ARPA smentisce gli
ambientalisti?
No. Semplicemente l'ARPA ha visto le immagini sbagliate, avrebbe dovuto vedere
queste:
https://www.facebook.com/DAmatoRosa/videos/876543715767971/?pnref=story
Se avesse visto queste immagini, ARPA non avrebbe parlato di
"vapore".
Nella sua relazione al presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano, ARPA Puglia parla infatti di "foto di nubi di
vapore" con "colorazione rosata" che sarebbe
"verosimilmente dovuta all'ora" (le 6.50 del mattino del 13 agosto).
Nel filmato di cui forniamo il link si vedono invece inquivocabili nubi
dense di color grigio che nessun tecnico scambierebbe con vapore.
E' questo filmato di 1 minuto e 49 secondi del 13 agosto, apparso sul
profilo facebook dell'europarlamentareb Rosa D'Amato, che ha suscitato
scalpore, tanto da totalizzare oltre 4200 visualizzazioni.
E' un filmato girato all'interno della fabbrica in cui
emerge un quadro inaccettabile di emissioni diffuse e fuggitive, specie mentre
entra in funzione il tanto declamato Altoforno 1 rifatto e "messo a
norma".
Non è la prima volta che ILVA annuncia il rifacimento di
impianti che all'inaugurazione risultano malfuzionanti. E' già accaduto nel
gennaio 2010 con l'avvio dell'acciaieria 2. Era stata rifatta ma dalle immagini
video girate da una ecosentinella risultava mal funzionante (le immagini dei
fumi anomali di allora sono su http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/31005.html).
Anche in quella occasione fummo criticati, ma alla fine ILVA riconobbe che
c'era un malfunzionamento tecnico perché l'evidenza delle immagini delle
ecosentinelle ci dava ragione.
PeaceLink in giornata invierà
al Presidente Michele Emiliano una relazione di risposta alla relazione ARPA,
che tuttavia per la verità ammette una "strumentazione non ancora
calibrata per il monitoraggio".
Il sistema di monitoraggio
dell'ILVA è infatti ancora carente e per alcuni versi non rappresentativo della
realtà che si vuole controllare, tanto che in diverse giornate le rilevazioni
degli inquinanti cancerogeni IPA interne all'ILVA risultano paradossalmente
inferiori rispetto alle rilavazioni nel quartiere Tamburi: praticamente gli
operai della cokeria potrebbero consegnare con gesto caritatevole agli abitanti
dei Tamburi le loro mascherine anti-inquinamento. E' incredibile ma è così.
ILVA per alcuni versi risulterebbe addirittura più sicura del quartiere
Tamburi. Come emerge dai dati di monitoraggio degli IPA pubblicati sul sito
dell'ARPA, nell'ILVA vi sarebbe meno inquinamento cancerogeno che nel quartiere
Tamburi. Ma ARPA crede veramente a questi dati? Noi abbiamo da tempo sollevato
il problema del sistema di monitoraggio ILVA, che non ci soddisfa. Le famose
centraline anti-inquinamento che ILVA non voleva al suo interno (è emerso nelle
intercettazioni) ora sono state piazzate e paradossalmente esse forniscono dati
talmente rassicuranti che in alcuni giorni si riscontrano valori di IPA
paragonabili a quelli riscontrati nel Parco Nazionale del Pollino o nella Valle
d'Itria. Noi non crediamo che i lavoratori ILVA stiano vivendo in un villaggio
Valtur. E vorremmo un confronto perché si avvii un vero monitoraggio dei punti
critici.
Ma al di là degli aspetti
tecnici specifici contingenti, l'ARPA, forte dei tranquillizzanti dati tecnici
che dice di poseedere, dovrebbe dichiarare se l'area a caldo dell'ILVA è ancora
pericolosa per la vita e la salute dei tarantini o se può essere
dissequestrata. Se non lo dice, tutto il resto è un virtuosismo tecnico che non
rassicura i cittadini e neppure noi.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink