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Legge ecoreati in contrasto con la legislazione europea.
mercoledì 27 maggio 2015

PeaceLink scrive al Commissario europeo per la Giustizia Věra Jourová

Alessandro Marescotti PeaceLink





 

 

PeaceLink scrive al Commissario europeo per la Giustizia Věra Jourová evidenziando come il disegno di legge 1345 sugli ecoreati, convertito in legge il 19 maggio scorso, "rappresenta un pericolo e costituisce un tentativo di interferire con la giustizia".

 

 

Nella lettera inviata PeaceLink definisce la legge appena approvata "una manovra finalizzata a evitare che il corso giudiziario per i crimini ambientali e delitti anche gravi venga rispettato".

 

Il conflitto fra la normativa europea e la legge sugli ecoreati è così evidenziato nella lettera inviata al Commissario Europeo per la Giustizia: "PeaceLink crede che la nuova legge violi la direttiva 2008/99/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, sulla protezione dell'ambiente attraverso la legge penale". 

 

Con la nuova legge "ogni crimine commesso con autorizzazione non sarà punibile". Il testo della nuova legge  "offre la possibilità a coloro che stanno commettendo reati ambientali anche importanti di non essere perseguiti".

 

Nella lettera PeaceLink si dice preoccupata della nuova legge, fortemente voluta dal governo e votata da una trasversale maggioranza di partiti, perché "rappresenta un'autorizzazione a continuare ad inquinare per tutti quegli impianti, installazioni, stabilimenti, che de facto costituiscono un pericolo reale e accertato per la salute umana e per l'ambiente".

 

In particolare questa legge sembrerebbe scritta in maniera tale da offrire all'Ilva la possibilità di inquinare al riparo dall'azione della magistratura.

 

Nella lettera si sottolinea come PeaceLink sia autrice della denuncia da cui discende una infrazione europea per il più grande stabilimento siderurgico d'Europa.

 

"Chiediamo pertanto che la Commissione Europea intervenga e possa indagare sulla reale natura di una legge che mette a rischio il processo penale per l'Ilva (Ambiente Svenduto) e che rappresenta l'ancora di salvataggio per diversi stabilimenti inquinanti", conclude la lettera di PeaceLink alla Commissione Europea.

 

Ricordiamo che la legge sugli ecoreati appena approvata dal Parlamento punisce il disastro ambientale solo se realizzato "abusivamente". In tal modo chi commettesse crimini ambientali potrà difendersi sostenendo che è vero che ha leso delle persone e che ne ha anche provocato la morte o che ne ha messo in pericolo la vita, ma che tutto ciò è stato fatto "legittimamente", senza violare le leggi esistenti e senza venir meno all'autorizzazione ottenuta. Questa norma sembra dire che con la giusta autorizzazione l'inquinatore può ferire, uccidere o mettere in pericolo la vita di moltissime persone. 

 

La storia dei processi per disastro ambientale dimostra come impianti regolarmente autorizzati e formalmente a norma rispetto alla legislazione vigente hanno provocato la morte di moltissime persone, uno per tutti lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato, che produceva manufatti d'amianto in un periodo in cui la legislazione italiana non vietava ciò. Ciò nonostante quello stabilimento ha provocato malattia e morte. Ecco perché la legge sugli ecoreati non solo danneggia la lotta che conduciamo a Taranto sull'ILVA ma danneggia diverse lotte nazionali che rischiano di non ottenere giustizia.

Il disastro ambientale è tale sia che sia "cagionato abusivamente" sia che non lo sia.

 

 

Per PeaceLink

 

Antonia Battaglia

Luciano Manna

Alessandro Marescotti

 


*************************************************
la traduzione della lettera scritta in inglese alla Commissione Europea

 

 

Egregio Commissario,

 

Peacelink vuole portare alla sua gentile attenzione una legge che è stata recentemente approvata in Italia dalle due Camere e che avrà un peso importante sul diritto ambientale.

 

Il decreto legge 1345 sui delitti ambientali, approvato lo scorso 19 maggio, rappresenta un pericolo e costituisce un tentativo di interferire con la giustizia, una manovra finalizzata a bloccare il diritto ambientale e a evitare che il corso giudiziario per i crimini ambientali e delitti anche gravi venga rispettato.  

 

Peacelink crede che la nuova legge violi la Direttiva 2008/99/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, sulla protezione dell’ambiente attraverso la legge penale.

 

E’ su diversi punti che il testo offre la possibilità a coloro che stanno commettendo reati ambientali anche importanti di non esser perseguiti in giustizia. La nostra attenzione, tuttavia, è stata attirata da diversi magistrati ed da esperti di calibro eccelso, in particolare sull’uso dell’avverbio “abusivamente” che corrisponde in inglese a “illegalmente, senza autorizzazione, non secondo la legge”.

 

Ciò che la norma sancisce è che il delitto ambientale commesso abusivamente (senza autorizzazione) deve essere punito, mentre di conseguenza ogni crimine commesso  con  autorizzazione non sarà punibile.

 

La nuova legge, che modifica il diritto ambientale, punirà solo coloro che agiscono senza autorizzazione, implicando che le industrie, gli stabilimenti e altre fonti inquinanti, che sono autorizzate a produrre e a svolgere la loro attività tramite un permesso,  non saranno perseguibili dalla legge.

 

 

Peacelink è molto preoccupata dalla nuova norma, che è stata fortemente voluta dal Governo e da tutti i partiti, e che rappresenta un’autorizzazione a continuare ad inquinare per tutti quegli impianti, installazioni, stabilimenti, che de facto costituiscono un pericolo reale e accertato per la salute umana e per l’ambiente.

 

Peacelink lavora con la Commissione Europea sull’infrazione per il più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’ILVA di Taranto: la nostra Associazione è autrice della denuncia e continuiamo a tenere la Commissione ed il Parlamento Europei informati sull’evoluzione sul campo.

 

Note personalità hanno espresso le loro riserve in merito alla nuova norma, una legge-amnistia. E Lei sa, Egregio Commissario, che l’Italia è il Paese in Europa con il maggior numero d’infrazioni dovute a questioni ambientali.

 

Questa legge non solo rappresenta una minaccia per l’ambiente, ma costituisce un pericolo per tutti quegli innocenti che hanno pagato il prezzo di impianti inquinanti, produzione di energia, raffinerie, discariche, impianti di depurazione.

 

Chiediamo pertanto che la Commissione Europea intervenga e possa indagare sulla reale natura di una legge che mette a rischio il processo penale per l’ILVA (Ambiente Svenduto) e che rappresenta l’ancora di salvataggio per diversi stabilimenti inquinanti.

 

Distinti Saluti,

 

Antonia Battaglia

Alessandro Marescotti

Luciano Manna




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