Monica
Altamura (Candidata Consigliera M5S): “Il PD non sa come chiudere il ciclo dei rifiuti,
non possono governare la Regione Puglia”.
In un
comizio ad Orta Nova il candidato del PD ha dichiarato che “non si sa in che
modo chiudere in equilibrio il ciclo dei rifiuti”.
Il
territorio jonico non può permettersi di subire ancora politiche ambientali
poco chiare, specie in un settore critico come la gestione dei rifiuti e la
chiusura del ciclo in particolare.
Non è
chiedendosi se abbiamo discariche a sufficienza che risolveremo il problema né
tantomeno aumentando il numero degli inceneritori, subdolamente chiamati
“termovalorizzatori”.
In
Italia – continua la candidata pentastellata - la produzione di energia
elettrica tramite incenerimento dei rifiuti è indirettamente sovvenzionata
dallo Stato per sopperire alla sua accertata antieconomicità, sovvenzionamenti
che ricadono sulle bollette degli utenti cittadini mentre la tassa dovrebbe essere
solo per il sostegno delle fonti rinnovabili. Da non trascurare poi l’elevata
pericolosità per la salute umana delle sostanze emesse dagli inceneritori:
metalli pesanti, diossine, polveri sottili. Micidiali veleni che si sommano al
già alto inquinamento dell’aria, specie nelle zone urbane, procurato dallo smog
causato soprattutto da emissioni di auto, impianti industriali e riscaldamento.
Dagli studi più recenti, invece, emerge che gli inceneritori producono quantità
di rifiuti solidi tossici classificabili in base alla densità come ceneri
pesanti e leggere.
L’unica strada da seguire per abbattere il numero
dei rifiuti nella nostra regione e che come MoVimento 5 Stelle attueremo non
appena eletti alla guida della Regione – prosegue Monica Altamura - è quella
del “rifiuto zero”, attuabile in semplici passi:
·
Prevenire la produzione di rifiuti –
raccolta differenziata: bisogna
prevenire la produzione dei rifiuti favorendo l’uso di diffusori di erogatori
alla spina per i detergenti di pulizia personale e della casa, bevande etc.;
l’impiego d’imballaggi che si possano riutilizzare, sia per la distribuzione
all’ingrosso sia al dettaglio; incentivando la vendita dei pannolini riutilizzabili
per bambini, in considerazione del grande impatto ambientale di consumo di
cellulosa per la loro produzione, e decomposizione in natura che può arrivare
anche a 500; organizzare la raccolta differenziata, che appare
l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga
scala quote percentuali superiori al 70%.
·
compostaggio: realizzare impianti
di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai
luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. Il risultato del
compostaggio è un obiettivo strategico di politica energetica diretto ad una
riduzione dei combustibili fossili, che dagli scarti, senza costi aggiuntivi,
favorisce un’agricoltura di qualità arricchendo i terreni, che così lavorati
riescono a trattenere maggiormente l’acqua.
·
Riduzione, riuso, riciclo e recupero dei rifiuti:.
Realizzare centri per la riparazione e il riuso i cui beni durevoli vengono
riparati e venduti. Realizzare impianti di recupero e selezione dei rifiuti, in
modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD stabilizzando
la frazione organica residua.
Non vi
resta che metterci alla prova!