Sala consiliare gremita, come raramente
accade, per l’incontro svoltosi Venerdì sera su “Xylella, Ulivi e ambiente” in
cui, col supporto dell’agronomo Dr Casili che segue il fenomeno sin dal suo
esordio nell’agro di Gallipoli, si è svolto un interessante ed appassionato
dibattito su un tema che tanta apprensione sta generando tra la popolazione.
Quasi tre ore di dibattito in cui i
tantissimi agricoltori, olivicoltori, ambientalisti e cittadini presenti hanno
potuto esporre domande ed osservazioni a cui il Dott Casili ha dato puntuale
risposta. “Nessuno è in grado di dare risposte efficaci a questo fenomeno -
afferma il noto agronomo salentino – anche perché nessuno è, al momento, in
grado di offrire un quadro esaustivo sul patogeno. E’ indispensabile dirottare
le risorse disponibili alla ricerca e allo studio di pratiche agronomiche che
possono davvero contenere la fitopatia e salvaguardare il grande patrimonio olivicolo
presente nei nostri territori. Il piano di azione che verrà attuato dal
commissario Silletti ha un basso indice di fattibilità per non poche
problematiche tecniche e la vastità del territorio interessato ed, in oltre,
non offre garanzia alcuna sulle reali capacità di contenimento del fenomeno.
Precedenti casi di di Xylella affrontati con eradicazioni e trattamenti
fitosanitari (California, Brasile e altri) hanno dimostrato la inefficacia di
queste misure”.
Problematiche tecniche hanno, invece, impedito
l’intervento del Dott. Consoli, in collegamento da Roma, che avrebbe dovuto
esporre una serie di proposte per affrontare quello che è stato uno dei
problemi maggiormente evidenziato durante l’incontro: favorire una agricoltura
in grado di garantire reddito a chi la pratica.
“Proposte concrete ed immediatamente
realizzabili – dichiara Paolo Mariani uno degli organizzatori dell’evento – su
cui organizzeremo a breve un apposito incontro. L’agricoltura non può che
essere uno dei pilastri del sistema economico di questi territori e gli
agricoltori elementi fondamentali anche per la manutenzione e salvaguardia del
paesaggio. L’affare Xylella, invece, mi ricorda molto il caso Ebola di cui oggi
non si parla più ma che sino a qualche mese fa era argomento quotidiano.
Disinformazione, confusione e diffusione del panico portano ad accettare anche
estreme soluzioni che spesso, come dimostrato proprio dal caso Ebola si
dimostrano inutili, dannose e costose. L’invito è, quindi, ad informarsi e
mantenere la calma, solo così si potrà affrontare la problematica e fare scelte
ponderate”.
Sulle possibili cure alternative al piano
di azione definito dalla regione, citati anche durante il pubblico dibattito da
alcuni partecipanti e che pare stiano dando positivi riscontri il Dott. Casili
afferma che “vi sono casi in cui in un uliveto, piante colpite da dissecamento
e trattate con metodi sperimentali stanno reagendo positivamente a differenza
delle altre non trattate affatto , ma è presto per affermare che questo possa
essere un trattamento risolutivo, perché queste tecniche non curano il
patogeno, se presente, ma inducono gli ulivi a sviluppare forme di resistenza e
resilienza tali da tollerare il complesso delle fitopatie in atto. Per questo è
di fondamentale importanza concentrarsi sulla ricerca e fermare le
eradicazioni. A breve saranno anche disponibili gli esiti di importanti test di
fitopatogenicità che potranno dare un importante contributo nella comprensione
di questo fenomeno”.
Numerosi gli apprezzamenti e i ringraziamenti
giunti agli organizzatori tramite social network. Apprezzamento dimostrato
anche da alcuni agricoltori che a termine dell’incontro, nonostante una
incessante pioggerellina, si sono fermati per oltre un ora in Piazza della
Libertà a chiarire alcuni aspetti con l’agronomo.
Paolo Mariani