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Comunicati da M5S
venerdì 19 giugno 2015

- Pedicini: Lettera aperta a B. Grillo
- D'Amato: Fondi Calabria e Campania a rischio
- D'Amato: Emiliano si muova per Teleperformance
- Taras in Mov.: violazione normativa su potature ed abbattimento alberi
- L'Abbate: niente soldi per rimborso assic.agricole

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LETTERA APERTA A BEPPE ‎GRILLO DEL PORTAVOCE EURODEPUTATO PIERNICOLA PEDICINI SULL'APPROVAZIONE DI UN EMENDAMENTO DEL M5S CHE SPINGERÀ L'EUROPA AD ANDARE VERSO UN'"ECONOMIA CIRCOLARE"


Il portavoce del M5s Piernicola Pedicini per evidenziare l'importante risultato raggiunto durante una seduta della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, sull'affermazione dell'economia circolare per modificare i modelli di sviluppo rispetto alla produzione, al riciclo e al riuso dei materiali, ha inviato una lettera aperta a Beppe Grillo.

Pedicini ha raccontato che l'emendamento da lui presentato e approvato in Commissione Ambiente, che spingerà l'Unione europea a varare nuove regole per andare verso l'economia circolare entro il 2030, è stato ispirato anche da Beppe Grillo che già nel 1992 parlava di questo durante i suoi spettacoli.

Qui di seguito proponiamo il testo integrale della lettera aperta inviata da Pedicini a Grillo.

"Caro Beppe,

nel 1992 avevo ventitré anni. All'epoca, lo ammetto, come tutti i ragazzi pensavo solo al tennis e alle ragazze e, guardando da casa mia a ‪Benevento il tuo spettacolo andato in onda su Rai 1, non avevo pienamente capito la portata delle tue parole. Oggi mi rendo conto che quello che sembrava uno sketch nato per regalarci un sorriso era invece un meraviglioso discorso politico.

Sono passati altri ventitré anni e quello spazzolino per i denti che tu impugnavi in prima serata su Rai 1, io l'ho simbolicamente portato al Parlamento europeo.

Ti racconto cosa è successo.

Il nostro modello di sviluppo è basato sul ciclo produzione-acquisto-utilizzo-rifiuto, una fabbrica produce un oggetto, qualcuno lo acquista, lo utilizza e infine lo butta via quando è logoro o non serve più. Così non si può andare lontano, non si può produrre all'infinito perché le risorse della terra sono finite e soprattutto perché il nostro pianeta non ne può accogliere tutti gli scarti. Serve un nuovo modello di sviluppo, quello dell'economia circolare: chiudiamo il cerchio della produzione con il riciclo e il riuso.

La buona notizia è che la Commissione ‪Ambiente del ‪‎Parlamento Europeo mercoledì 17 giugno ha approvato un progetto di relazione sull'efficienza delle risorse che significa transizione verso un'‎economia circolare. In uno dei nostri emendamenti, che è stato approvato, chiediamo alla Commissione europea di applicare entro il 2030 il principio della "responsabilità estesa" del consumo: obbligare le grandi imprese a farsi carico dello smaltimento degli oggetti che producono. Chi fabbrica dovrà sforzarsi di produrre nel modo meno inquinante possibile e soprattutto utilizzando i componenti riusati.

Questo è solo uno dei punti che sono stati inseriti in questo rapporto, gli altri sono l'aumento del riciclaggio ad almeno il 70% dei rifiuti solidi urbani, le nuove norme sugli appalti pubblici con procedure verdi obbligatorie, l'eliminazione degli incentivi al fossile che gli italiani pagano in bolletta dietro l'acronimo ‎Cip6.

Purtroppo in Commissione hanno bocciato un nostro emendamento che prevedeva il divieto totale di bruciare i rifiuti. Sarebbe stata una rivoluzione! Lo avevamo presentato perché non vogliamo più ritrovarci lo spazzolino per i denti sulla tavola sotto forma di pesce che si è nutrito della diossina prodotta dai fumi degli inceneritori. Non hanno avuto coraggio. Il coraggio che troveremo noi quando saremo maggioranza.

In alto i cuori. Ti aspettiamo a Bruxelles

Il portavoce al Parlamento europeo
Piernicola Pedicini


Ufficio stampa - Per contatti cell. 3920460174
PIERNICOLA PEDICINI
Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo
Coordinatore della Commissione ambiente e sanità



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da damato.media@gmail.com

Comunicato stampa, Bruxelles 18 giugno 2015

FONDI UE, M5S: COMMISSIONE UE CONFERMA PROGRAMMI CALABRIA E CAMPANIA A RISCHIO

==> VIDEO INTERVENTO ROSA D'AMATO

La Calabria e la Campania hanno bisogno di una "revisione profonda" dei programmi operativi necessari per accedere ai fondi europei per il periodo 2014/2020. Se non presentano i programmi corretti in tempi rapidi, "sarà impossibile" avviare lo stanziamento delle risorse "entro la fine dell'anno". In sostanza, queste regioni rischiano di perdere centinaia di milioni di euro. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari regionali, Corina Crețu, rispondendo a una interrogazione orale dell'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D'Amato nel corso di un'audizione al Parlamento europeo.
"I casi di Calabria e Campania - dicono in una nota congiunta le eurodeputate M5S Isabella Adinolfi, Rosa D'Amato e Laura Ferrara - si aggiungo a quello della Puglia, cui la Commissione Ue ha deciso di bloccare il versamento di ben 523 milioni di euro, relativi a progetti già realizzati nella vecchia programmazione dei fondi strutturali, a causa di gravi irregolarità nei controlli sulle spese. Tutto ciò dimostra l'irresponsabilità della classe politica italiana, in particolare di quella del Mezzogiorno, che in un momento di gravissima crisi, dinanzi alle sofferenze economiche e sociali patite dai cittadini, non riesce a trasformare le risorse europee in un volano per lo sviluppo sostenibile dei territori".

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da damato.media@gmail.com

Taranto, 18 giugno 2015

TARANTO, M5S: EMILIANO BATTA UN COLPO SUL DRAMMA DEI LAVORATORI DI TELEPERFORMANCE


“Quella di Teleperformance è la solita storia: quella di un’azienda che sfrutta fino all’ultimo centesimo incentivi, fondi europei e ammortizzatori sociali. E poi, quando i soldi pubblici dei contribuenti sono finiti, chiude i battenti e se ne va. E’ quello che sta succedendo a Taranto, dove 2.700 persone, tra cui tantissimi giovani, rischiano di restare senza lavoro a partire da luglio. Per il territorio si tratterebbe di una vera e propria catastrofe sociale. Il governo Renzi batta un colpo, e lo faccia soprattutto il neo governatore Emiliano”. E ‘ quanto dichiarano i portavoce pugliesi del Movimento 5 Stelle. Il riferimento è alla possibile chiusura della sede tarantina dell’azienda francese di call center Teleperformance, che con i suoi 2.700 addetti, di cui 1.700 con contratto a tempo indeterminato e circa 1.000 con contratto a progetto, rappresenta a Taranto la seconda realtà di lavoro dopo l’Ilva. “A fine giugno 2015 scadrà l’accordo che negli ultimi anni ha consentito a Teleperformance un innegabile vantaggio competitivo – continuano per voce dell’eurodeputata Rosa D’Amato e del consigliere regionale Marco Galante – Un vantaggio che si aggiunge ad altri incentivi e benefici pubblici di cui ha usufruito negli anni per consolidarsi nel territorio. Adesso che i rubinetti dello Stato si sono chiusi, Teleperformance chiude i battenti sventolando presunte perdite milionarie, quando la realtà è una sola: delocalizzare in Albania, dove il costo del lavoro è inferiore a quello italiano”.

Consiglieri regionali e parlamentari puntano il dito anche contro Regione e Governo nazionale: “Cosa hanno fatto finora? A fronte delle enormi risorse pubbliche ricevute, Teleperformance ha dato seguito agli obblighi previsti dalle norme? Sono stati fatti gli adeguati controlli? A queste domande – continuano – bisogna dare delle risposte e in caso di violazioni da parte dell’azienda occorre attuare sanzioni adeguate a tutela dei diritti dei lavoratori penalizzati".
Si tratta delle stesse domande e delle stesse proposte rivolte ai ministri Poletti e Guidi già nel febbraio del 2015 in una interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle (a prima firma della senatrice M5S Daniela Donno). La scadenza dell'accordo fissata per il 30 giugno 2015 era dunque nota da tempo al governo nazionale, che pero' non ha mosso un dito.
"Sarebbe il caso – concludono D'Amato e Galante– che il neo eletto presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, riceva una delegazione di dipendenti della Teleperformance di Taranto, per toccare con mano la reale portata di questo ennesimo dramma socioeconomico e soprattutto per fare in moco che vertici aziendali e istituzioni (nazionali e regionali) si assumano le proprie responsabilità dinanzi alle 2.700 famiglie colpite”.

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da tarasinmovimento@gmail.com

In data 17 Giugno 2015 il Meet up Taras In MoVimento, una volta appreso quanto avvenuto in via Principe Amedeo e in Piazza Garibaldi, si è attivato nei confronti dell’Amministrazione Comunale per chiedere conto di quanto accaduto.
Nei giorni scorsi sono state effettuate potature alle piante ornamentali presenti in Via Principe Amedeo, in netto contrasto con le norme di buona pratica forestale. L’intervento ha creato uno squilibrio alle piante interessate, avendo i tagli ridotto le fronde esistenti di oltre il 90% in contrasto con quanto previsto dalle linee dell’EAC ( European Arboricoltural Council), che invita a non asportare più del 30% del fogliame.
Come se non bastasse due grossi alberi di pino presenti in Piazza Garibaldi sono stati sradicati, in periodo non consono vista la delicata attività di riproduzione e nidificazione degli uccelli.

Dopo attenta analisi del Regolamento Comunale per il Verde Pubblico ci siamo accorti che la gestione, la cura e la manutenzione ordinaria e straordinaria del Verde pubblico è opera del Comune, che effettua tale servizio in gestione diretta oppure tramite l’affidamento a terzi, sotto precise forme contrattuali ed il rispetto del Capitolato Speciale delle Opere a Verde Pubblico, da adottare mediante apposito provvedimento dell’Amministrazione.

Gli interventi di potatura devono essere effettuati nel periodo invernale ed in ogni caso non oltre il 31 Marzo, ad esclusione di piante di origine tropicale, come le Palme, per le quali è necessario intervenire in piena estate.

In merito all’abbattimento degli alberi pubblici e privati è previsto che questa pratica debba essere limitata ai casi strettamente necessari, per cause di ordine fitopatologico e al fine di scongiurare pericoli per la pubblica incolumità. Sono previste deroghe in casi eccezionali di particolare urgenza, previa comunicazione immediata all’Ufficio Tecnico Comunale competente per il verde, per il tramite della Polizia Municipale. Nello specifico l’abbattimento di alberi su suolo pubblico, ritenuti potenzialmente pericolosi per l’incolumità pubblica o privata o gravemente danneggiati da fitopatie deve essere motivata da apposita relazione dell’Ufficio competente in materia di Verde Urbano e, per le situazioni particolarmente estese o gravi, deve essere acquisito il parere tecnico di un Dottore Agronomo o Dottore Forestale, iscritto all’Ordine ed esperto in fitopatologia e in valutazione di stabilità degli alberi. L’abbattimento di un albero su suolo pubblico comporta sempre e comunque il ripristino dello stato dei luoghi con la piantagione di una nuova pianta della stessa specie e comunque di dimensioni utili al reintegro nell’alberatura, nel filare o nel gruppo originale.

Per questi motivi il meet up Taras in movimento ha chiesto all’amministrazione comunale nelle persone del Sindaco, dell’Assessore all’Ambiente e al Presidente della Commissione assetto del territorio di conoscere se la manutenzione ordinaria e straordinaria del Verde Pubblico venga effettuata in maniera diretta oppure tramite l’affidamento a terzi e di ottenere copia del Capitolato Speciale delle Opere a Verde Pubblico.

Abbiamo voluto inoltre comprendere le motivazioni che hanno spinto il Civico Ente ad autorizzare la potatura drastica degli alberi di Via Principe Amedeo fuori periodo e di ottenere copia delle Relazioni dell’Ufficio competente in materia di Verde Urbano e del Dottore Agronomo o Dottore Forestale, che hanno permesso l’abbattimento di due alberi di pino presenti in Piazza Garibaldi. Abbiamo domandato, infine, quando ci sarà la ripiantumazione delle nuove piante della stessa specie e se sono state comminate sanzioni per quanto accaduto in queste due vicende.
Il Meet up Taras in movimento pretende immediate risposte a tutti questi quesiti ricordando a questa amministrazione che non è più tempo di scherzare, la città ormai è vigile su tutto ed il suo megafono è il M5S.

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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
342.8632827

AGRICOLTURA: NIENTE SOLDI PER IL RIMBORSO DELLE ASSICURAZIONI AGRICOLE

La quota comunitaria c’è, mentre manca la compartecipazione nazionale per un ammontare di 125 milioni di euro. L’Abbate (M5S): “agricoltori lasciati soli sui danni ai raccolti. Vergognosa figura del Governo, si intervenga immediatamente sul decreto al Senato”


“L’agricoltura è una priorità e i soldi per rimborsare chi ha investito per proteggere il proprio lavoro dalle calamità naturali si devono trovare e per questo, nell’immediato, invitiamo il Governo ad intervenire sul decreto 51 attualmente in conversione al Senato”. Con queste parole il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, commenta la notizia diffusa in queste ore sulla mancata disponibilità di fondi nazionali per coprire la spesa prevista dal regime di aiuto. Mentre la quota comunitaria del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) è presente, a mancare è la compartecipazione nazionale: dei circa 218 milioni di euro necessari al rimborso degli agricoltori, l’Italia ha messo a disposizione poco più di 93 milioni, appena sufficienti per coprire il 27% della spesa ammessa a contributo e non il 65%, come del resto disposto dalla normativa comunitaria.

“Un fatto inaccettabile che scoraggerà gli agricoltori dall’investire nella gestione del rischio agricolo e che, nell’immediato soprattutto, li farà trovare in grosse difficoltà economiche. Per questo, – continua L’Abbate (M5S) – ci attendiamo dal ministro Martina faccia subito sapere come intende tamponare questa emergenza, l’ennesima dovuta alla scarsa lungimiranza sul reale fabbisogno del mondo agricolo. Ogni volta che accade un’emergenza e dei danni alle coltivazioni, il Governo si affretta a dire che, purtroppo, il Fondo di Solidarietà Nazionale non dispone di fondi e suggerisce di intraprendere la via assicurativa. Quando, poi, gli agricoltori stipulano polizze assicurative per i propri raccolti, vengono a mancare i soldi da parte del Governo. Un comportamento incredibile ed a tutto danno degli agricoltori italiani”.

Dal prossimo anno, il sistema cambierà ed i contributi pubblici saranno erogati attraverso i fondi, pari a 1,4 miliardi di euro, del Piano di sviluppo rurale nazionale. “Il PSRN dovrà garantire anche i nuovi strumenti di gestione del rischio – spiega Giuseppe L’Abbate (M5S) – come i fondi di mutualizzazione e gli strumenti di stabilizzazione del reddito. Attendiamo, allora, la chiusura in Commissione Agricoltura della nostra risoluzione sul PSRN, considerando che le esigenze degli agricoltori sono tante e, al momento, il Ministero non riesce a farsene carico. Speriamo solo che la maggioranza, guidata dal Partito Democratico, non si metta a fare ostruzionismo dinanzi ai problemi reali degli agricoltori”.

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