Approvata a Montecitorio la
risoluzione con impegni precisi al ministro Martina per il rilancio del
comparto. Per i 5 Stelle, bene l’interprofessione e la rintracciabilità ma
presto nuovo intervento su revisione aiuti PAC, per ora esclusi
La
Commissione Agricoltura della Camera approva la risoluzione con cui si
impegna il Governo Renzi ad avviare diverse azioni, normative e non, per rafforzare
il settore lattiero-caseario italiano, specie dopo la fine del regime delle
quote latte. “Avremmo voluto ancora di più – dichiara
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Comagri a
Montecitorio – ma l’approvazione di questa risoluzione ci sembra un
ottimo primo passo nella direzione del sostegno concreto al settore. Il nostro
Paese deve impegnarsi affinché un comparto così importante come il
lattiero-caseario non soccomba alla grossa crisi di mercato che si è aperta in
questi ultimi anni e, per questo, siamo soddisfatti dell’approvazione di questi
impegni che, tra le altre cose e grazie al nostro contributo, propone di
sviluppare finalmente l’interprofessione nel settore. Un altro segnale
importante – prosegue L’Abbate (M5S) – è quello del rafforzamento
delle misure per la rintracciabilità e scadenza del latte fresco, senza
dimenticare l’impegno per una effettiva e corretta applicazione dell’articolo
62 della legge n. 27 del 2012 relativo ai contratti dei prodotti agricoli ed
alimentari”.
Rammarico per i 5 Stelle, invece, sulla
mancata revisione dei criteri utilizzati per la distribuzione degli aiuti
accoppiati nel settore latte. “Un punto su cui non mancheremo di
intervenire nuovamente – commenta il deputato pugliese – Sarebbe
auspicabile, infine, che a livello comunitario si avviasse finalmente una seria
e concreta discussione sulle condizioni di lavoro e di tutela ambientale che
fanno da cornice alla produzione di latte e derivati nei diversi Stati Membri,
al fine di ristabilire una parità di condizioni di base che, di certo, andrebbe
a vantaggio di produzioni di qualità come quella italiana”.
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Iniziata la discussione sulle
mozioni del M5S e di Forza Italia ma la maggioranza PD si dichiara, sin da
subito, pronta a rigettarle. L’Abbate (M5S): “Agli agricoltori non sono
sufficienti i tweet di Renzi, servono fatti e prese di posizione chiare e precise”
Se per il premier Renzi la questione
relativa all’IMU agricola è stata chiusa con un tweet in cui ha affermato “penseremo
all’IMU il prossimo anno”, per l’Aula di Montecitorio il tema è ancora
caldo e di impellente attualità. È iniziata oggi, infatti, alla Camera dei
Deputati la discussione delle mozioni presentate da Forza Italia e Movimento
5 Stelle in materia di esenzione sull’imposta municipale unica per i
terreni agricoli. Ma la maggioranza guidata dal Partito Democratico, per bocca
del deputato Giuseppe Romanini, si è già espressa in maniera contraria agli
impegni presentati dalle opposizioni. “Tutta la fiscalità rurale – ha
affermato il parlamentare emiliano del PD – sarà interamente rivista il
prossimo anno e rigetteremo le mozioni perché ritenute strumentali”.
“Come ci sembra assurda e
incostituzionale questa incredibile imposta che pesa ulteriormente su un
settore, come quello primario, ritenuto solamente un bancomat dal Governo
Renzi, persino nell’anno dedicato all’alimentazione con l’evento degli scandali
Expo 2015, così ci appare inconcepibile l’atteggiamento del Partito Democratico
che non vuole assolutamente discutere dell’IMU agricola – dichiara il
deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura
alla Camera – Se ai parlamentari della maggioranza basta un tweet del
capo per credere di fare il bene degli agricoltori, noi abbiamo bisogno di
fatti concreti e di prese di posizione nette, precise, chiare e trasparenti. Se
il PD intende rivedere la fiscalità rurale si inizi a parlarne da oggi in Aula:
i loro parlamentari possono votare i nostri impegni al Governo Renzi.
Soprattutto per le questioni relative alle fitopatie ed alle altre calamità che
hanno colpito ad esempio il Salento e la Puglia nell’ultimo anno, a cui
l’Esecutivo aveva dato parere favorevole approvando il mio ordine del giorno
solamente un mese fa”.
Quattro gli impegni al Governo Renzi
richiesti dal Movimento 5 Stelle.
Viene richiesta una revisione complessiva delle norme in materia di fiscalità
rurale e, in particolare, ad esentare i terreni agricoli dall’applicazione
dell’IMU dall’anno 2015. Si richiede il rimborso ai proprietari dei terreni
agricoli che, in base a quanto previsto dalla legge 34/2015, abbiano
proceduto al pagamento dell’imposta entro il 31 marzo scorso, compensando i
comuni interessati dal minor gettito derivante dalla mancata entrata tributaria
anche attraverso la riduzione degli sgravi da interessi passivi di banche ed
assicurazioni previsti dall’art. 96 del Testo Unico delle imposte sui redditi. Particolare
attenzione ai piccoli agricoltori: si richiede l’esenzione dal pagamento
dell’IMU per quei coltivatori il cui fatturato non sia superiore 15.000 euro
annui nonché a quelli ubicati in comuni vittime di calamità naturali verificatesi
a partire dall’anno 2014, così come individuati dai relativi decreti del
Ministero delle Politiche agricole. Infine, i 5 Stelle chiedono al Governo
Renzi di procedere con urgenza all’aggiornamento del catasto agricolo nonché
della classificazione Istat dei comuni italiani, tenendo conto
dell’evoluzione e della trasformazione del territorio e del settore primario
degli ultimi decenni, ponendo l’accento sulla redditività dei terreni agricoli.