Il sindaco vuole trasformare un patrimonio naturale in area
parcheggio
Sono positivi i commenti
del Ministro della Difesa in merito al passaggio all’Autorità Portuale di
Taranto della banchina della “Stazione Torpediniere” sul Mar Piccolo, per
consentirne la sua riconversione per cosi detti fini turistici. Trattasi di
creare nuove infrastrutture per accogliere nel Mar Piccolo navi da crociera di
media dimensione e degli yacht anche di grandi dimensioni. Su questo,
l’Autorità Portuale di Taranto ha presentato uno studio di fattibilità, non
rintracciabile on-line, che evidenzia le difficoltà dal punto di vista
ambientale.
Il Mar Piccolo è un area classificata “sensibile”, utilizzata
per attività di mitilicultura e interessata da una biodiversità ricca e
affascinante (ad esempio gli splendidi cavallucci marini).
Contrari alla proposta gli “Amici di Beppe Grillo Taranto”,
che rilanciano.
“È giunto, per noi “ - sostengono con determinazione gli
attivisti degli “Amici di Beppe Grillo Taranto” - “il momento non più
differibile di difendere e tutelare il Mar Piccolo, senza se e senza ma. Il
cuore pulsante dell’economia di Taranto per millenni non può continuare ad essere
oggetto di attività che producono inquinamento ma, al contrario, va valorizzato
mettendo in sicurezza l’intero patrimonio naturale.”
“Il Sindaco di Taranto non ha nessuna sensibilità verso
l’ambiente e non ha mai dimostrato lungimiranza politica nella progettazione
della città” - continuano gli attivisti del Meet Up storico della città -
“pertanto non ci stupisce che accolga favorevolmente questo progetto.
Probabilmente perché non conosce il termine “intermodalità” per cui vorrebbe
far attraccare navi passeggeri in un punto che non ha infrastrutture di
collegamento quali strade, ferrovie, parcheggi per i mezzi di trasporto
pubblici e privati. Il tutto avviene mentre il Porto di Taranto in Mar Grande
continua a rimanere immobile e soggetto ad attività industriali che bloccano le
potenzialità dello stesso per via di concessioni decennali ad industrie che
ormai sono arrivate al capolinea. Ma non solo perchè l’area in oggetto risulta
compromessa dal punto di vista ambientale e un ulteriore carico antropico
potrebbe solo peggiorare la situazione.”
“Per questo, dal nostro punto di vista, le attività
dell’arsenale, che per un secolo ha inquinato i fondali del Mar Piccolo, devono
essere spostate in Mar Grande e trovare spazio nella zona a Chiapparo (di
pertinenza della Marina Militare) oppure nella zona del porto industriale,
liberando per sempre il Mar Piccolo dalla presenza ingombrante che ha precluso
alla città anche la visuale sul piccolo mare interno di Taranto.
E intanto il Ministero della Difesa continua a promuovere da
anni, senza alcun risultato, il piano “Brin” per l’ammodernamento
dell’Arsenale, oltre 70 milioni di euro di spesa complessiva per continuare a
privare Taranto del suo Mar Piccolo.”
“Per programmare e pianificare il futuro di
questa città occorre lungimiranza politica e presa di coscienza da parte di chi
gestisce,” - concludono gli attivisti del Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo
Taranto” - “criteri che mancano al Sindaco e alle attuali forze politiche che
fino a qualche settimana fa continuavano a sostenere ed affermare la malsana
idea di una Taranto a “vocazione industriale”.
Le proposte di questi personaggi non le accettiamo, perché le riteniamo
assolutamente oscene!
Taranto, 31.07.2015
Gli attivisti del Meet Up 192
“Amici di Beppe Grillo Taranto”