“Impugnare
l’autorizzazione unica per Tap
sia
il primo atto della nuova giunta regionale”
“Impugnare
l’Autorizzazione Unica rilasciata dal ministro Guidi per il gasdotto Tap sia il
primo atto della nuova giunta regionale. Lo chiedo a Michele Emiliano, che
ha già dichiarato di volersi fare in quattro per evitare l’approdo a San Foca
del gasdotto. Ci sono 60 giorni di tempo e dunque la tempistica è favorevole.
Questa è una battaglia nella quale il Governo ha assunto un atteggiamento di
sordità nei confronti del territorio, dei Comuni di Melendugno e di Vernole,
della Provincia di Lecce e della Regione Puglia. È bene che ora ad opporsi
in tutte le modalità consentite dalla legge non restino da soli i Comuni di
Melendugno e Vernole.
Accanto
alla contestazione, chiedo a Emiliano di farsi promotore di una proposta di più
razionale approdo dell’opera in Puglia. E cioè che la Regione avvii una
trattativa con l’azienda e con Enel perché il gasdotto Tap possa
favorire la riconversione della centrale a carbone di Cerano. Abbiamo bisogno,
nella Puglia che verrà, di lavorare sulla riduzione delle fonti inquinanti che
continuano a incidere negativamente sulla salute dei cittadini e positivamente solo
sugli affari delle industrie energetiche, che continuano a fare ingenti
profitti a fronte del moltiplicarsi di patologie riconducibili all’inquinamento.
Inoltre la riduzione della produzione di energia da fonti fossili è uno degli
obiettivi che i paesi dell’Unione Europea si sono dati con la Strategia di
Lisbona UE 2020.
Oggi
leggiamo invece che nel 2020 la Tap con approdo a San Foca dovrebbe essere
completata, implementando anziché diminuire, la rilevanza degli impianti
industriali impattanti. Ebbene io credo che il Governo non possa esimersi dal
perseguimento degli obiettivi europei e dal lavorare per raggiungerli. Questa
pagina nera del mancato dialogo con il territorio pugliese deve essere presto
archiviata. E chiedo a Michele Emiliano di far valere le ragioni della Puglia”.
Lecce,
21 maggio 2015