All'ARPA Puglia
e per conoscenza alla ASL
Oggetto: valori abnormi di IPA
con stasi di vento anche stamattina
Continuiamo a registrare,
utilizzando la stessa strumentazione di ARPA (Ecochem PAS 2000) valori abnormi di
IPA cancerogeni in situazione di stasi di vento. Ad esempio stamattina i valori
prima delle ore 8 oscillavano prevalentemente fra i 150 e i 160 nanogrammi a
metro cubo.
Tutto questo è stato misurato in punti dove l'effetto del traffico è
ininfluente, come certificato da verifiche effettuate.
Un valore di 160 nanogrammi a metro cubo di IPA è un livello di concentrazione
di gran lunga superiore a quello che si riscontra in ambienti dove si respira
il fumo passivo. E' un valore per il quale un fumatore verrebbe multato
se espone un'altra persona al fumo passivo. La concentrazione di IPA da fumo
passivo equivale a circa 40 nanogrammi a metro cubo in un'aula scolastica: stamattina
quel valore si superava fino a quattro volte a Taranto.
Non capiamo come mai la
popolazione non venga avvisata preventivamente di queste situazioni
abnormi che sarebbero facilmente prevedibili tramite il meteo. Non capiamo
perché ARPA e ASL non attuino, a nostro parere, il Principio di Precauzione
sancito nella Convenzione di Rio de Janeiro del 1992.
Vorremmo sapere inoltre da ARPA
se è in grado con i sistemi di monitoraggio DOAS e Lidar previsti dall'AIA ILVA
di capire la ragione per cui in città si verificano tali situazioni abnormi.
Questa richiesta, già fatta da
tempo, ma PeaceLink non ha ricevuto risposta.
Vorremmo a questo punto sapere se il sistema di monitoraggio DOAS/Lidar
installato in ILVA sia pienamente funzionante oppure no.
Altrimenti non si spiega come mai alle nostre domande l'ARPA non è attualmente
in grado di rispondere.
Quel sistema di monitoraggio
DOAR/Lidar è basato su una potente tecnologia di telerilevamente che avrebbe
dovuto tenere sotto controllo la città e la fabbrica, e invece si scopre che
non abbiamo risposte.
Sul sito dell'ARPA abbiamo
letto le relazioni effettuate sui risultati provvisori del sistema DOAS/Lidar e
scopriamo delle vistose lacune che la stessa ARPA ha riscontrato, eppure il
tutto doveva essere già funzionante dallo scorso anno. Dalle relazioni
effettuate risulterebbe che ARPA non è in grado ancora di gestire al meglio
tale sistema di telerilevamento quantitativo e qualitativo degli inquinanti che
giaggiano dall'ILVA alla città.
Vorremmo sapere di più sulle ragioni queste criticità.
Vorremmo sapere se ARPA è in grado di prevedere in anticipo i picchi abormi di
IPA e di comunicarli alla ASL e al Sindaco.
Cordiali saluti
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it