Per
il deputato De Lorenzis (M5S) più che la vendita speculativa dello stabilimento
siderurgico, il Governo Renzi dovrebbe puntare alla riconversione economica del
territorio, a chiudere le fonti inquinanti ed a garantire il reddito ai
lavoratori
Dopo le perizie
epidemiologiche commissionate dalla Procura di Taranto e le conferme dello
stato di gravità della salute dei cittadini testimoniate dall’aggiornamento
dello studio SENTIERI, dopo l’ennesimo richiamo dell’Europa con il
parere motivato e i ritardi nei pagamenti delle imprese e dei lavoratori,
tra le stanze del potere e le pagine dei giornali spunta l’ipotesi di vendita
dell’Ilva ad altri privati. In pole position sembra esserci il duo Arcelor
Mittal e Marcegaglia che avanza proposte sull’ulteriore alleggerimento delle
prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale e l’esclusione della
bonifica a proprio carico. Una questione che finisce al centro di una
interrogazione parlamentare presentata dai deputati del Movimento 5 Stelle con
l’obiettivo di far luce sulla vicenda.
“Nell’interminabile
odissea Ilva giunge quindi l’ipotesi della svendita al miglior offerente, però
purché sia amico – dichiara il deputato salentino Diego
De Lorenzis (M5S) – Tra ritardi nei pagamenti dei fornitori e futuro
sempre più incerto, l’accoppiata Arcelor Mittal e Marcegaglia annusa l’affare e
avanza proposte indecenti. Nonostante la proprietà privata, il Governo Renzi
sembra voler agevolare il passaggio all’amica Marcegaglia nominata da questo
stesso Esecutivo presidente dell’ENI, altra industria inquinante che infesta il
territorio. Una imprenditrice che detiene molto potere a Taranto visti i
possedimenti industriali, le gestioni di inceneritori e le altre sue aziende.
Mettendo le mani sull’Ilva – prosegue il deputato pugliese 5 Stelle
– il potere che questa famiglia detiene sul territorio tarantino, troppo
spesso soggetto al ricatto occupazionale, potrebbe aumentare a dismisura. Per
questo, qualunque offerta che vada in questo senso è irricevibile. Inoltre, è
fuori luogo pensare ad un’altra Alitalia, questa volta in veste siderurgica,
con benefici ai capitani coraggiosi amici di amici e i debiti accollati allo
Stato, cioè alla collettività, privatizzando i profitti e socializzando le
perdite e i danni ambientali. Risultano stucchevoli le dichiarazioni e gli
intenti di voler ridurre, ancor di più, le già diluite prescrizioni dell’AIA
– continua De Lorenzis (M5S) – Forse questi signori che guardano il
profitto prima di ogni diritto alla salute e al lavoro, stanno pensando che a
Taranto ci sia ancora la disponibilità ad abbassare la testa quando, piuttosto,
sarebbe ora che queste persone ottengano dignità, salute ed un futuro
finalmente rispettoso dell’ambiente e delle generazioni future. Se il Governo si
vuole attivare su Ilva – conclude il parlamentare
5 Stelle – pensi ad una riconversione economica dell’intero territorio,
chiudendo le fonti inquinanti e garantendo il reddito ai lavoratori invece di
arrecare danni con ulteriori decreti che ci rendono oggetto di infrazioni
comunitarie e perdurante inquinamento”.