo ICD-10, ed infine li
elabora con l’estensione delle tavole di mortalità.
- Le tavole di mortalità sono uno strumento
molte importante e potente per studiare ed indagare sulle cause di morte
in un area o territorio, a volte anche miglio rispetto ai modelli di
sopravvivenza (parametrici e non) e possono essere alla base di importanti
ed ulteriori studi epidemiologici, sociali ed economici.
- L’ISTAT riporta le tavole di mortalità,
purtroppo, con il ritardo necessario alla loro raccolta dei dati ed alle
elaborazioni necessarie.
- L’ISTAT fornisce le tavole di mortalità
aggregate senza distinguere se esse avvengono nelle adiacenze e vicinanze
dei poli industriali.
- Bisognerebbe avere la collaborazione del
Comune di Taranto, depositario del modello D4 e D4 bis, che dovrebbe
responsabilizzarsi all’utilizzo statistico di questi dati, con strumenti
adeguati, anche ad analisi geo-referenziate, dato anche il suo elevato
livello di conoscenza dei cittadini, cui può essere ricostituito tutto il
suo percorso di vita residenziale e lavorativa quali dati essenziali per
una analisi specifica della mortalità su un territorio.
- Costituendo un osservatorio sulla
mortalità geografica con il Comune di Taranto si potrebbe da loro ricevere
i dati grezzi da elaborare costantemente, e trasferire loro, oltre i
risultati delle ricerche, le migliori metodologie e prassi per una
sistematica analisi del fenomeno, che oggi è di fondamentale importanza
conoscere, anche per le politiche che gli enti territoriali, la Regione ed
il Governo devono attuare in questo territorio.
- Un osservatorio così definito consente di
avere un monitoraggio continuo, real time, della situazione della
mortalità nel Comune di Taranto, che ha una popolazione di circa 204.000
abitanti, circa il 37% della popolazione dell’intera provincia. Si
potrebbe ricostruire le tavole di mortalità per aree suburbane omogenee
dotando, quindi, le istituzioni ed i ricercatori di potenti ed aggiornati
strumenti di analisi.
Se tutto questo lo chiedono
gli esperti, perché non realizzarlo?
Si ha forse paura che i dati
"a norma" delle centraline Arpa vengano accompagnati da dati
"non a norma" della speranza di vita dei tarantini?
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Caso Taranto_Mortalità _Cervellera_Cusatelli_Salinas FINALE (3)
(1) Blangiardo, "I dati confermano: qui si vive meno che nel resto della
Puglia"
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/blangiardo-morti-puglia.aspx
--
Alessandro Marescotti
http://www.peacelink.it
Venerdì 21 agosto PeaceLink presenterà il Passaporto Europeo per la
Cittadinanza Attiva in un workshop intitolato "Empowerment,
cittadinanza attiva, diritti europei".
Il workshop si terrà alle ore 17 a Taranto, in via Oberdan 45 nella
libreria Gilgamesh.
I parteciparti potranno ricevere i materiali didattici inviando una email a info@euthink.it (l'invio è
gratuito).
Il workshop è organizzato da PeaceLink con il supporto tecnico di EuThink.
Un worksop è una situazione nella quale più persone discutono su un argomento,
al fine di formulare proposte o trovare soluzioni. Si configura quindi
come un seminario di studio e approfondimento.
Docente del workshop è Antonia Battaglia. Antonia Battaglia è Dottore di
Ricerca in Filosofia Politica (Università di Bruxelles). Ha lavorato alle
Nazioni Unite ed è stata Consigliere del Ministro per gli affari umanitari del
Lussemburgo, svolgendo numerose missioni in Africa e Asia. Collabora da tempo
con diversi quotidiani e giornali italiani e stranieri, tra i quali MicroMega.
Esperta di diritto internazionale ed europeo, ha collaborato con PeaceLink
pianificando un'attività di Advocacy che ha portato all'attenzione della
Commissione Europea e del Parlamento Europeo la questione Taranto/Ilva, con
conseguente avvio della procedura di infrazione.
"La democrazia è partecipazione e cittadinanza attiva. Questo seminario
offre un Passaporto Europeo della Cittadinanza Attiva che racchiude in trenta
pagine un'utilissima "cassetta degli attrezzi" per diventare cittadini
europei efficaci, informati e competenti", ha dichiarato Alessandro
Marescotti, presidente di PeaceLink, che introdurrà il workshop.
Il workshop servirà a condividere le esperienze e i materiali del "Civil
Society Day 2015" che si è tenuto a Bruxelles e a cui ha partecipato
PeaceLink.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato, essendo il workshop un evento
formativo finalizzato alle forme di apprendimento delle competenze, di cui
al decreto legislativo n.13 del 16 gennaio 2013).
Lo scopo del workshop è quello di definire
alcune linee-guida per formare alla cittadinanza attiva in Europa.
Il workshop è destinato sia a chi ha
conoscenze avanzate nel settore sia a chi vuole solo seguire e conoscere.
Ognuno parteciperà nella forma che ritiene idonea, è incentivato il
coinvolgimento attivo e la partecipazione in forma di cooperative learning.
Obiettivi del
workshop
- Conoscere e far
emergere le competenze dei partecipanti.
- Offrire una panoramica sui diritti europei e sulle forme di partecipazione e
intervento dei cittadini previste dalle norme europee.
- Illustrare il Civil Society Day 2015 e il Passaporto Europeo per la
Cittadinanza Attiva
- Individuare le competenze chiave per promuovere la cittadinanza attiva in
Europa.
- Progettare percorsi per formare i portavoce europei delle comunità locali.
- Discutere modi e forme di replicabilità della formazione dei portavoce (anche
a distanza).
Una sezione del workshop sarà in forma
seminariale e interattiva, allo scopo di discutere, proporre e cooperare per
definire proposte/progetti didattici per trasferire e condividere le
esperienze.
Daniele Marescotti, di EuThink, illustrerà i
materiali didattici del workshop e mostrerà le slides "Le istituzioni
europee e i diritti del cittadino".
ASSOCIAZIONE PEACELINK
www.peacelink.it
Democrazia partecipata
Passaporto Europeo Cittadinanza Attiva