ETICHETTE: SCOMPARE
L’OBBLIGO DI INDICARE LO STABILIMENTO DI PRODUZIONE SULLE CONFEZIONI DEI
PRODOTTI ALIMENTARI
Dopo un’interpellanza urgente in cui
il Governo ha glissato, oltre 10.000 cittadini scrivono a Renzi per far
approvare la proposta di legge dei 5 Stelle che mira a conservare l’indicazione
in etichetta della sede di produzione e confezionamento dei prodotti
Ancora
pochissimi giorni ed entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo sull’etichettatura
dei prodotti alimentari. Tante le novità positive indicate da Bruxelles a
vantaggio dei consumatori ma l’entrata in vigore del provvedimento coinciderà
con l’eliminazione dell’obbligo di riportare in etichetta la sede dello
stabilimento di produzione e confezionamento della merce. Una peculiarità
tutta italiana che, per una volta, vedeva il nostro Paese all’avanguardia in
Europa sia per la sicurezza alimentare sia per le informazioni date ai
consumatori. Il Governo Renzi, però, ha preferito non rinnovare la richiesta
all’Unione europea per mantenere l’obbligo. Nonostante la battaglia portata
avanti da tempo dal sito www.ioleggoletichetta.it che ha raccolto ben 20.000
sottoscrizioni e nonostante le pressioni condotte in Parlamento dai 5
Stelle.
All’interpellanza urgente presentata dal deputato
Giuseppe L’Abbate
(capogruppo M5S in Commissione Agricoltura), il Governo ha risposto che, non
essendovi una legge ad hoc, si è preferito non rinnovare la richiesta. “In
pratica, l’Esecutivo renziano che sforna un decreto al giorno, vuol farci
credere che non vi è stato il tempo per preparare una norma dedicata al
mantenimento di questa importante informazione per i consumatori italiani –
dichiara L’Abbate (M5S) – Vista l’ignavia di questo Governo, abbiamo
pensato di passare noi direttamente ai fatti presentando una proposta di legge,
a prima firma Paolo Parentela (M5S), sulle etichette alimentari molto chiara e
concisa per far sì che l'Italia mantenga in etichetta l'obbligo di citare lo
stabilimento di produzione”.
E
visto il continuo silenzio dell’Esecutivo, i 5 Stelle hanno chiesto ai
cittadini di far sentire la propria voce, attraverso una lettera indirizza
al premier Matteo Renzi, al Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e
dell’Agricoltura Maurizio Martina. In 10.000 hanno accolto l’invito
e fatto pressioni: “Vi
chiedo di notificare alla Commissione Europea entro il 14 dicembre la volontà
di legiferare per mantenere l'obbligo di indicare in etichetta lo stabilimento
di produzione e confezionamento dei prodotti alimentari commercializzati in
Italia. Il Paese non può aspettare ancora per avere risposte più rapide su
questi temi”. (Qui
il form: http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2014/12/etichette-alimenti-e-urgente-salviamole-insieme.html).
Sinora,
però, ancora nessuna risposta da parte del Governo Renzi. Un silenzio che non
spaventa i 5 Stelle. “La nostra battaglia è solo all’inizio – conclude
Giuseppe L’Abbate (M5S) – Tutti i consumatori comprendono l’importanza
delle informazioni contenute in etichetta e la loro perdita comporterà una
mancata libertà di scelta di acquistare un prodotto piuttosto che un altro in
funzione dello stabilimento di produzione. Peraltro, si aprirà la strada per le
contraffazioni a discapito della qualità e della sicurezza alimentare dei
cittadini. Questo è il modo in cui il Governo Renzi intende difendere il vero
Made in Italy? Siamo allibiti”.