Data la situazione di
insolvenza, ILVA non dovrà pagare i miliardi di euro di risarcimento richiesti
dalle centinaia di parti civili ammesse nel processo.
Ma non tutto è perduto.
Ci sarà comunque il processo nei confronti degli imputati e la conseguente
richiesta di risarcimento.
PeaceLink continuerà a battersi come parte civile nel processo.
Adesso possiamo comprendere quanto sia stato sbagliato sbarrare la strada alla
magistratura con sette decreti, uno peggio dell'altro. Occorreva invece
applicare il principio "chi inquina paga" quando l'azienda era ancora
vitale. E questo è stato impedito proprio da coloro che oggi scaricano sulla
collettività i costi di un immane disastro economico, ambientale e sanitario.
E' stata una follia quella di far produrre Ilva a tutti i costi, fino ad
arrivare all'attuale situazione di insolvenza per precede il fallimento.
I responsabili politici di quest'epilogo disastroso hanno lucidamente previsto
che il disastro economico sarà il contribuente a pagarlo: su ogni italiano sarà
scaricato, tramite il fisco, un debito pro capite che ammonta a cinquanta euro
a testa, dai neonati agli anziani.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it