Egregio
Commissario,
Peacelink
vuole portare alla sua gentile attenzione una legge che è stata recentemente
approvata in Italia dalle due Camere e che avrà un peso importante sul diritto
ambientale.
Il
decreto legge 1345 sui delitti ambientali, approvato lo scorso 19 maggio,
rappresenta un pericolo e costituisce un tentativo di interferire con la
giustizia, una manovra finalizzata a bloccare il diritto ambientale e a evitare
che il corso giudiziario per i crimini ambientali e delitti anche gravi venga
rispettato.
Peacelink
crede che la nuova legge violi la Direttiva 2008/99/EC del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 19 novembre 2008, sulla protezione dell’ambiente attraverso
la legge penale.
E’
su diversi punti che il testo offre la possibilità a coloro che stanno
commettendo reati ambientali anche importanti di non esser perseguiti in
giustizia. La nostra attenzione, tuttavia, è stata attirata da diversi
magistrati ed da esperti di calibro eccelso, in particolare sull’uso
dell’avverbio “abusivamente” che corrisponde in inglese a “illegalmente, senza
autorizzazione, non secondo la legge”.
Ciò
che la norma sancisce è che il delitto ambientale commesso abusivamente (senza
autorizzazione) deve essere punito, mentre di conseguenza ogni crimine commesso
con autorizzazione non sarà punibile.
La
nuova legge, che modifica il diritto ambientale, punirà solo coloro che
agiscono senza autorizzazione, implicando che le industrie, gli stabilimenti e
altre fonti inquinanti, che sono autorizzate a produrre e a svolgere la loro
attività tramite un permesso, non saranno perseguibili dalla legge.
Peacelink
è molto preoccupata dalla nuova norma, che è stata fortemente voluta dal
Governo e da tutti i partiti, e che rappresenta un’autorizzazione a continuare
ad inquinare per tutti quegli impianti, installazioni, stabilimenti, che de
facto costituiscono un pericolo reale e accertato per la salute umana e per
l’ambiente.
Peacelink
lavora con la Commissione Europea sull’infrazione per il più grande
stabilimento siderurgico d’Europa, l’ILVA di Taranto: la nostra Associazione è
autrice della denuncia e continuiamo a tenere la Commissione ed il Parlamento
Europei informati sull’evoluzione sul campo.
Note
personalità hanno espresso le loro riserve in merito alla nuova norma, una
legge-amnistia. E Lei sa, Egregio Commissario, che l’Italia è il Paese in Europa
con il maggior numero d’infrazioni dovute a questioni ambientali.
Questa
legge non solo rappresenta una minaccia per l’ambiente, ma costituisce un
pericolo per tutti quegli innocenti che hanno pagato il prezzo di impianti
inquinanti, produzione di energia, raffinerie, discariche, impianti di
depurazione.
Chiediamo
pertanto che la Commissione Europea intervenga e possa indagare sulla reale
natura di una legge che mette a rischio il processo penale per l’ILVA (Ambiente
Svenduto) e che rappresenta l’ancora di salvataggio per diversi stabilimenti
inquinanti.
Distinti
Saluti,
Antonia
Battaglia
Alessandro
Marescotti
Luciano
Manna