HOME D.E. GUEST BOOK SPORT ISCRIVITI DELFINARIO LINKS COOKIE POLICY


•   Riesame AIA ex Ilva: le valutazioni e richieste di Legambiente
•   Il Dossier Taranto di Legambiente sull’ex Ilva
•   GRETA CHIAMA TARANTO
•   ECCO PERCHE’ L’IMMUNITA’ NON E’ STATA TOLTA A EX-ILVA OGGI
ARCELOR MITTAL.

•   Resoconto del convegno sulla Xylella fastidiosa.


•   Taranto, tutto pronto per la Festa di Sant'Antonio 2019
•   “Storia e Architettura”
“San Pietro: l’altra Basilica”.

•   Attenti a quei due: confronto diretto tra Mare e Terra in una sfida tra grandi chef
•  Centro di Documentazione


•   MANDURIA (TA): La Coldiretti nella gestione del Parco dei Messapi
•   RICONOSCIMENTO NAZIONALE PER IL PIZZAIOLO TARANTINO PROFESSIONISTA MICHELE DI BARI
•   PULSANO: IL COMUNE FA COPRIRE TUTTE LE BUCHE SU VIA TARANTO



•  U Tarde nuestre -
rassegna quotidiana

•  Basket
•  Atletica
•  Delfini Erranti Touch Rugby Taranto
•  Altri


Notizie
Ricorrenze
Raccolta Foto


Google
Web DelfiniErranti.Org



stampa l'articolo
SALVA ILVA, LA COMMISSIONE UE RIBADISCE:
SI RISPETTI DIRETTIVA EMISSIONI E SI AFFRONTI QUESTIONE RIFIUTI

mercoledì 4 marzo 2015

da Rosa D'Amato M5S





Risposta di Bruxelles a interrogazione dell'eurodeputata D'Amato (M5S) che dice: "Con decreto governo Renzi Taranto condannata a morte"

 

 

"Oggi alla Camera è stata emessa la sentenza di condanna a morte di Taranto. Da oggi lavoreremo con ancora più forza in tutte le sedi opportune, a partire dall'Unione europea, per fermare questo ennesimo scempio". Così l'eurodeputata tarantina del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, commenta l'approvazione alla Camera del cosiddetto decreto 'Salva Ilva'. "Questo decreto, come ho detto più volte - prosegue - è  un colpo letale per Taranto, per la sua popolazione, per l’ambiente, per l’economia dell’area e per gli stessi lavoratori dell'azienda. Un decreto che con la menzogna di un salvataggio impossibile dell’acciaieria, concede impunità ai responsabili, derogando alle normative ambientali e ignorando completamente la procedura d'infrazione e le direttive Ue, a partire dal sacrosanto principio del 'chi inquina paga'. Inoltre, il decreto  potrebbe violare le norme Ue sugli aiuti di Stato".


La Commissione europea, continua D'Amato, "in riposta a una mia interrogazione, ha detto di non avere ancora ricevuto dal governo Renzi le 'informazioni necessarie' per esprimersi sugli aiuti di Stato, ma ha ribadito che l'Italia deve dare garanzie sulle emissioni industriali e sulla questione delle 'modalità di gestione dei rifiuti dell'ILVA'. E' chiaro che questo decreto non dà alcuna garanzia in merito, anzi".

Quelle di Renzi, continua l'europarlamentare, "sono solo promesse elettorali. L'azienda, che accumula 30 milioni di debiti al mese, ha finora certificato un buco da colmare di 3 miliardi, ossia i soldi che servono per gli interventi ambientali. Anche se si colmasse questo buco, però, servirebbe almeno un altro miliardo per rilanciare e rendere competitiva la produzione, dato che l'acciaio producibile attualmente dall'Ilva non ha mercato. Dove sono queste risorse? Semplice, non ci sono".

 

Renzi, dice ancora D'Amato, "spara cifre senza dire chiaramente da dove le recupererà. Parla dei 1,2 miliardi dei Riva in Svizzera, senza dire che questi fondi non saranno disponibili fin quando non ci sarà una sentenza di terzo grado. Dei trenta milioni da destinare alla cura del cancro e alla ricerca scientifica, ne sono rimasti solo cinque spalmati in due anni. Degli 800 milioni da destinare Taranto e quindi 'extra Ilva' continua a non esserci  traccia. Con buona pace delle bonifiche".

"Il disegno è chiaro - conclude l'eurodeputata tarantina - Renzi sta posticipando un fallimento annunciato per conquistare voti per le imminenti Regionali e dare garanzie alle banche creditrici. I lavoratori dell'Ilva e dell'indotto e più in generale i cittadini di Taranto non si salveranno con questo decreto: l'unica salvezza per la città e il territorio consiste semmai nell'affermazione della legalità e nella promozione di un'economia sostenibile votata al turismo e alla c

 

 


****************************

RISPOSTA COMMISSIONE UE


IT

P-001322/2015

Risposta di Karmenu Vella

a nome della Commissione

(27.2.2015)

 

 

1. Nel 2013 la Commissione ha avviato una procedura d'infrazione affinché le autorità italiane prendessero le misure necessarie per ridurre il più possibile l'impatto ambientale dell'impianto siderurgico ILVA. In particolare, nel parere motivato emesso nell'ottobre 2014 la Commissione ha invitato le autorità italiane a garantire, fra l'altro, il rispetto dell'articolo 8 della direttiva sulle emissioni industriali in virtù del quale gli impianti industriali devono rispettare tutte le rispettive condizioni di autorizzazione. Il parere motivato affronta inoltre la questione delle modalità di gestione dei rifiuti dell'ILVA.

 

2. La Commissione sta seguendo attentamente gli sviluppi relativi alla conversione in legge del decreto legge n. 1 del 2015. In alcune occasioni ha chiesto alle autorità italiane informazioni sull'eventuale concessione di aiuti statali all'ILVA. Non disponendo al momento di informazioni sufficienti sulle misure specifiche previste per attuare il decreto, la Commissione non può stabilire se esse costituiscano aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Qualora determinate misure previste costituiscano aiuti di Stato, le autorità italiane devono comunicarle alla Commissione per accertarsi che siano conformi alle norme in materia di aiuti di Stato.

 

3. Le autorità italiane hanno risposto al parere motivato nel gennaio 2015. Una volta completata la valutazione di tale risposta, la Commissione deciderà come procedere.

 

 

 

 

 

1)  Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento), GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17.






Segnala questa pagina
mappa del sito

Per un tuo commento scrivi sul Guest Book del Delfini Erranti


home   cookie policy guest book   sport   cultura   società   ambiente   delfinario   blunote