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Blasi su conferimento rifiuto biostabilizzato nella discarica di Corigliano
venerdì 30 gennaio 2015

da blasi.ufficiostampa@gmail.com





“Rifiuti nella discarica di Corigliano, Regione e Oga non si permettano di contravvenire a quanto deliberato dal Consiglio Regionale”

 

Il bando per il servizio di trasporto dei rifiuti nel Salento, svela la volontà di procedere, in barba a quanto deliberato del Consiglio Regionale della Puglia, al conferimento nella discarica di emergenza di Corigliano d’Otranto del rifiuto biostabilizzato maturo prodotto nell’impianto di Poggiardo. Si tratta di una tipologia di rifiuto il cui stoccaggio a Corigliano potrebbe risultare pericoloso per la salute pubblica.

È utile ricordare che la discarica di Corigliano, la cui ideazione e realizzazione è un lascito del Piano dell’allora presidente della Regione Raffale Fitto, è stata costruita sulla più grande falda acquifera del Salento, sulla quale insistono numerosi pozzi di emungimento dell’Acquedotto pugliese.

Informato sul rischio e sulla pericolosità del conferimento di questo tipo di rifiuti a Corigliano, il 06 maggio 2014, il Consiglio regionale della Puglia approvò un mio ordine del giorno (numero 209) col quale il Consiglio Regionale impegnava “il Governo regionale e le strutture competenti a convertire la discarica di Corigliano, allo stato destinata al conferimento del biostabilizzato maturo, ad altro uso”. Inoltre invitava “l’OGA di Lecce ad assicurare l'adeguamento del ciclo di trattamento del rifiuto indifferenziato presso l'impianto di Poggiardo alle tecniche ReMat” e compulsava “il Governo regionale ad assicurare la copertura finanziaria al potenziamento dell'impianto di TMB di Poggiardo al fine di produrre il rifiuto inerte; a consentire l'avvio all'esercizio della discarica di Corigliano solo dopo che l'impianto di Poggiardo sia stato potenziato;        ad affidare all'ARPA la verifica dello stato di salute della falda acquifera, attraverso un monitoraggio periodico, nel rispetto del principio di precauzione, previsto dalla Convenzione europea all'articolo 191”. Nell’odg il Consiglio invitava contestualmente l’OGA di Lecce “a rideterminare l'organizzazione dei flussi a seguito del raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal PRGRU”.

NULLA di tutto questo è stato fatto. Oggi il bando per l’affidamento del trasporto rifiuti nell’Oga di Lecce rivela come ci sia l’intenzione di conferire a Corigliano il rifiuto biostabilizzato maturo, in grado di produrre percolato, che rischia quindi di inquinare la più grande falda acquifera del Salento.

Da parte mia dico a Vendola, Nicastro, Perrone e a tutti quelli che hanno competenza in questione di non permettersi a contravvenire a quanto deliberato dal massimo organo democratico della Puglia. Chiederò al consigliere Caracciolo di calendarizzare una immediata audizione del presidente Vendola in Commissione Ambiente. Questo tentativo di contravvenire all’Odg del Consiglio regionale va motivato e chiarito pubblicamente davanti ai pugliesi. Bisogna far capire perché su Corigliano si va contro la volontà del Consiglio e si decide di procedere sulla strada del conferimento di rifiuto biostabilizzato in un impianto dove tale atto ha tutta la probabilità di rivelarsi pericoloso per la salute pubblica”.

                                                                               

Lecce, 30 gennaio 2015



Ordine del giorno
***********************************
Testo Proposta

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

 

Premesso che:

 

·         a giorni potrebbe entrare in esercizio la discarica di Corigliano d’Otranto, prevista dal Piano regionale dei rifiuti e posizionata su una  falda acquifera;

·         30 pozzi, molti dei quali di proprietà dell’Acquedotto pugliese, forniscono l’acqua per l’intero Salento e potrebbero essere contaminati da un eventuale percolato rinveniente dai rifiuti;

·         nessuno studio scientifico garantisce la non pericolosità di una discarica posizionata su una falda definita “altamente vulnerabile” e quindi il rischio dell’inquinamento;

·         la discarica è stata progettata sin dal 2003  per accogliere i rifiuti di 46 comuni delimitati all’interno della ex ATO 2 considerando un sistema impiantistico che all’epoca non prevedeva ancora l’ipotesi del compostaggio;

·         a distanza di 14 anni, il sistema di raccolta dei rifiuti ha subìto una forte accelerazione proprio all’interno del bacino dei comuni dell’ex ATO LE 2 e, in particolare, nell’ARO 5 dove i comuni di Corigliano, Cursi, Castrignano, Carpignano, Zollino, Melpignano (a cui si aggiungeranno Galatina, Soleto e Sogliano) stanno sperimentando il conferimento della frazione organica fuori provincia per adempiere fino in fondo alle proprie responsabilità;

 

Considerato che, alla luce di queste considerazioni, è possibile dire che questa discarica è oggi:

 

·         INACCETTABILE per la pericolosità di una falda che potrebbe subire inquinamento da percolato a causa della sua vulnerabilità definita alta tanto da essere sottoposta a tutela idrogeologica assoluta;

·         INUTILE in virtù della sperimentazione avviata dai 6 comuni che potrebbe essere estesa a tutti i restanti comuni;

·         INOPPORTUNA perché frenerebbe le buone pratiche della strategia del rifiuto zero, sfida di civiltà per ogni amministrazione;

 

Ritenuto che:

·           la discarica di Corigliano possa essere convertita ad altro uso evitando “precauzionalmente“ e “preventivamente” il serio rischio di inquinamento della falda;

·           la scelta compiuta dai 6 comuni (già diventati 9) dovrebbe essere da stimolo per un miglioramento del sistema della raccolta differenziata che vada nella prospettiva di una vera e seria tutela dell’ambiente;

·           l’entrata in esercizio della discarica di Corigliano assume un valore etico nella misura in cui richiama ciascuno di noi alle proprie responsabilità;

·           chi utilizzerà la discarica di Corigliano sarà solo colui che non avrà considerato fino in fondo le conseguenze delle proprie azioni e avrà circoscritto i propri comportamenti nell’orizzonte dell’oggi, non considerando il futuro dei propri figli;

·           la scelta a cui siamo chiamati non riguarda solo il Comune di Corigliano: l’acqua è un patrimonio di tutti, bene comune e mai come oggi occorre salvaguardarlo,

 

RIVOLGE

 

un appello ad ogni singola comunità del Salento affinché consideri questo momento un’occasione straordinaria per mettere in campo le energie necessarie a invertire gli stili di vita e abitudini. Se scelte sbagliate sono state fatte nei tempi passati, oggi, non è più consentito. Attraverso una leale condivisione di intenti e una forte collaborazione tra comunità, si potrà “colpire” un sistema “collaudato” di smaltimento di rifiuti che prevede ancora, nel 2014, l’utilizzo delle discariche.

 

Considerato che:

 

·         il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (PRGRU), che definisce gli indirizzi strategici per la nuova pianificazione della gestione dei rifiuti urbani nella Regione Puglia, coerentemente con le recenti normative comunitarie e nazionali, prevede la possibilità di aumentare il flusso di materia da recuperare negli impianti TMB esistenti, al fine di ridurre il quantitativo da avviare a recupero energetico, nel rispetto della gerarchia delle attività previste dalla direttiva 19 novembre 2008, n. 2008/98/CE e dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, mediante l'introduzione di linee di selezione e recupero imballaggi da indifferenziato indicate con l'acronimo ReMAT (Recupero materia);

·         l’impianto di Poggiardo dovrà adeguare il ciclo di trattamento del rifiuto indifferenziato utilizzando le tecniche di ReMat e la vagliatura più stretta al fine di ridurre i conferimenti in discarica a frazioni molto fini aventi le caratteristiche del rifiuto inerte;

·         la discarica di Corigliano, prevista di servizio all'impianto di Poggiardo, non è ancora entrata in esercizio in quanto sono in fase di ultimazione le operazioni di collaudo;

 

Ritenuto:

 

·         opportuno consentire l'avvio dell'esercizio della discarica dopo che venga dotato l'impianto di TMB di Poggiardo della linea di ReMat e della nuova vagliatura;

·         che l'attività fin qui svolta è tesa a dare alla discarica di Corigliano un uso più articolato, con particolare attenzione alle caratteristiche della frazione conferibile;

 

Dato atto che rimane urgente completare la messa in sicurezza della vecchia discarica;

 

IMPEGNA

 

il Governo regionale e le strutture competenti a convertire la discarica di Corigliano, allo stato destinata al conferimento del biostabilizzato maturo, ad altro uso, secondo quanto previsto dal nuovo PRGRU;

 

INVITA

 

l’OGA LE, a cui spettano le competenze in materia di gestione impiantistica ai sensi della legge regionale 20 agosto 2012, n. 24 “Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali”, ad assicurare l'adeguamento del ciclo di trattamento del rifiuto indifferenziato presso l'impianto di Poggiardo alle tecniche ReMat.

 

A tale ultimo fine,

 

COMPULSA

 

il Governo regionale:

 

·           ad assicurare la copertura finanziaria al potenziamento dell'impianto di TMB di Poggiardo al fine di produrre il rifiuto inerte;

·           a consentire l'avvio all'esercizio della discarica di Corigliano solo dopo che l'impianto di Poggiardo sia stato potenziato;

·           nelle more della data di entrata in esercizio della discarica di Corigliano, ad affidare all'ARPA la verifica dello stato di salute della falda acquifera, attraverso un monitoraggio periodico, nel rispetto del principio di precauzione, previsto dalla Convenzione europea all'articolo 191;

 

Contestualmente,

 

INVITA

 

l’OGA LE a rideterminare l'organizzazione dei flussi a seguito del raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dal PRGRU.

 

 

 

 

 

_______________________________________________________

Approvato a maggioranza, con il voto contrario dei Gruppi PDL-FI, NCD, UDC e I Pugliesi, nella seduta del 6 maggio 2014; sono risultati assenti dall’Aula al momento del voto i Gruppi MeP, DA e i consiglieri Attanasio, Buccoliero, Damone, Di Gioia, Friolo, e Pellegrino del Gruppo Misto  

 




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