Un'interrogazione alla
Commissione europea per comprendere meglio la reale efficacia delle operazioni
messe in campo per combattere la moria di ulivi in Puglia, facendo luce su
eventuali danni connessi all'uso di pesticidi chimici anti-Xylella, e per
chiedere la corretta applicazione dei mezzi tecnici biologici alternativi come
sancito dall'Ue. E' l'interrogazione dell'eurodeputata pugliese Rosa D'Amato
del Movimento 5 Stelle. "La situazione degli ulivi in Puglia è molto
preoccupante - dice la parlamentare europea - Ma proprio per questo occorre
fare luce sulle reali cause della moria. Nel luglio 2014, una relazione della
Commissione europea faceva notare che dei 1750 ulivi analizzati solo 21 sono
risultati positivi alla Xylella. La stessa relazione dichiarava che gli
ispettori hanno ritrovato nei test infezioni funginee che da sole sono in grado
di far seccare gli alberi. Dunque, ripeto, quali sono le reali cause di morte
degli ulivi?".
In Puglia, prosegue D'Amato, "con l'attuale allarme Xylella, si sta
assistendo alla continua utilizzazione di deroghe alle norme Ue da parte del
servizio fitosanitario regionale, che prescrive interventi con prodotti chimici
di sintesi non previsti nei disciplinari di produzione integrata, con
conseguente compromissione dell'ambiente e gravi danni alla salute umana, come
evidenziato da Oms, Unep ed Epa. Stando all'ultima relazione dell'Efsa 2015,
l'autorità per la sicurezza alimentare dell'Ue - continua - l'uso sistematico
di insetticidi in casi del genere è vivamente sconsigliato, mentre sarebbe
molto più efficace ricorrere a strategie alternative integrate e meno dannose
per ambiente e salute".