“Pittella e i suoi sodali,
con il plauso dei signori del petrolio, hanno deciso di abolire la democrazia
in Basilicata. La giunta regionale si è rifiutata di impugnare il decreto
Sblocca Italia. E questo nonostante la grande mobilitazione che ieri ha visto
scendere in piazza a Potenza più di 10mila cittadine e cittadini per dire basta
alle trivelle”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato,
commentando la decisione della Regione Basilicata di non impugnare il decreto
Sblocca Italia del governo Renzi, che, tra le altre cose, annulla il potere di
veto degli enti locali in merito alle autorizzazioni per la ricerca e
l’estrazione di idrocarburi. “Altro che Partito democratico – attacca D’Amato -
La Regione guidata dal pd Pittella ha deciso ieri di abolire la democrazia in
Basilicata. Avrebbe potuto impugnare il decreto e dare ai cittadini la
possibilità di esprimersi sulle trivellazioni che riguardano il territorio e il
mare lucani. Invece, hanno preferito rimettere il potere ‘sovrano’ del popolo
al loro ‘re’, Matteo Renzi, l’amico dei signori del petrolio. E’ chiaro a tutti
come andrà a finire”.
Per D’Amato, “in Basilicata si assiste da anni a un vero e proprio furto ai
danni dell’ambiente e della salute dei cittadini. La Regione è una sorta di
serbatoio di benzina per l’Italia. Ma a fronte di un fatturato che per le
compagnie petrolifere, solo per l’estrazione di gas e olio greggio, si aggira
sui 5 miliardi di euro all’anno, ai lucani tornano con le royalty appena 150
milioni. Un’elemosina vergognosa di cui solo il presidente Pittella può
vantarsi”, conclude l’europarlamentare riferendosi alla lettera aperta scritta
dal governatore lucano per contestare le ragioni degli ambientalisti sul tema
delle trivellazioni.