Antonia Battaglia di Peacelink e Ivano Gioffreda di Spazi
Popolari rispondono con questo comunicato all’articolo denigratorio di Giovanni
Martelli, contro l’azione intrapresa da Peacelink e da Spazi Popolari in Europa
sulla questione Xylella fastidiosa.
L’articolo vuole denigrare pesantemente l’immagine e l’azione di
Peacelink a Bruxelles. Peacelink è un’Associazione di Volontariato che non si è
mai fatta passare per ONG e che è infatti regolarmente iscritta al Registro
Europeo per la Trasparenza come Associazione di Volontariato.
Peacelink conta numerosi volontari, tra i quali Antonia
Battaglia e colui che è stato definito nell’articolo il «santone del Salento»,
Ivano Gioffreda.
La presenza e il lavoro di Peacelink a Bruxelles sono propri di
un’associazione che svolge, secondo le regole stabilite dal Trattato sul
Funzionamento dell’Unione Europea, un’azione d’informazione e di difesa degli
interessi dei cittadini su questioni e tematiche di primaria importanza. Si
chiama Partecipazione diretta della Società Civile alla Vita Democratica delle
Istituzioni Europee, diritto primario al quale è stata dedicata recentemente
una giornata di studi da parte della Commissione Europea e alla quale Peacelink
è stata invitata.
Molto stimata a Bruxelles per il lavoro che svolge da quasi tre
anni con la Commissione Europea e con il Parlamento Europeo sulla questione
Ilva, la Dottoressa Battaglia si è fatta conoscere per le lotte imparziali e
scientifiche portate avanti in modo rigoroso e nello scrupoloso rispetto della
legge, in virtu’ appunto dei poteri attribuiti alle associazioni dal diritto
europeo.
Peacelink e il suo Presidente, il Prof. Alessandro Marescotti,
hanno fatto la storia della Resistenza tarantina contro l’inquinamento
dell’Ilva e sono Parte Civile nel Processo Ambiente Svenduto.
L’Associazione Spazi Popolari e il suo Presidente Ivano
Gioffreda costituiscono un punto di riferimento senza pari nel Salento. La sua
dedizione alla causa, la conoscenza approfondita della questione e il successo
riscontrato nella cura delle piante sono stati corroborati da esempi simili
ripetuti da altri numerosissimi agricoltori in diverse zone della Puglia,
attaccate dal fenomeno del disseccamento rapido.
Il Professor Martelli, del Dipartimento di Scienza del Suolo,
della Pianta e degli Alimenti, dell'Università di Bari, fa parte di una schiera
di studiosi che, sin dal 2008, non ha saputo affrontare la questione Xylella
fastidiosa in modo convincente, visto che, sembra, ancora non ci sarebbe la
prova scientifica della patogenicità del batterio in Salento.
Le approssimative risposte fornite dall’Università di Bari hanno
fatto in modo che l’emergenza Xylella venisse gestita in modo sconcertante
dalle Autorità Regionali. Evidentemente toccato sul vivo dall’azione dei
cittadini, che chiedono attraverso Peacelink e Spazi Popolari di allargare ad
altri istituti la ricerca, sia a livello nazionale che internazionale, il
Professor Martelli abbandona il campo scientifico per scendere nel campo di una
polemica squallida e poco confacente a una istituzione come l’Università.
La Commissione Europea e l’EFSA hanno incontrato Peacelink e
ascoltato con grande interesse gli studi forniti anche dall’Università di
Foggia, dall’Università della Basilicata, insieme al materiale audovisivo in
cui si documenta che le cure effettuate sulle piante di ulivo affette da
disseccamento rapido hanno avuto un effetto positivo e tali piante sono state
curate.
Sorprende l’atteggiamento del Professor Martelli, che, come
Peacelink e Spazi Popolari, avrebbe dovuto aver a cuore il futuro
dell’agricoltura e dell’economia pugliesi, invece di attaccare chi, in modo
volontario e senza fini di lucro né di guadagno personale, porta avanti con
passione lotte civili di primaria importanza.
Antonia Battaglia, Peacelink
Ivano Gioffreda, Spazi Popolari