IL CONSIGLIO
REGIONALE
Premesso
che:
·
a giorni
potrebbe entrare in esercizio la discarica di Corigliano d’Otranto, prevista dal
Piano regionale dei rifiuti e posizionata su una falda acquifera;
·
30 pozzi, molti
dei quali di proprietà dell’Acquedotto pugliese, forniscono l’acqua per
l’intero Salento e potrebbero essere contaminati da un eventuale percolato
rinveniente dai rifiuti;
·
nessuno studio
scientifico garantisce la non pericolosità di una discarica posizionata su una
falda definita “altamente vulnerabile” e quindi il rischio dell’inquinamento;
·
la discarica è
stata progettata sin dal 2003 per accogliere i rifiuti di 46 comuni delimitati
all’interno della ex ATO 2 considerando un sistema impiantistico che all’epoca non
prevedeva ancora l’ipotesi del compostaggio;
·
a distanza di 14
anni, il sistema di raccolta dei rifiuti ha subìto una forte accelerazione
proprio all’interno del bacino dei comuni dell’ex ATO LE 2 e, in particolare,
nell’ARO 5 dove i comuni di Corigliano, Cursi, Castrignano, Carpignano, Zollino,
Melpignano (a cui si aggiungeranno Galatina, Soleto e Sogliano) stanno
sperimentando il conferimento della frazione organica fuori provincia per
adempiere fino in fondo alle proprie responsabilità;
Considerato
che, alla luce di
queste considerazioni, è possibile dire che questa discarica è oggi:
·
INACCETTABILE
per la pericolosità di una falda che potrebbe subire inquinamento da percolato
a causa della sua vulnerabilità definita alta tanto da essere sottoposta a
tutela idrogeologica assoluta;
·
INUTILE in virtù
della sperimentazione avviata dai 6 comuni che potrebbe essere estesa a tutti i
restanti comuni;
·
INOPPORTUNA
perché frenerebbe le buone pratiche della strategia del rifiuto zero, sfida di
civiltà per ogni amministrazione;
Ritenuto
che:
·
la discarica di
Corigliano possa essere convertita ad altro uso evitando “precauzionalmente“ e
“preventivamente” il serio rischio di inquinamento della falda;
·
la scelta
compiuta dai 6 comuni (già diventati 9) dovrebbe essere da stimolo per un
miglioramento del sistema della raccolta differenziata che vada nella
prospettiva di una vera e seria tutela dell’ambiente;
·
l’entrata in
esercizio della discarica di Corigliano assume un valore etico nella misura in
cui richiama ciascuno di noi alle proprie responsabilità;
·
chi utilizzerà
la discarica di Corigliano sarà solo colui che non avrà considerato fino in
fondo le conseguenze delle proprie azioni e avrà circoscritto i propri
comportamenti nell’orizzonte dell’oggi, non considerando il futuro dei propri
figli;
·
la scelta a cui
siamo chiamati non riguarda solo il Comune di Corigliano: l’acqua è un patrimonio
di tutti, bene comune e mai come oggi occorre salvaguardarlo,
RIVOLGE
un
appello ad ogni singola comunità del Salento affinché consideri questo momento
un’occasione straordinaria per mettere in campo le energie necessarie a
invertire gli stili di vita e abitudini. Se scelte sbagliate sono state fatte
nei tempi passati, oggi, non è più consentito. Attraverso una leale
condivisione di intenti e una forte collaborazione tra comunità, si potrà
“colpire” un sistema “collaudato” di smaltimento di rifiuti che prevede ancora,
nel 2014, l’utilizzo delle discariche.
Considerato che:
·
il Piano regionale
di gestione dei rifiuti urbani (PRGRU), che definisce gli indirizzi strategici per
la nuova pianificazione della gestione dei rifiuti urbani nella Regione Puglia,
coerentemente con le recenti normative comunitarie e nazionali, prevede la
possibilità di aumentare il flusso di materia da recuperare negli impianti TMB
esistenti, al fine di ridurre il quantitativo da avviare a recupero energetico,
nel rispetto della gerarchia delle attività previste dalla direttiva 19
novembre 2008, n. 2008/98/CE e dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, mediante
l'introduzione di linee di selezione e recupero imballaggi da indifferenziato
indicate con l'acronimo ReMAT (Recupero materia);
·
l’impianto di
Poggiardo dovrà adeguare il ciclo di trattamento del rifiuto indifferenziato
utilizzando le tecniche di ReMat e la vagliatura più stretta al fine di ridurre
i conferimenti in discarica a frazioni molto fini aventi le caratteristiche del
rifiuto inerte;
·
la discarica di
Corigliano, prevista di servizio all'impianto di Poggiardo, non è ancora
entrata in esercizio in quanto sono in fase di ultimazione le operazioni di
collaudo;
Ritenuto:
·
opportuno
consentire l'avvio dell'esercizio della discarica dopo che venga dotato
l'impianto di TMB di Poggiardo della linea di ReMat e della nuova vagliatura;
·
che l'attività
fin qui svolta è tesa a dare alla discarica di Corigliano un uso più
articolato, con particolare attenzione alle caratteristiche della frazione
conferibile;
Dato atto che rimane urgente completare la
messa in sicurezza della vecchia discarica;
IMPEGNA
il Governo regionale e le strutture
competenti a convertire la discarica di Corigliano, allo stato destinata al
conferimento del biostabilizzato maturo, ad altro uso, secondo quanto previsto
dal nuovo PRGRU;
INVITA
l’OGA LE, a cui spettano le
competenze in materia di gestione impiantistica ai sensi della legge regionale
20 agosto 2012, n. 24 “Rafforzamento delle pubbliche funzioni
nell’organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali”, ad assicurare
l'adeguamento del ciclo di trattamento del rifiuto indifferenziato presso
l'impianto di Poggiardo alle tecniche ReMat.
A tale ultimo fine,
COMPULSA
il Governo regionale:
·
ad assicurare la
copertura finanziaria al potenziamento dell'impianto di TMB di Poggiardo al
fine di produrre il rifiuto inerte;
·
a consentire
l'avvio all'esercizio della discarica di Corigliano solo dopo che l'impianto di
Poggiardo sia stato potenziato;
·
nelle more della
data di entrata in esercizio della discarica di Corigliano, ad affidare
all'ARPA la verifica dello stato di salute della falda acquifera, attraverso un
monitoraggio periodico, nel rispetto del principio di precauzione, previsto
dalla Convenzione europea all'articolo 191;
Contestualmente,
INVITA
l’OGA LE a rideterminare
l'organizzazione dei flussi a seguito del raggiungimento degli obiettivi di
raccolta differenziata previsti dal PRGRU.
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Approvato a
maggioranza, con il voto contrario dei Gruppi PDL-FI, NCD, UDC e I Pugliesi,
nella seduta del 6 maggio 2014; sono risultati assenti dall’Aula al momento del
voto i Gruppi MeP, DA e i consiglieri Attanasio, Buccoliero, Damone, Di Gioia, Friolo,
e Pellegrino del Gruppo Misto