Al Presidente della Commissione Europea
Jean-Claude Juncker
Egregio Presidente,
La nuova legge riguardante il funzionamento
dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto è stata approvata dal Parlamento
Italiano in data odierna.
La legge in questione, la settima approvata
sull’Ilva in pochi anni, rappresenta una minaccia alla popolazione di Taranto e
mette in seria difficoltà la salute dei cittadini e degli operai dell’Ilva.
Ilva è stata dichiarata insolvente poche
settimane fa: il suo debito ammonta a 3 miliardi di euro, una cifra che lascia
chiaramente indicare che qualsiasi somma per le misure ambientali è difficile
da reperire. Il bilancio economico dell’Ilva non è stato più pubblicato dal
2012 e la stampa scrive che l’Ilva perderebbe importanti somme ogni mese.
Il pericolo sanitario e ambientale è ben
noto alle Autorità Italiane, e la Commissione Europea ha lanciato una procedura
di infrazione e un conseguente parere motivato lo scorso Ottobre 2014.
Secondo la Commissione Europea, test
effettuati hanno dimostrato una pesante situazione di inquinamento di aria,
suolo, acque di superficie e di falda, sia sul sito Ilva che nella vicina città
di Taranto.
L’Italia ha mancato e continua a mancare nell’assicurare
che lo stabilimento produca in conformità con la Legge europea. Molti dei
problemi derivano dal fallimento nel ridurre l’alto livello di emissioni, che
generano un impatto negativo potenzialmente molto pericoloso sulla salute umana
della popolazione locale e sullo stato dell’ambiente.
La settima legge Ilva approvata oggi
garantisce la produzione ma riduce pesantemente la già debole protezione
ambientale. Le misure che avrebbero dovuto assicurare il rispetto del diritto
delle persone alla vita non sono state applicate.
Inoltre, la dirigenza commissariale Ilva
avrà il potere di decidere quali misure applicare o meno. La responsabilità dei
Commissari Ilva per le azioni commesse o omesse sarà esente da conseguenze
penali.
Taranto avrà a sua disposizione la somma di
500.000 euro per il 2015 per curare quelle malattie in crescita, che già
affliggono pesantemente e continuamente la popolazione.
Crediamo, egregio Presidente, che la
Commissione Europea debba entrare nella questione per proteggere la legge
europea e i diritti dei cittadini di Taranto.
Taranto è la città che ospita il più grande
stabilimento siderurgico d’Europa e che è stata sacrificata a questo fine,
mentre le veniva rifiutata la protezione da parte delle Autorità Italiane locali,
regionali e nazionali.
Non abbiamo altra scelta che chiedere
l’aiuto della Commissione Europea, affinché essa possa farsi di nuovo garante
del futuro di Taranto, dei diritti della sua gente e dei suoi lavoratori.
Distinti saluti,
Antonia Battaglia, Alessandro Marescotti e Luciano Manna
Associazione PeaceLink
www.peacelink.it
**********************************VERSIONE ORIGINALE IN INGLESE CHE PEACELINK HA INVIATO AL PRESIDENTE JUNCKER.
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