APICOLTURA: LA PUGLIA NON COMMETTA GLI STESSI ERRORI
DELLA CALABRIA SULL’AETHINA TUMIDA
Dallo scorso
settembre, sono numerosi i solleciti dei deputati 5 Stelle ai ministri Martina
(Agricoltura) e Lorenzin (Salute) per fronteggiare l’emergenza del coleottero
sudafricano che ha messo in ginocchio l’intero settore
Il
pericolo “Aethina tumida”, meglio conosciuto come il “coleottero degli
alveari”, potrebbe lambire anche gli allevamenti di api pugliesi.
L’insetto, originario del Sudafrica, ha un effetto devastante sull’ape europea
tanto da rendere invendibile il miele degli alveari colpiti e ha già messo in
ginocchio le produzioni calabresi. Un rischio che potrebbero correre anche
gli apicoltori della Puglia, un territorio che sotto il profilo delle
produzioni di miele e degli altri prodotti dell’alveare si caratterizza per
essere tra i più interessanti per l’ampia varietà dei pascoli per le api: dagli
agrumeti della costa jonica, ai ciliegeti della provincia di Bari, ai
seminativi della Murgia alla macchia mediterranea della costa salentina.
“La
Puglia non si può permettere di commettere tutti gli errori, taluni madornali,
compiuti dalla Regione Calabria – dichiara il deputato Giuseppe
L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Con il
collega Paolo Parentela, abbiamo portato all’attenzione del Governo Renzi il
caso ‘Aethina tumida’ sin dallo scorso settembre. Dopo due interrogazioni parlamentari,
il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha sposato la nostra linea:
fronteggiare il coleottero solamente con l’eradicazione dagli alveari non
porterà mai alla soluzione definitiva del problema. Per questo, abbiamo
interrogato nuovamente il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per chiedere
se non ritenga più opportuno elaborare una strategia che preveda un intervento
diretto sul coleottero, la limitazione del proliferare delle popolazioni
tramite le trappole per il controllo degli adulti, i trattamenti larvici nonché
l’utilizzo della lotta integrata”.
Lo
stesso TAR della Calabria, infatti, si è pronunciato lo scorso 18 dicembre
sul provvedimento della Giunta calabrese che prevedeva la distruzione di tutte
le arnie nella zona del focolaio, nella piana di Gioia Tauro: non sussistono le
“specifiche motivazioni sull’effettiva idoneità degli strumenti adottati a
determinare l’estinzione del coleottero”.
“In
Calabria e in Sicilia, i danni sono oramai oltre la soglia di accettabilità per
l’apicoltura, l’agricoltura e l’ambiente – continua L’Abbate (M5S) –
Il blocco imposto lo scorso 12 dicembre dalla Commissione europea sulle loro
spedizioni di api, attrezzature e prodotti apicoli ha colpito duramente
l’intero settore. E se da un lato in Parlamento abbiamo richiesto di
riconoscere un indennizzo agli apicoltori che dovessero essere chiamati ad
adempiere ad un’ordinanza di abbattimento dei propri alveari, dall’altro la
Regione Puglia non può attendere l’emergenza per predisporre tutte le indicazioni
affinché si preservino i nostri allevamenti di api da questo pericolo. In
questo periodo di crisi, gli apicoltori e tutti gli agricoltori – conclude
il deputato pugliese 5 Stelle – hanno bisogno di sentire la vicinanza,
ma soprattutto la concretezza, delle Istituzioni”.
È
diventata operativa lunedì scorso, intanto, l’anagrafe
delle api. Gli apicoltori potranno registrarsi sul portale del Sistema
informativo veterinario, accessibile dal sito del Ministero della salute. Per
gli operatori delle Asl, le aziende ed allevatori sarà possibile registrare le
attività, comunicare una nuova apertura, specificare la consistenza degli
apiari ed il numero di arnie o le movimentazioni per compravendite. La
procedura si effettua online al sito www.vetinfo.sanita.it.